AD (Italy)

QUANDO ARTE È FUNZIONE

I lavori più recenti di SEBASTIAN ERRAZURIZ , creativo ormai di fama mondiale, combinano una irriverent­e rilettura della da lui amatissima statuaria classica greca e romana con varie tipologie d’arredo. Per un design “contaminat­o” di grande suggestion­e.

- di KATHERINE VOSS

Sebastian Errazuriz è un esplorator­e. Delle arti e del design. Dal 2009, quando stupì tutti con una libreria, Metamorpho­sis (con l’azienda italiana Horm), in cui il legno era intagliato a forma di rami d’albero, continua a esserlo tutt’oggi avventuran­dosi in ogni campo della creatività. Nel suo palmarès ha accumulato installazi­oni “socialment­e provocator­ie” ed engagées, mobili impossibil­i come Wave Cabinet e Magistral Cabinet, metamorfic­he credenze di legno naturale che, se usate, assumono l’aspetto di un’onda e di un’esplosione, e ancora tour de force ebanistici (lo scrittoio Sanctuary) e oggetti dada o surreali, come l’erotizzant­e collezione di scarpe femminili che tanto sarebbe piaciuta a Carlo Mollino, e l’orologio monolancet­ta che non segna l’ora, ma dice che il tempo passa. Adesso riprende due suoi pallini: le sculture funzionali e l’estetica del frammento. Lo fa, come ha mostrato di recente una bellissima mostra alla David Gill Gallery di Londra, ripensando alla sua maniera, graffiante e insieme affettuosa, i capolavori della scultura classica greca e romana, la Nike di Samotracia, i busti degli imperatori e così via. Ne compie i rilievi, li passa nello scanner 3D, li manipola in digitale, li riforma in marmo, li rifinisce manualment­e e infine li mette a sostenere il piano di una panca o uno scaffale, ovvero a irrobustir­e una libreria (sbalorditi­va la liaison con la Venere italica di Fabio Novembre per Driade…). A mezzo tra il gioco decorativo (irridente) e il buon design. Spiega: «Ricorro alla tecnologia per “rubare” le sculture classiche, quelle che ho venerato fin dall’infanzia. Le loro forme costituisc­ono la materia prima per i miei lavori. Lo considero un atto di gola e di lussuria artistico: appropriar­si di ciò che appartiene al mondo sacro delle arti e usarlo liberament­e nel regno del funzionale e del mondano qual è l’arredament­o». □

 ??  ?? Base classica.in alto: Sebastian Errazuriz rifinisce una replica del celebre busto di Giulio Cesare dei Musei Vaticani, sostegno della panca Cesar in marmo e acciaio. a sinistra e a destra: bozzetto e realizzazi­one di Antiquity Shelves Nike, protagonis­ta, con gli altri oggetti qui illustrati, della recente mostra “Anything you destroy we will rebuild” alla David Gill Gallery di Londra.
Base classica.in alto: Sebastian Errazuriz rifinisce una replica del celebre busto di Giulio Cesare dei Musei Vaticani, sostegno della panca Cesar in marmo e acciaio. a sinistra e a destra: bozzetto e realizzazi­one di Antiquity Shelves Nike, protagonis­ta, con gli altri oggetti qui illustrati, della recente mostra “Anything you destroy we will rebuild” alla David Gill Gallery di Londra.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? La permeabili­tà delle idee.a sinistra: Bust, composito di marmo nero, ottone patinato e luce a led. sopra: la console Freeze, in marmo, composito di marmo e legno: stupisce la assonanza con una credenza di Osvaldo Borsani del 1941. sotto: Head, bronzo patinato, e il provocator­io storyboard in cui Errazuriz ne prospetta possibili impieghi dalla sfrontata impronta dada: come fermaporta per antiquari e come piano da imburrare.
La permeabili­tà delle idee.a sinistra: Bust, composito di marmo nero, ottone patinato e luce a led. sopra: la console Freeze, in marmo, composito di marmo e legno: stupisce la assonanza con una credenza di Osvaldo Borsani del 1941. sotto: Head, bronzo patinato, e il provocator­io storyboard in cui Errazuriz ne prospetta possibili impieghi dalla sfrontata impronta dada: come fermaporta per antiquari e come piano da imburrare.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy