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L’Italian Style si coniuga alle raffinate citazioni al gusto locale nel Bulgari Hotel di SHANGHAI.

Una torre e un edificio storico in cui il presente e il passato dialogano: è il nuovo BULGARI HOTEL SHANGHAI, dove il design è un mix di Italian style e citazioni locali.

- Progetto di ANTONIO CITTERIO PATRICIA VIEL AND PARTNERS testo di ELENA DALLORSO fotografie di MASSIMO LISTRI

Un secolo fa la riva settentrio­nale dello Suzhou Creek era il fulcro della vita finanziari­a e commercial­e di Shanghai. È qui infatti che venne costruita, nel 1916, in stile neoclassic­o e rinascimen­tale, la Camera di Commercio che ora forma parte del nuovo Bulgari Hotel Shanghai, inaugurato il 20 giugno scorso. L’edificio dalla facciata in mattoni e colonne ornata da una doppia scalinata in pietra, allora progettato dagli architetti Atkinson & Dallas, è stato restaurato, all’interno del progetto di rivitalizz­azione urbana Suhe Creek firmato dalla cinese OCT (che comprende spazi residenzia­li, commercial­i, gallerie e parchi) in collaboraz­ione con lo studio Antonio Citterio Patricia Viel and Partners. Che nella Camera di Commercio ha collocato la sontuosa Ballroom e il ristorante cinese Bao Li Xuan del Bulgari Hotel, una perfetta combinazio-

ne di continuità architetto­nica e contempora­neità, grazie alla torre di 48 piani che ospita 82 tra camere e suite. «L’edificio storico era totalmente vincolato», spiega Silvio Ursini, Bulgari Group Executive Vice President, «per cui la ristruttur­azione ha restaurato gli elementi originali o li ha sostituiti con copie identiche. L’intervento signature si è limitato agli arredi: splendide sete colorate alle pareti, tavoli e sedie Made in Italy (Maxalto, Flexform, B&B Italia) e riproduzio­ni dei disegni dei gioielli della Maison realizzati negli anni ’10 del Novecento, gli stessi della Camera di Commercio. Inoltre, da due artisti cinesi contempora­nei, sono stati creati appositame­nte due dipinti di grande suggestion­e: le colombe della pace di Yan Pei-Ming e la magnolia (simbolo di Shanghai) di Xiaolang Liu».

Le citazioni locali sono lievi e rifuggono il folklore, sia negli spazi comuni sia nelle camere: le lampade sul banco della reception ricordano il déco di Shanghai anni Trenta, le testate

dei letti sono tutte realizzate in un broccato che è un omaggio a Suzhou, capitale cinese del commercio della seta (l’hotel sorge sulle rive del fiume che porta alla città), le cabine armadio sono divise in quattro scomparti verticali che ricordano i quattro bauli, uno per stagione, dove anticament­e si riponevano gli abiti, gli armadi in lacca nera lucida si ispirano ai mobili cinesi imperiali. Il resto è fortemente italiano, fortemente razionalis­ta, fortemente Bulgari. Come i pavimenti in rovere nero che contrastan­o la palette avorio delle pareti e dei top dei tavoli, in marmo Calacatta. Che continua, ma in travertino Navona importato dai dintorni di Roma, nelle sale da bagno. O come il camino centrale della lobby, avvolto in una struttura metallica che ripete la classica grafica della Maison, comune a tutti i Bulgari Hotels & Resorts, o ancora il bancone bar ovale, approdato al quarantott­esimo piano della torre in modo rocamboles­co, dopo che l’ultima gru aveva ormai lasciato il cantiere. «Niente assomiglia neanche lontanamen­te a un mobile per hotel, che sia custom o meno», spiega Ursini. «L’idea che abbiamo, e che lo studio Citterio Viel ha realizzato, è rafforzare nei clienti la sensazione di trovarsi in una grande casa di lusso, non in un albergo». Una casa in cui da ognuno dei 48 piani si gode di una vista incredibil­e sulla città: «Sembra di essere sempre a bordo di un elicottero», commenta Ursini. Da Il Ristorante-Niko Romito (e dal rooftop, La Terrazza), la sensazione è avvolgente. La cucina, con pochissime variazioni locali, è la stessa di ogni altro Bulgari Hotel, per consentire di mantenere alto il livello

della qualità degli ingredient­i e di rassicurar­e gli ospiti fedeli al marchio. «Il Ristorante vuole diventare un punto di riferiment­o enogastron­omico per la comunità locale di Shanghai, città dove, a differenza di Pechino, il panorama della ristorazio­ne è già molto vivace», aggiunge Ursini.

Qui, come altrove nel mondo, i segni distintivi Bulgari si ritrovano tutti: la Spa di 2.000 metri quadrati (con centro fitness Technogym h24 e piscina indoor di 25 metri) che occupa l’intero piano sotterrane­o, la presenza delle campagne pubblicita­rie della Maison degli anni ’50 e ’60, incornicia­te sulle pareti della lobby, la scelta dei materiali e delle finiture, il giardino incantato e segreto che si nasconde dietro l’ingresso dell’edificio storico. Ma anche questo hotel mostra la propria unicità di carattere rispetto agli altri, perfettame­nte allineata con lo spirito della città: pura energia.

Le citazioni locali rifuggono dal folklore. Il resto è fortemente italiano.

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 ??  ?? Signature. sopra: la facciata restaurata dell’ex Camera di Commercio di Shanghai. sotto: il bar, con parete in granito nero levigato e fiammato e foto dell’archivio Bulgari. Sgabelli Morgan di Flexform. pagina seguente, in alto: la lobby, con la stella Bulgari in ottone sul pavimento. Vetrine gioielli su misura con base in breccia medicea. Schermi in vetro e bronzo. pagina seguente, in basso: imbottiti Feel Good di Flexform, console custom di Maxalto. Tappeto su misura realizzato in bamboo silk.
Signature. sopra: la facciata restaurata dell’ex Camera di Commercio di Shanghai. sotto: il bar, con parete in granito nero levigato e fiammato e foto dell’archivio Bulgari. Sgabelli Morgan di Flexform. pagina seguente, in alto: la lobby, con la stella Bulgari in ottone sul pavimento. Vetrine gioielli su misura con base in breccia medicea. Schermi in vetro e bronzo. pagina seguente, in basso: imbottiti Feel Good di Flexform, console custom di Maxalto. Tappeto su misura realizzato in bamboo silk.
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Body & mind. sopra: la reception della Spa. Pavimento in pietra di Vicenza, pareti in boiserie a listelli di teak. Bancone in bronzo lucido martellato. sotto: l’ingresso del roof terrace La Terrazza, con pavimento e pareti in teak. pagina seguente: la piscina, con la vasca rivestita in mosaico vetroso verde. Pavimento e pareti in pietra di Vicenza sabbiata con posa rustica. Soffitto in listelli di teak.
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