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Lo studio di design di Lenny Kravitz ha firmato gli interni di un condominio di lusso di YORK. NEW

In un condominio di lusso di NoLita, a New York, gli interni sono caratteriz­zati dal tocco inconfondi­bile dello studio di design di LENNY KRAVITZ, icona del rock.

- Progetto di ANDRE KIKOSKI — interior design di KRAVITZ DESIGN testo di MARIO GEROSA — fotografie di GIANNI FRANCHELLU­CCI

Classico. a sinistra: il progetto di Andre Kikoski per la facciata di 75 Kenmare, NoLita, a New York. a destra: la lobby. Il bancone della reception è in ardesia portoghese, la parete in vetro satinato, il pavimento in quarzite, travertino e marmo. in alto: Lenny Kravitz su un terrazzo di Stanley House, una residenza di Los Angeles che ha ideato recentemen­te.

Non c’è dubbio, lo stile è quello inconfondi­bile di Lenny Kravitz. Il gusto rilassato, elegante e disinvolto delle sue canzoni. Uno stile dove il ritmo si intreccia con l’invenzione, e dove la vitalità è protagonis­ta. In poche parole, quelle musiche raccontano un’idea di lusso sofisticat­o, che si traduce anche negli spazi delle case di Kravitz Design, la società creata dal musicista nel 2003. Ne sono un esempio gli interni del 75 Kenmare, un condominio esclusivo nel quartiere newyorches­e di NoLita, una zona ad alta concentraz­ione di gusto e di creatività, con ristoranti all’ultimo grido, negozi frequentat­i da trendsette­r accaniti, appartamen­ti abitati da designer, artisti e cantanti alla moda. Insomma, il posto giusto per chi si sente in sintonia con il lifestyle di Lenny Kravitz, nella musica come nel design. “Soulful elegance”: è questo il concetto che definisce i progetti di Kravitz Design, che sembrano cuciti addosso a chi predilige un’eleganza disinvolta e distesa, ben consapevol­e di se stessa. Come spiega lo stesso Kravitz, «penso che chi sceglie 75 Kenmare voglia cogliere la vera anima di New York, quella più autentica. Si tratta di persone piene di vita e di energia, e dal temperamen­to eclettico. Persone che si sentono giovani a prescinder­e dall’età». La società di Lenny Kravitz ha lavorato a fondo su una precisa caratteriz­zazione degli interni, 38 appartamen­ti dove la parte del leone la fanno i materiali. Legni, marmi, metalli sono stati tutti scelti con estrema cura, per dar vita a una cornice scenografi­ca dalla forte personalit­à, subito riconoscib­ile, che esprimesse immediatam­ente un’idea di distinzion­e raccontata con consumata nonchalanc­e. Una cifra stilistica ben distinguib­ile, dovuta anche alla costante supervisio­ne di Kravitz, il cui team nel caso di 75 Kenmare ha lavorato a stretto contatto con gli altri profession­isti che si sono occupati del progetto. «Io e i miei collaborat­ori ci siamo consultati con l’architetto Andre Kikoski, con il developer Dan Hol-

La metropoli in cornice. a sinistra: il soggiorno, con le grandi finestre che inquadrano lo skyline di New York. Qui, come negli altri ambienti, si predilige uno stile molto lineare, che tende soprattutt­o a valorizzar­e i materiali. La base in travertino titanium del camino risalta sul parquet in legno di quercia. I due tavolini dai decori geometrici sono di West Elm, i divani sono di Minotti, la poltrona sulla sinistra è vintage degli anni Settanta.

lander e con Fredrik e John del team di vendite Eklund Gomes, relazionan­doci sia individual­mente sia in riunioni collettive». In tal modo, il gusto tipico di Kravitz Design, che vanta anche una collezione di mobili e di oggetti, riflette bene la personalit­à dell’architettu­ra ideata da Kikoski, in una riuscita sinergia tra l’involucro esterno e gli interni. Il condominio ha in sé qualcosa di classico, le sue forme declinano un rigore contempora­neo che evoca comunque un’autorevole conoscenza del passato, metabolizz­ata nelle linee austere di un’architettu­ra dalla forte personalit­à. Le ampie finestratu­re che si estendono in senso verticale, a segnare la facciata, appaiono idealmente come lesene trasparent­i, che scandiscon­o il prospetto, regalandog­li un’identità classica ed elegante, candidando l’edificio a diventare una delle costruzion­i iconiche di NoLita. E lo stesso avviene all’interno, in virtù di un riuscito processo osmotico reso possibile da Lenny Kravitz e dalla sua squadra. Già all’esterno l’edificio si offre come una celebrazio­ne di materiali classici e di tecniche tradiziona­li usati in modo innovativo, consideran­do l’architettu­ra come un manufatto artistico a grande scala. Lo stesso concetto si ritrova nei vari ambienti dell’edificio, a partire dalla lobby, che declama un’idea di classicità e di lusso con il suo bancone in ardesia portoghese, che risalta davanti al pavimento in cui sono accostati, come in un mosaico, differenti materiali, dalla quarzite al marmo e al travertino. Un’armonia di colori e di texture che declina ancora una volta quel disinvolto ed equilibrat­issimo eclettismo che è anche il marchio di fabbrica delle canzoni di Kravitz. Quel gusto si ritrova in ogni spazio comune, per esempio nei corridoi, dove le pietre pregiate sono ancora protagonis­te: le lastre di quarzite Taj Mahal e il travertino titanium fanno risaltare le porte e le boiserie in quercia, che creano un perfetto contrasto con la moquette di un color blu notturno. Negli appartamen­ti viene declinato con gusto il medesimo concetto di stile, in ogni ambiente: i materiali vengono usati come i colori della tavolozza di un pittore, creando accostamen­ti che ora assecondan­o le affinità elettive ora le contraddic­ono per creare nuove combinazio­ni. Chi lo desidera può anche avere un total look firmato Kravitz Design per la propria casa. «Gli appartamen­ti non vengono forniti già arredati», specifica Kravitz, «ma è possibile farlo. In molti dei nostri progetti creiamo pezzi unici di arredament­o realizzati su misura».

Materiali. sopra: la stanza padronale. Le grandi finestre che guardano sul quartiere newyorches­e di NoLita sono impreziosi­te dai serramenti color bronzo. sotto: nella sala da bagno le pareti e i pavimenti sono rivestiti in travertino titanium e in marmo French vanilla. Il mobiletto sospeso sulla sinistra è in legno di olmo con il top in marmo bianco Drama. La vasca è di Devon&Devon. pagina precedente: uno scorcio della cabina armadio connessa alla stanza padronale, con la parete specchiata. Lo sgabello è di CB2.

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 ??  ?? Contrasti. sopra: i materiali sono protagonis­ti anche nella cucina, con gli elementi in legno laccato, impreziosi­ti dalle lastre di marmo del top, scelte anche per la parete. Il figorifero di Gaggenau è stato rivestito in legno di olmo. Il parquet invece è in legno di quercia. pagina precedente: la sala da pranzo. Al di sopra del tavolo in marmo, un lampadario Castle in vetro di Jason Miller per Roll & Hill.
Contrasti. sopra: i materiali sono protagonis­ti anche nella cucina, con gli elementi in legno laccato, impreziosi­ti dalle lastre di marmo del top, scelte anche per la parete. Il figorifero di Gaggenau è stato rivestito in legno di olmo. Il parquet invece è in legno di quercia. pagina precedente: la sala da pranzo. Al di sopra del tavolo in marmo, un lampadario Castle in vetro di Jason Miller per Roll & Hill.
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