Un edificio che ha fatto storia
Posta maestosamente in faccia al Mar Tirreno, l’ex Colonia Fara – ora Torre Fara –, edificio storico degli anni ’30 dichiarato di interesse culturale dalla Soprintendenza, fu costruita su progetto di Camillo Nardi Greco e Lorenzo Castello, autori di molte opere importanti in Liguria. Commissionata dalla Federazione dei Fasci di Combattimento di Genova nel 1935 e intitolata al generale Gustavo Fara, la Colonia fu inaugurata da Mussolini nel ’38. In essa la ricerca formale si muove tra noti riferimenti desunti dalle teorie futuriste e dalle avanguardie russe, tra i quali l’estetica della macchina e il mito della velocità, ma non mancano echi dei coevi Modernism e Streamline americani. Il fabbricato, con le sue forme curvilinee e il basamento ad ali laterali simmetriche (a
sinistra) rimanda alle forme dell’aeroplano ed esprime un legame diretto con i progetti di Enrico Prampolini e Adalberto Libera per il Padiglione Italiano dell’Esposizione Universale di Chicago (1932-33). Nella sagoma arrotondata della Torre svettante, si legge, d’altro canto, una chiara allusione alla tolda delle navi eq all’avvenirismo visionario dei fari portuali, delle aerostazioni e dei grattacieli “meccanici” delle metropoli futuriste immortalate nei progetti stile Sant’Elia e nelle aeropitture. Non stupisce, pertanto, l’attenzione che viene mostrata dalla pubblicistica dell’epoca alla realizzazione dell’opera. Le principali riviste italiane di architettura diedero ampio risalto all’opera di Nardi Greco e Castello: e nel settembre 1936, prima ancora che fosse inaugurata, il periodico francese La Technique des Travaux dedica alla Colonia ligure la copertina, recependo immediatamente la valenza iconica del manufatto, vera e propria architettura parlante dello spirito mediterraneo ed europeo.