L’estetica della complessitˆ
Gli orologi di RICHARD MILLE erano esposti tra i capolavori classici e i dipinti dei maestri di oggi a Frieze Masters, a sancire un forte legame della Maison con il mondo dell’arte.
C’è un’idea di bellezza intrinseca negli orologi. Molti li apprezzano per la perfezione della tecnologia, che grazie a raffinati virtuosismi dà vita a oggetti caratterizzati da una vera e propria estetica della complessità. A volte, poi, quello stesso ideale di bellezza si ritrova anche nella forma. È il caso degli orologi di Richard Mille, che in ottobre sono stati esposti nello stand della Maison alla fiera londinese Frieze Masters, un evento che riunisce le gallerie d’arte e d’antiquariato più blasonate a livello mondiale. In quell’occasione è stata allestita una rassegna da museo, con alcuni degli orologi più rari e originali creati nel tempo da Richard Mille, prestati da collezionisti privati. Come ha detto Richard Mille, «un orologio da polso deve essere un eccellente dispositivo di cronometraggio. Tuttavia, non vedo alcuna ragione per cui non debba essere affascinante nella sua espressività visiva tridimensionale, sia dentro che fuori, nello stesso modo in cui una grande opera d’arte offre livelli complessi di interpretazione a seconda dell’angolazione in cui la si guarda. Definire questi aspetti durante il processo di progettazione non si differenzia così tanto dalla pittura miniaturista, dove, in un’area molto ristretta di pochi centimetri quadrati, può aprirsi un intero mondo».