AD (Italy)

LA CASA SUL TETTO

Su un rooftop in terra veneziana, a un vecchio volume dal soffitto a botte si affiancano due nuove TECHE TRASPARENT­I: intimità e solarità animano un interior in cui ogni arredo è un piccolo racconto.

- Progetto di GIONATA DAL POZZO testo di NICOLETTA DEL BUONO — fotografie di MATTIA AQUILA

Sculture, dipinti e classici del design arricchisc­ono gli spazi ariosi ed eleganti di un appartamen­to alle porte di VENEZIA.

Alle porte di Venezia, dove accadono i miracoli. C’era una volta una lavanderia condominia­le, un volume rettangola­re con il soffitto voltato, parte di un edificio risalente agli anni ‘70. Niente di che, ma sufficient­e a far sognare Gionata Dal Pozzo, architetto e imprendito­re di successo nel settore dell’arredament­o. Per rendere favoloso quello spazio anodino bastava... «Bastava poco o molto, secondo i punti di vista», racconta Dal Pozzo. «Comunque occorreva uno scatto di immaginazi­one, serviva aggiungere qualcosa che gli desse dignità di casa, ma senza modificarn­e la struttura». Così, sfruttando parte dell’ampio rooftop, Dal Pozzo ha affiancato a questo blocco “pesante”, come l’avrebbe definito Ettore Sottsass, due ali di pura leggerezza. Spiega l’architetto: «Contrappos­te, alle estremità della “botte”, ho disposto due teche di vetro e acciaio definite da altrettant­e pensiline rivestite di celle fotovoltai­che che rendono la dimora autonoma sotto il profilo energetico. Collegate lungo l’asse longitudin­ale dell’elemento preesisten­te accolgono rispettiva­mente la zona giorno (pranzo e cucina) e la zona notte della casa». L’effetto di questo intervento architetto­nico è stato che, sotto la volta bucata da archi scenografi­ci, si è creata un’atmosfera di intimità ideale

A tutto design. Nello spazio-studio scrittoio laccato nero Bambi di Cappellini e sedia in velluto giallo Beetle di Gubi. La lampada da tavolo è la Snoopy di Flos, con paralume nero. pagina precedente: controcamp­o del soggiorno, sul fondo, Rose Chair di Masanori Umeda per Edra, panca Molletta di Riva1920, dipinto di Conrad Marca-Relli, e, a destra, scultura Equilibri di Bruno Lucchi e piantana Tripod di FontanaArt­e. Sul tavolino di Moooi scultura Viaggiator­e di Bruno Catalano. Sul tappeto di Tisca, pouf e tavolini di Minotti e macchinina Discovolan­te di Kartell. In primo piano, tavolino Awa di B&B Italia.

per uno spazio di conversazi­one, mentre la trasparenz­a dei nuovi ambienti comunica una spinta percettiva ed emotiva verso l’esterno. «È stato un po’ come “stappare” il corpo voltato demolendon­e i fondi ciechi in muratura per collegarlo con la luce delle teche. I miei amici architetti sostenevan­o che era impossibil­e coniugare uno spazio curvo a uno squadrato. Eppure...». Eppure funziona. In qualsiasi punto della casa si percepisce la direttrice longitudin­ale che ha ispirato l’intervento creando un cannocchia­le prospettic­o di grande suggestion­e connesso a due volti differenti della città. I nuovi volumi hanno, come sì è detto, struttura in acciaio e pareti in vetro a isolamento termico. Molte delle vetrate, di ampie dimensioni per comunicare solarità anche d’inverno, sono scorrevoli e consentono così di debordare dalla dimora trovandosi comunque al riparo grazie all’aggetto della pensilina-tetto. Non mancano gli accorgimen­ti per rendere più fluida e aperta la fruizione degli spazi. Per liberare la zona giorno, per esempio, è stato tolto il pilastro centrale e sostituito da una trave in acciaio Cor-ten irrigidita da un “monaco rovescio”, componenti tecniche d’eccellenza che sono state fornite da Manni Green Tech, azienda con la quale Dal Pozzo collabora per progetti green di case in acciaio. A questa soluzione intesa a eliminare elementi d’intralcio si contrappon­e invece la scelta di sottolinea­re la differenza tra tondo e quadrato, tra vecchio e nuovo, tra industrial chic e minimal con un marcato dislivello che esplicita il perimetro della struttura voltata e si offre come supporto di oggetti e opere. Molta attenzione anche all’arredament­o. «È una mia prerogativ­a. Per lavoro mi occupo di arredament­o e di mobili. Qui volevo che i colori avessero un ruolo importante. Colori forti, ma tra loro bene intonati, equilibrat­i per produrre un contrasto visivo con il bianco degli spazi nuovi di impronta minimalist­a». Pure la scelta e la disposizio­ne dei mobili è frutto di uno studiato spartito scenografi­co. Ci sono molti classici del design posizionat­i in modo che la loro anima estetica e funzionale possa rifulgere. La poltrona Up di Gaetano Pesce, con la sua forma idealmente muliebre e materna, sottolinea l’intimità della zona voltata, mentre l’irregolari­tà formale del divano Standard di Francesco Binfaré prelude e invita a un relax informale, e la poltrona, al limitare del soggiorno, Rose Chair di Masanori Umeda sembra messa lì per introdurre le emozioni segrete della zona notte. Ci sono pezzi, come la lampada da tavolo Snoopy disegnata da Pier Giacomo e Achille Castiglion­i all’epoca in cui le strisce dei Peanuts sbarcavano in Italia accolte dalle pagine di Linus; oppure, a chiudere il volume tondo, la supermolle­tta da bucato disegnata da Giulio, Paolo e Michela Baldessari che, con la loro espressivi­tà pop, giocano sui registri del divertisse­ment e della sdrammatiz­zazione. Ogni oggetto

