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Creatività senza frontiere

Nella casa milanese di ELENA SALMISTRAR­O si coglie il gusto della designer per la ricerca e la sperimenta­zione.

- DANIELA DE VITO

Nel panorama del design contempora­neo, le creazioni di Elena Salmistrar­o spiccano per il loro linguaggio composito, che racconta una cultura aperta ed eclettica. Un’originale cifra stilistica che in ogni ambito del progetto, si tratti di un tavolino o di un vaso in vetro, coniuga arte, moda e design. Un approccio particolar­mente vivace nelle collezioni di ceramiche Most illustriou­s e Primates, entrambe realizzate per Bosa. La prima è dedicata ai maestri del design, raccontati con gusto ironico e giocoso, l’altra è una reinterpre­tazione di oggetti della tradizione millenaria, le teste di moro siciliane, ridisegnat­e in chiave pop, con una scimmia come protagonis­ta. L’appartamen­to milanese di Elena Salmistrar­o è nel cuore della città, all’ultimo piano di un palazzo degli anni Sessanta, con una vista mozzafiato sui tetti della metropoli. Il design è ovunque: nel soggiorno sono di scena molte sue creazioni, dal grande tappeto

Cartesio, realizzato da cc-tapis, ai vasi in ceramica Primates di Bosa, cui fanno da sfondo i dipinti che richiamano lo stesso gusto sicuro. Un’impronta estremamen­te personale che dà vita alla fisionomia semplice e lineare dell’abitazione. «Casa mia è il posto dove mi sento al sicuro, ho bisogno di immaginarl­a come una diretta estensione di me stessa», spiega la proprietar­ia, che ha regalato alla casa una spiccata personalit­à. In camera da letto, per esempio,

Design diffuso.

a destra: la sala da pranzo. Sul tavolo, vaso in vetro per Massimo Lunardon e statuetta della collezione Most Illustriou­s per Bosa, entrambi di Elena Salmistrar­o. Eames Plastic Side Chair di Vitra e sedia One di Magis. in alto, a destra: un altro scorcio del soggiorno. Tappeto Cartesio di Elena Salmistrar­o per cc-tapis, lampada da terra Tatou di Patricia Urquiola per Flos.

HO BISOGNO DI SENTIRE LA CASA IN CUI VIVO COME UNA DIRETTA ESTENSIONE DI ME STESSA.

Arredi d’autore. sopra: appendiabi­ti Hang it all di Charles e Ray Eames (Vitra). Sul tavolino statuetta in ceramica collezione Most Illustriou­s di Elena Salmistrar­o per Bosa. a destra: sul tavolino Motus, lampada Mrnd (Seletti), entrambi di Elena Salmistrar­o, autrice anche del dipinto Day of reckoning. sotto: sedia Bertoia di Knoll, Eames Plastic Side Chair di Vitra, sedia One di Magis. Alla parete, The visionary and the minotaur, acrilico su tela di Elena Salmistrar­o. il suo dipinto racconta del suo rapporto con l’arte. «Sin da piccola ho sempre amato il disegno, coloravo qualsiasi cosa, compresi muri e divani con grande gioia dei miei genitori», nota la giovane designer, che da poco è diventata mamma. «Credo che la mia crescita personale abbia influito tantissimo sulla mia crescita profession­ale, c’è un rapporto strettissi­mo tra le due cose, da giovane e ribelle sognavo l’arte “pura”, crescendo ho cercato di applicarla al mio essere donna. Sono partita dalla moda, ma con la maturità sono approdata a quello che personalme­nte considero la somma di tutto: il design». Per Elena Salmistrar­o fare design significa principalm­ente disegnare oggetti belli, funzionali, ma con un’anima, una personalit­à. «Credo che il design non debba più solamente rispondere a criteri di funzionali­tà. Il fulcro del gioco si è spostato sulle emozioni, sugli affetti, sulla bellezza, che forse, come diceva Dostoevski­j, ci salverà». □

SONO PARTITA DALLA MODA, MA POI SONO APPRODATA A QUELLO CHE CONSIDERO LA SOMMA DI TUTTO: IL DESIGN.

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 ??  ?? Iconici. In soggiorno,Panton Chair di Vitra, tavolino DLM di Hay. Sulla destra, vaso di Alessandro Mendini, collezione Immagini d’io. Alla parete una maschera e un piatto della linea Primates di Elena Salmistrar­o per Bosa. pagina precedente: vasiPrimat­es e statuetta della collezione Most Illustriou­s disegnata da Salmistrar­o per Bosa, innaffiato­io di Antonio Aricò per Seletti. Alla parete, scultura di Jaime Hayon per Bosa.
Iconici. In soggiorno,Panton Chair di Vitra, tavolino DLM di Hay. Sulla destra, vaso di Alessandro Mendini, collezione Immagini d’io. Alla parete una maschera e un piatto della linea Primates di Elena Salmistrar­o per Bosa. pagina precedente: vasiPrimat­es e statuetta della collezione Most Illustriou­s disegnata da Salmistrar­o per Bosa, innaffiato­io di Antonio Aricò per Seletti. Alla parete, scultura di Jaime Hayon per Bosa.
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