PROGETTI AL RITMO DI SAMBA
Il è ormai diventato un fattore della cultura del progetto internazionale. Ora un libro ne racconta le origini e gli sviluppi modernisti.
DESIGN STORY Comodi ed essenziali. sotto: a destra: Cadeira tri pés Malgrado sia oggi uno dei più brillanti e influenti creativamente parlando (i fratelli Humberto e Fernando Campana ne sono i rappresentanti più famosi), il design brasiliano resta per molti versi un punto di domanda. Soprattutto per quanto riguarda le origini e le sue prime stagioni moderniste. Si conoscono i nomi e un po’ le opere di alcuni protagonisti, ma più come individualità d’eccellenza che non quali “emergenze” di un flusso storico. A questo difetto di conoscenza pone ora rimedio
libro agile, intelligente e assai ben impaginato con oltre 400 immagini poco o mai viste, scritto, in collaborazione con Zesty Meyers, da Aric Chen, noto curatore museale, e pubblicato da Monacelli Press. Il volume, che spazia dalla fine del XIX secolo agli anni ’80, individua una Cadeira tri pés serie di progettisti e ne racconta le vicende con dovizia di particolari sempre annotandone le correlazioni con il contesto culturale e politico del Brasile del loro tempo e in relazione ai fenomeni artistico-progettuali internazionali. Si inizia con un accenno all’era coloniale, ai mobili, rigorosamente in legni locali, delle case dei gran borghesi che traevano spunto, metabolizzandoli a modo loro, dai grandi stili del passato vicino e lontano. Poi, con la nascita