Un collezionismo eclettico caratterizza la nuova edizione del di Bruxelles. BRAFA
Al BRAFA ART FAIR di Bruxelles è di scena un’ idea di collezionismo incrociato, che tende a creare nuove suggestioni, superando le classiche divisioni di epoche e stili.
Antico, moderno, design. a sinistra: orologio raffigurante Atena attribuito a Claude Galle (1759-1815) in bronzo e marmo (La Pendulerie, Parigi). sopra: Concrete Chair di Jonas Bohlin (Axel Vervoordt, Wijnegem). sotto: Beard Alert 2015 di Gilbert & George, 2016 (Bernier/Eliades, Ixelles). in basso: mobile bar di Osvaldo Borsani, 1945 (Robertaebasta, Milano). C’erano una volta le classiche fiere dell’antiquariato, dove ogni specializzazione era ben separata e distinta dalle altre. Oggi tutto è cambiato, e il Brafa di Bruxelles, une delle fiere più autorevoli del mondo, sposa la nuova tendenza, che punta su un’idea di collezionismo incrociato, suggerendo corrispondenze tra movimenti e stili diversi tra loro. Gli stand dei 133 espositori belgi e internazionali seguono una disposizione che favorisca la ricerca di affinità, tra l’archeologia e l’arte contemporanea, tra l’arte africana e i mobili déco, tra il design d’autore e le rarissime tavole dei maestri del fumetto. Una rassegna incentrata su possibili affinità elettive, che permette di rivivere quattromila anni di storia dell’arte, in una fiera con pezzi di livello museale. Tra gli stand, poi, saranno esposti cinque lavori su larga scala di Gilbert & George, gli ospiti d’onore. Quest’anno il Brafa festeggia un traguardo importante: la 64esima edizione della fiera, proposta per la prima volta nel 1956, coincide con il centenario della Belgian Royal Chamber of Antiques and Art Dealers, che presenterà una mostra di opere provenienti da collezioni private, acquistate in gallerie di membri della Camera. Completano l’offerta di questa edizione i Brafa Art Talks, una serie di lezioni giornaliere su vari temi dell’arte, tra cui l’Art Déco sovietico e l’eredità di Pieter Bruegel il Vecchio.