CHARLES RENNIE MACKINTOSH, pioniere dell’Art Nouveau britannico.
Nato centocinquanta anni fa e scomparso nel 1928, CHARLES RENNIE MACKINTOSH fu il maggiore interprete dell’Art Nouveau anglosassone che rese unico, in architettura come nel design di mobili, contaminandolo con innesti medioevali e neogotici da un lato, ed
La Scozia è stata per secoli un Paese favoloso per la ricchezza della sua storia, per il fascino incomparabile dei castelli medievali, dei verdi paesaggi delle sue Highlands, per la letteratura romantica che generò. Un Paese che si accostò alla modernità con relativo ritardo quando entrò a far parte del Regno Unito. Glasgow, la sua maggiore città, assunse un ruolo importante nella rivoluzione industriale con la sua fiorente industria siderurgica e l’attività cantieristica navale tra le più importanti al mondo. Una classe di imprenditori, di mecenati e di artisti diede vita al Glasgow Movement che ebbe in Charles Rennie Mackintosh (1868-1928) la punta di diamante: quarto di undici figli, ebbe una vita avventurosa e segnata dalle malattie. Nella città natale progettò la Glasgow School of Art (1897-1909, devastata purtroppo da un terribile incendio divampato nello scorso giugno), un edificio di grande fascino per il legame con la tradizione dell’architettura medievale e per il decisivo ingresso nella modernità. Architetto e pittore, ne disegnò ogni cosa, dalle decorazioni agli arredi. La School of Art gli diede una reputazione internazionale. Nel giro di un decennio ideò case private per facoltosi committenti, edifici commerciali, ritrovi per il tè, una chiesa e un numero incredibile di arredi. Sempre in sintonia con Margaret MacDonald che aveva conosciuto alla Glasgow School of Art e che sposò nel 1900.
Tre anni dopo divenne socio del reputato studio di Honeyman & Keppie che lasciò nel 1913 per trasferirsi nel Suffolk dove insieme alla moglie si dedicò alla pittura floreale avvicinandosi idealmente all’Art Nouveau che conobbero dal vivo quando, nel 1923, per problemi economici si trasferirono nel Sud della Francia. Ma nel suo disegno è forte anche l’influenza del calligrafismo del Giappone, nazione legata a Glasgow da comuni interessi cantieristici, e questo imprinting è evidente nella realizzazione di oggetti prodotti su scala industriale. La sobrietà è il marchio di fabbrica delle sue architetture e dei suoi splendidi interni in cui le radici scozzesi, l’Art Nouveau e l’arte dell’Estremo Oriente, strettamente correlate con l’Art and Crafts di William Morris, convivono conferendo alla sua modernità un carattere originale. E, nei suoi progetti, non è estranea nemmeno la lezione del suo contemporaneo Frank Lloyd Wright, cosiccome rilevante fu l’influsso che la sua opera esercitò sulla Secessione viennese a cui egli partecipò nel 1900. Tra i capolavori la Hill House (1902-1904) progettata per l’editore Walter Blackie: una convincente architettura domestica i cui interni e arredi sono perfettamente conservati. Per essa disegnò la sedia Hill House con l’altissimo schienale, squadrato e con una impercettibile curvatura. È il più celebre tra i pezzi di design di Mackintosh: Cassina lo ha rimesso in produzione per la collezione
I Maestri nata dalla passione filologica di Filippo Alison. Arte e architettura. 1. L’ingresso della Glasgow School of Art (18971909), caposaldo dell’Art Nouveau scozzese. 2. La Side Chair, 1897. 3. View of Fort Maillert, acquerello, 1927. 4. La camera da letto di Hill House a Helensburgh, vicino a Glasgow. 5. La Sala della Musica studiata da Mackintosh e sua moglie Margaret per la “House for an Art Lover”, un concorso bandito dalla rivista Zeitschrift für Innendekoration. L’edificio è stato poi realizzato nel 1989-1996. Art & Architecture. 1. The entrance of the Glasgow School of Art (1897-1909), cornerstone of the Scottish Art Nouveau. 2. Side Chair, 1897. 3. View of Fort Maillert, watercolour, 1927. 4. The bedroom of Hill House in Helensburgh, near Glasgow. 5. The Music Room designed by Mackintosh and his wife Margaret for the “House for an Art Lover”, a competition organized by the magazine Zeitschrift für Innendekoration. The building was then built in 1989-1996.