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Un’eclettica combinazio­ne di molteplici immaginari nei dipinti di NATEE UTARIT.

Molteplici immaginari e una complessa visione del mondo, generata da una cultura profonda ed eclettica, danno vita alle composizio­ni di NATEE UTARIT.

- di SONIA S. BRAGA

Più ricchi sono i riferiment­i visivi, più la storia ci appare rivelatric­e. Natee Utarit, 48 anni, thailandes­e di Bangkok, non si è formato in Europa, ma conosce i linguaggi dell’arte occidental­e. E li ha fatti suoi. Così, in punta di pennello, gli incubi gotici del Medioevo, il gusto narrativo dei maestri fiamminghi, la teatralità del Barocco volgono lo sguardo oltre i secoli per narrare la realtà del nostro tempo. Utarit cattura l’essenza di questi universi espressivi: li ritroviamo nel “teatro del mondo” che popola le sue tele scenografi­che, una danza macabra, ipnotica, in bilico tra ordine e caos, splendore e decadenza, vita e morte. «Fin da quando frequentav­o la Silpakorn University a Bangkok passavo i giorni ad ammirare gli old master, stregato dalla loro capacità di narrare storie incredibil­mente complesse». Per lui «non si tratta di scegliere lo stile europeo più seducente come da un repertorio

scolastico», ma di esprimere il suo pensiero sull’identità culturale del Sud-Est asiatico. La serie che introduce il tema è Illustrati­on of

the Crisis, seguita dalla recente Optimism is Ridiculous, di cui fa parte il ciclo The Altarpiece­s: 12 dipinti di grande formato «ispirati all’immaginari­o delle pale d’altare cristiane». L’idea riporta in vita un’intuizione del maestro In Khong, pittore e monaco buddista che nel XIX secolo, sotto re Rama IV, introdusse l’uso della prospettiv­a nella pittura religiosa thai. Natee Utarit è andato oltre. Nei suoi incantesim­i pittorici c’è quella che lui stesso definisce «un’interpreta­zione della storia coloniale intrecciat­a ai diversi credo religiosi occidental­i». Come nell’opera When Adam Delved and Eve Span, Who Was Then the Gentleman?, che nasce dalla folgorazio­ne per una frase di John Ball, predicator­e e attivista inglese, seguace del pensiero di John Wyclif. Ball fu giustiziat­o

perché difendeva un “credo”, un ideale, quello dell’uguaglianz­a tra gli uomini. Quando Adamo zappava la terra ed Eva filava, chi era allora il padrone? è la traduzione dell’adagio trecentesc­o che Utarit traspone sulla tela come un’allegoria contempora­nea. «Spesso l’ispirazion­e nasce da una frase, una citazione… le parole che nella mia mente si trasforman­o subito in immagini. Le trovo dovunque: libri, internet, giornali, sui muri». Con una tecnica rigorosa quanto «tumultuosa», tra costumi d’epoca, scheletri e modelli, trasforma il suo atelier in un set teatrale. Attualizza­ndo le pratiche dei grandi maestri occidental­i. «L’Europa rimane un sogno, un ideale, oltre che lo specchio di un profondo conflitto interiore. La sua memoria è viva in tutto il continente asiatico». Il lavoro di Utarit interpreta le tendenze più attuali della pittura, quella che rivaluta la figurazion­e e le nuove geografie dell’arte. □

 ??  ?? WHO’S WHO Pittore tra i più celebrati della scena asiatica, Natee Utarit (a sinistra), classe 1970, è nato a Bangkok, dove vive e lavora. Alla sua carriera ora è dedicata la monografia Natee Utarit. The Perils of Optimism (Skira) firmata da Demetrio Paparoni, che quest’anno ha presentato il suo lavoro a Milano nella mostra “Le nuove frontiere della pittura”.
WHO’S WHO Pittore tra i più celebrati della scena asiatica, Natee Utarit (a sinistra), classe 1970, è nato a Bangkok, dove vive e lavora. Alla sua carriera ora è dedicata la monografia Natee Utarit. The Perils of Optimism (Skira) firmata da Demetrio Paparoni, che quest’anno ha presentato il suo lavoro a Milano nella mostra “Le nuove frontiere della pittura”.
 ??  ?? Racconti in prospettiv­a. sopra: When Adam Delved and Eve Span, Who Was Then the Gentleman? di Natee Utarit, 2014, olio su tela, cm 230x735. Questo polittico, composto da sette pannelli, fa parte della serie The Altarpiece­s.
Racconti in prospettiv­a. sopra: When Adam Delved and Eve Span, Who Was Then the Gentleman? di Natee Utarit, 2014, olio su tela, cm 230x735. Questo polittico, composto da sette pannelli, fa parte della serie The Altarpiece­s.
 ??  ?? Istantanee esistenzia­li.in basso, a sinistra: The Classless Society, 2010, olio su tela, cm 160x140. sotto: I was born with a Copper Spoon di Natee Utarit, 2011, olio su tela, cm 60x80. Nelle opere di Utarit si combinano riferiment­i agli old masters, citazioni Pop e objets trouvés.
Istantanee esistenzia­li.in basso, a sinistra: The Classless Society, 2010, olio su tela, cm 160x140. sotto: I was born with a Copper Spoon di Natee Utarit, 2011, olio su tela, cm 60x80. Nelle opere di Utarit si combinano riferiment­i agli old masters, citazioni Pop e objets trouvés.
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