Un’eleganza misurata e uno stile rigoroso caratterizzano tre chalet di lusso a D’AMPEZZO. CORTINA
Con le Dolomiti inquadrate in ogni finestra, tre chalet di lusso progettati come un piccolo villaggio a sé vogliono riportare CORTINA D’AMPEZZO, in attesa dei Mondiali di sci, all’allure di un tempo, puntando sull’eccellenza dell’artigianato locale e sul
Conca magica. sopra: la vista dalla camera padronale dello Chalet LV01 Dolce Vita sul Monte Cristallo e il centro di Cortina d’Ampezzo. pagina precedente: il living dello Chalet LV02 Perla, con malta cementizia per la parete e legno wengè per il mobile e il pavimento. Tavolino in noce americano e vetro. Divano, pouf e cuscini rivestiti con velluto Dedar. Sopra il camino, Apocalisse Londra (2005) di Enzo Fiore.
Due imprenditori romani che farebbero carte false pur di vivere a Cortina (e in effetti ci passano il maggior tempo possibile), una vecchia pensione chiusa da decenni, un terreno di famiglia e un sogno: ridare alla cittadina tra le Dolomiti l’allure del passato, quando per il jet set internazionale e per tutti era davvero la “Regina delle nevi”. Simone e Francesco Leonardelli hanno dato vita a un progetto di ricettività che non fosse di speculazione edilizia: davanti alla Promenade (la vecchia ferrovia in disuso) e a due minuti a piedi dal campanile, sono stati costruiti tre chalet in perfetto stile ampezzano negli esterni per una fruizione lussuosa che aggiungesse valore alla comunità. Il progetto, inaugurato poco più di un anno fa e affidato allo Studio Scuderi e Associati di Cortina e a 1.618 di Roma, ha voluto considerare ogni chalet come un’unità a sé stante, differenziandolo nell’interior e garantendo l’assoluta privacy degli ospiti. «Il mandato è stato che
ogni villa, pur mantenendo un layout che comprendesse sette camere da letto, Spa, cinema e studio, avesse un suo stile diverso dalle altre. Volevamo costruire qualcosa che fosse bello almeno tanto quanto quello che vediamo dalle finestre (le Tofane, il Cristallo), così abbiamo optato per l’utilizzo della manodopera e dell’artigianato locale», racconta Simone Leonardelli. Molto legno, com’è ovvio, ma nelle essenze di ciliegio, noce e wengè e poche concessioni allo stile “montanaro”, tranne che nello chalet LV03, in fase di ultimazione.
La villa LV01 è classica, con toni caldi e stucco veneziano alle pareti, in contrasto con il nichel nero, utilizzato nella rubinetteria, nelle cornici delle porte scorrevoli, nelle maniglie. È qui che si trova la zona Spa più grandiosa: una piscina interrata di venti metri di lunghezza con il mosaico che la riveste in onice, per dare più luce. La vasca è a sfioro sulle vetrate della palestra, tutta attrezzata con macchinari Technogym. In stile asiatico è invece la Spa della villa LV02, con pavimento in gres effetto listoni di legno wengè e gres color avorio alle pareti, in un curioso sovvertimento dei materiali. «Per questo chalet abbiamo osato di più, abbiamo scelto materiali meno “caldi”, più moderni e spiazzanti. Questa è una casa che potrebbe stare benissimo
C’è molto legno, ovviamente, ma nelle essenze di ciliegio, noce e wengè, con poche concessioni allo “stile montanaro”.
anche a Miami o a Los Angeles», commenta Leonardelli. E hollywoodiana è infatti la sala cinema, 40 metri quadrati di velluti rossi Dedar in stile “essai”, con comodi divani dove sdraiarsi per guardare il grande schermo. Appartiene a questo chalet anche una spettacolare winery, una cantina privata in cui si possono degustare vini importanti e anche cenare circondati da preziose bottiglie.
Molto più tradizionale la villa LV03, ancora da ultimare, un vero e proprio lodge di montagna, omaggio allo stile ampezzano, in cui è il legno a essere protagonista degli interni. «Sarà pronto per i Mondiali di sci e avrà un’area Spa molto più grande di quella degli altri due», anticipa Leonardelli. In attesa di un potenziamento dei servizi di Cortina, ancora priva di un aeroporto per i jet privati, di un’offerta ricettiva variegata e di un ammodernamento di piste e impianti, gli chalet LV provano a colmare le lacune. «Noi vogliamo offrire prima di tutto uno stile di vita, per questo i servizi che mettiamo a disposizione degli ospiti, sia direttamente sia attraverso nostri partner (maggiordomo, concierge, driver, chef, maestro di sci e molto altro) sono al massimo livello e tutti local. Crediamo, insomma, nell’investimento e nella valorizzazione di un posto che amiamo», conclude Leonardelli.