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IL BLU DIETRO LA PORTA In SARDEGNA una villa dallo spirito moderno rivisita le forme tipiche degli stazzi galluresi.

Una casa di campagna tra Olbia e il Golfo di Marinella, in SARDEGNA, rivisita le forme e le tecniche costruttiv­e degli stazzi galluresi, rielaboran­do un lessico architetto­nico basato sulla bellezza della pietra e del legno. Una villa dallo spirito moderno

- Progetto di TOMASO PIRINA e MASSIMO SPANO — consulenza di interni di FRANCESCA ANDERSON landscape architectu­re di PAOLO GATTI — testo di MARIO GEROSA — fotografie di MASSIMO LISTRI

Autentica e possente, come sa essere la natura da queste parti. Ma anche ospitale, e soprattutt­o vera senza compromess­i. Pochi elementi ben scelti definiscon­o in un colpo d’occhio la personalit­à di questa villa che esibisce con orgoglio la pietra e il legno. La cifra stilistica, indubitabi­le, è quella dell’architettu­ra organica, studiata, capita e metabolizz­ata a dovere. Se fossimo in Arizona potrebbe essere un’opera decisament­e wrightiana. Ma siamo in Sardegna, e la fisionomia della casa, coltissima, densa di citazioni, si adatta al lessico locale: non al vernacolo, ma al meglio di quanto l’arte di costruire ha saputo esprimere in questi paesaggi, oggi come un tempo.

La zona in cui si trova la villa si chiama Sa Curi, un’area della Gallura che fin dall’antichità era ricca di acqua, un bene prezioso in quest’angolo di paradiso, e per tale motivo sinonimo di ricchezza. E a suo modo anche questa villa racconta un’idea di abbondanza, di esuberanza, ma non alla maniera delle ville della Costa Smeralda. Lo fa a suo modo, celebrando la bellezza

La casa delle vacanze. sopra: Lamberto Tacoli con la moglie Barbara e le tre figlie, Ludovica, Rachele e Allegra. a sinistra: una fotografia di Marco Glaviano spicca nel soggiorno, coi pavimenti in pietra. I divani sono di Flamant, i cuscini di Mastro Raphaël e il tappeto di Limited Edition. Le stanze della villa sono caratteriz­zate dai toni caldi della terra, dai beige agli ocra, che ben si coniugano ai materiali naturali che caratteriz­zano tutta la residenza.

aspra dei materiali, la forza della semplicità, la solidità dei volumi che raccontano lo splendore della natura indomita e primigenia. Progettata da Tomaso Pirina e Massimo Spano dello studio di architettu­ra Pirina & Spano di Olbia, riflette bene i desideri dei proprietar­i, Lamberto Tacoli, presidente e amministra­tore delegato di Perini Navi, e sua moglie Barbara che appena possono trascorron­o qui qualche giorno con le tre figlie.

«Per anni ho frequentat­o Porto Cervo. Spesso, andando in Sardegna, sorvolavo la valle nella quale è stata realizzata la villa. Ogni volta rimanevo incantato dalla bellezza di questi luoghi, dove si incontrano il mare, la valle e la roccia. Così decisi di vederli da vicino, e, appena ne ebbi l’occasione, fui subito travolto dalla bellezza della natura di questo posto così magico». Acquistati due ettari di terreno roccioso su una collina tra Olbia e il Golfo di Marinella, si pensò subito al progetto, che doveva richiamare le forme di un vecchio stazzo gallurese. «La casa doveva avere uno spirito il più possibile spontaneo e naturale, per rappresent­are la semplicità della Sardegna. In Costa Smeralda ci sono tante case sfarzose e opulente. Nella nostra casa si respira un sapore diverso, un gusto per la semplicità», aggiunge Tacoli, che ha voluto che la casa fosse circondata da tettoie, che, ingentilit­e dai rami di rafia, disegnano un percorso architetto­nico attorno alla piscina. «Abbiamo cercato di

I colori caldi della terra riservati agli ambienti della villa creano un senso di continuità con la fisionomia dell’architettu­ra.

rispettare il genius loci», aggiunge Barbara Tacoli. «Volevamo una casa che si armonizzas­se con il contesto».

È una casa di campagna, ma il mare è a portata di mano, la spiaggia è a tre chilometri da qui, però non si vede, perché ti appare solo dopo essere entrati. «Quando si arriva, si vedono cavalli, pecore e uliveti», nota Tacoli, «e il mare non si vede immediatam­ente. La casa è su una piccola altura, si sale una scala per arrivare all’ingresso, e quando si apre la porta, lo sguardo abbraccia una prospettiv­a improvvisa e inaspettat­a di piscina e mare». Una vera meraviglia inattesa, che stupisce regolarmen­te i tanti amici e ospiti che fanno visita alla famiglia. Negli interni, realizzati con la consulenza dell’architetto Francesca Anderson, prevalgono i toni caldi della terra, gli ocra e i beige, i colori prediletti dalla padrona di casa, a creare un’ideale continuità con la struttura della villa. Anche all’interno la semplicità è protagonis­ta: i delicati equilibri cromatici sono interrotti soltanto dalla presenza discreta dell’arte. «Nella villa ci sono anche alcune fotografie di Marco Glaviano. Ricordo che andai a trovarlo a New York proprio un anno prima di comprare questa proprietà. In quell’occasione mi fece vedere alcune foto della Sardegna che mi colpirono molto, e che ora fanno bella mostra sulle pareti della villa». Concepita per favorire il relax e il piacere della conviviali­tà, la casa di Sa Curi, il cui contesto paesaggist­ico è stato rimodellat­o dall’architetto Paolo Gatti, è il buen retiro in cui si torna a ritemprars­i dopo le escursioni alla scoperta delle meraviglie dell’isola e del suo mare incantato. «Facciamo molte gite in barca», nota soddisfatt­o Tacoli, che dichiara di essere affezionat­issimo a un Riva del 1992 che ha fatto restaurare. «Faccio un lavoro legato al mare, e la Sardegna è uno dei luoghi che amo di più al mondo».

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 ??  ?? Spirito organico. sopra: la zona pranzo en plein air, allestita sotto le tettoie della villa, concepita come una rivisitazi­one di uno stazzo gallurese, con i massicci muri in pietra a vista e le coperture realizzate con solide travi in legno. Lampade Boom di Bega in fusione di bronzo e rame, piatti di Tognana. sotto: una veduta della villa, ritmata da alcuni monoliti, che contribuis­cono a definire un progetto di matrice organica. Letti in ferro di Intek. pagina seguente: legno e pietra a vista definiscon­o la struttura della residenza.
Spirito organico. sopra: la zona pranzo en plein air, allestita sotto le tettoie della villa, concepita come una rivisitazi­one di uno stazzo gallurese, con i massicci muri in pietra a vista e le coperture realizzate con solide travi in legno. Lampade Boom di Bega in fusione di bronzo e rame, piatti di Tognana. sotto: una veduta della villa, ritmata da alcuni monoliti, che contribuis­cono a definire un progetto di matrice organica. Letti in ferro di Intek. pagina seguente: legno e pietra a vista definiscon­o la struttura della residenza.
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