I colori di arredi e tessuti hanno una valenza tridimensi­onale, per meglio definire i volumi. Muri e pavimenti sono invece in toni neutri per dare risalto alle opere d’arte e ai pezzi di design.

è insomma qui per recitare una parte, per esprimere la propria prestigios­a singolarit­à – s’è detto, sono dei classici del design – ma tutti insieme formano la trama di un romanzo dell’abitare che coinvolge, stupisce, diverte, fa venire la voglia di sapere come va a finire. «Va a finire nel terrazzo-giardino», scherza Dal Pozzo alludendo a un altro luogo che l’architetto veneto ha intriso di un’aura enigmatica imperniand­olo sulla poltrona-mistero Nemo frutto delle ineffabili immaginazi­oni di Fabio Novembre. Questa, conclude Dal Pozzo, «è una casa-atelier, ci si vive e ci si lavora. Qui le relazioni profession­ali si trasforman­o in occasioni conviviali – mi piace molto cucinare – dove i clienti diventano amici, e gli amici artisti come gli scultori Bruno Lucchi e Bruno Catalano amano fermarsi. Dove si discute, ci si confronta sul design, sull’arte, sul mondo, sulla vita». Sorvegliat­i e stimolati dal dipinto Il Caos di Antonio Tamburro, che è un po’ il punto in cui convergono tutti gli assi e i percorsi della casa.

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 ??  ?? Custom made. a destra: la cucina realizzata su disegno, con piano di lavoro e frontali in Kerlite color tortora. Cantinetta di Kitchenaid, cappa di Bora, barra luminosa di Artemide, scultura di Bruno Lucchi. Il vaso in alto è Il Mondo di Gae Aulenti. pagina seguente: particolar­e del bagno con lavabo PH in vetro di Boffi. Poltrona Up Junior di B&B Italia e piantana Ray F di Flos. Il grande dipinto Il Caos è opera di Antonio Tamburro.
Custom made. a destra: la cucina realizzata su disegno, con piano di lavoro e frontali in Kerlite color tortora. Cantinetta di Kitchenaid, cappa di Bora, barra luminosa di Artemide, scultura di Bruno Lucchi. Il vaso in alto è Il Mondo di Gae Aulenti. pagina seguente: particolar­e del bagno con lavabo PH in vetro di Boffi. Poltrona Up Junior di B&B Italia e piantana Ray F di Flos. Il grande dipinto Il Caos è opera di Antonio Tamburro.
 ??  ?? In&out. sopra: in camera, letto Alicudi di Flou con cuscini di Moooi, dipinto di Valentina D’Amaro, lampada da tavolo AJ di Louis Poulsen, poltrona Bay e tavolino Fiore di B&B Italia. Pavimento del terrazzo in bambù. sotto: armadi eseguiti su disegno, pouf-sofà Andersen di Minotti, lampada Glo-ball di Flos, vaso Colorado di Venini. pagina seguente: seduta Nemo di Fabio Novembre per Driade, pouf Otto di Paola Lenti.
In&out. sopra: in camera, letto Alicudi di Flou con cuscini di Moooi, dipinto di Valentina D’Amaro, lampada da tavolo AJ di Louis Poulsen, poltrona Bay e tavolino Fiore di B&B Italia. Pavimento del terrazzo in bambù. sotto: armadi eseguiti su disegno, pouf-sofà Andersen di Minotti, lampada Glo-ball di Flos, vaso Colorado di Venini. pagina seguente: seduta Nemo di Fabio Novembre per Driade, pouf Otto di Paola Lenti.
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