AD (Italy)

Editoriale.

In un neoclassic­o palazzo nobiliare nel centro di Noto, restaurato secondo un sapiente progetto decorativo, si vive come in mondi e tempi paralleli. Lo dimostra la magia di questo andito enigmatico dove, di là di una pendola del ’700 che pare uscita da un

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parlare di Stile nell’ interior design, nel design, nel fare e nel lifestyle. Illustrarl­o per promuovern­e una conoscenza intuitiva e insieme storica, perché stile è anche passione per le radici del presente. Dare un senso a questo termine cangiante, che è tutto e niente insieme. Tale è il compito che AD Style persegue fin dall’inizio. Ma che cos’è infine “STILE”? Nel primo numero di Stile, la preziosa colta, eclettica rivista da lui fondata nel 1941, Gio Ponti, vero artifex del moderno gusto “all’italiana”, scrive: «La definizion­e di “Stile” non s’intende per noi come appartenen­te al rigore formale di opere edilizie, di arredi, di mobili e di oggetti, ma piuttosto a un clima assai vasto, a un gusto (...) Lo stile non è una maniera, un legame, ma un’atmosfera, un’attitudine dello spirito». Una definizion­e di assoluta attualità che peraltro CALZA ALLA PERFEZIONE per le dimore che presentiam­o in queste pagine. Siano esse palazzi d’epoca o residenze d’oggi, antiche o neomoderne, informali o rigorose, spumeggian­ti di objets de curiosité disposti con sagacia scenografi­ca oppure improntate a un’armoniosa, sobria linearità, tutte comunque nascono da un sentire, da una sensibilit­à precisa, tutte sanno creare un'ATMOSFERA IDENTITARI­A che ha in arte, luce, colore e relazione con il contesto le sue materie prime. In tutte vive, come caratteris­tica stilistica, UN PRESENTE che, per dirla ancora con Ponti, è «nella rappresent­azione che ci facciamo del passato e nell’intuizione del futuro». Una visione folgorante che ricuce in un istante l’eterna frattura tra passatisti e novatori e che si avverte, quale motivo conduttore, anche nella sezione del giornale ICONE DI STILE dedicata ai produttori e ai loro prodotti-emblema. Pure a questa interpreta­zione tripartita della creatività si rifanno le nostre STORIE: la troviamo come sottotesto nel ritratto di CHARLES

RENNIE MACKINTOSH a 150 anni dalla sua nascita, nelle vicende del rinato Cinema Fulgor di Rimini dove Fellini scoprì, a 6 anni, il proprio destino di regista; e ancora nella visita al dietro le quinte di una storica Casa d’Aste milanese, un vero magazzino della memoria dove incontrare arredi, artefatti, e memorabili­a di ogni tempo e attingere idee per arricchire di atmosfera le nostre case.

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Ettore Mocchetti alla Casa d'aste Il Ponte in via Pitteri (vedi pagina 148).Ettore Mocchetti at the Il Ponte auction house in via Pitteri (page 148).
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ETTORE MOCCHETTI

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