In una dimora a due passi dalla Senna, le stanze sembrano moltiplicarsi in una continua. PROSPETTIVA
Un appartamento nel cuore di PARIGI si snoda su tre piani, creando continue prospettive e diramazioni di spazi, con stanze ispirate al gusto degli anni ’50 e arricchite da tavole dei grandi maestri del fumetto.
Quando si entra in questo appartamento parigino nel sesto arrondissement, a due passi da Notre-Dame, si ha l’impressione che gli spazi non finiscano mai. Gli ambienti si srotolano in una sequenza così articolata da dare l’idea di una progressione interminabile. Le stanze sembrano moltiplicarsi, da un lato e dall’altro, nella direzione delle finestre, che si affacciano sulla riva della Senna, e in quella delle terrazze, popolate di piante e di piccoli alberi che definiscono un’insolita vegetazione metropolitana. Prevale quindi l’idea di uno spazio aperto, dove l’occhio può continuare a vagare: l’appartamento è suddiviso su tre piani e c’è sempre qualcosa da scoprire, qualche percorso architettonico da inventarsi. E ciò che colpisce è la notevole omogeneità tra i vari
ambienti, resi coerenti tra loro grazie a un concept stilistico molto preciso, che punta sulla reinterpretazione dello stile degli anni Cinquanta in chiave contemporanea. Mai si direbbe che questa armonia di spazi è una creazione realizzata a posteriori, dato che in origine questo appartamento dagli spazi così fluidi e compatti era composto da tre differenti unità abitative, ripartite su tre diversi immobili. Come spiegano Hélène e Olivier Lempereur, che hanno curato il restyling dell’abitazione, «l’appartamento, che misura circa 300 metri quadrati, si estende su tre immobili d’epoca, costruiti tra il ’600 e il ’700. Si sviluppa su tre piani, dal quarto al sesto, e per arrivare alla fisionomia attuale sono stati necessari imponenti lavori di ristrutturazione: sono stati ridefiniti completamente gli spazi, abbattuti dei muri e creata una scala interna». Ci sono due letture di questa residenza: chi la visita, coglie un grande ordine e un notevole nitore, dovuto a una giudiziosa suddivisione delle funzioni, mentre a un occhio attento non sfugge l’organicità di questi spazi, risolti brillantemente creando una serie di prospettive e di volumi. Dicevamo della suddivisione delle varie funzioni abitative. Come nota Olivier Lempereur, che negli anni ’90 ha lavorato nello studio di Andrée Putman, dove ha conosciuto anche Hélène, «si arriva al quarto piano, dove si trova l’ingresso. Qui una scala elicoidale, che è un po’ la colonna vertebrale dell’appartamento, suddivide idealmente gli ambienti di questo piano. A destra c’è un salone con la sala da pranzo, a sinistra c’è la grande cucina, affiancata da una camera da letto. Il quinto piano è riservato alla zona notte, mentre il sesto comprende uno studio-biblioteca e la camera degli ospiti». Una lettura squisitamente architettonica, invece, mette l’accento sulla riuscita, sapiente, scomposizione degli spazi, con
una serie di scorci, di rientranze e di incastri architettonici. Si coglie immediatamente un’idea di uno spazio libero e articolato, anche per merito delle tante finestrature, poste a diverse altezze, proprio per favorire questa idea di spazio aperto. Queste scelte sono state subito condivise dai proprietari, una coppia di cinquantenni appassionati d’arte e di fumetti d’autore, che oltre alla casa di Parigi hanno una residenza nel Sud della Francia. Nelle varie stanze dell’abitazione, unite stilisticamente dal fil rouge degli arredi di gusto Fifties, si coglie la capacità di dare uniformità ai vari mobili, giocando soprattutto sulle armonie cromatiche. «Come colori, ci sono soprattutto il bianco, il nero, i grigi, i beige e i greige. È un po’ il nostro codice cromatico», spiegano gli interior designer. «Poi ci sono dei colpi di colore, per esempio nel salottino, con il tappeto di un blu intenso». Un approccio elegantemente minimalista che valorizza anche le tavole originali dei maestri del fumetto, in bella mostra sulle pareti, accanto a opere d’arte contemporanea.
Questo è lo sviluppo interno dell’appartamento, che funziona come un’opera aperta e che, nel suo desiderio di raccontare sempre qualcosa in più, ricorda la classica conclusione dei fumetti, che non di rado riportano la dicitura “à suivre”, ovvero “continua”. E non è finita qui. Parte integrante della casa sono le cinque terrazze. Dalle finestre si vede la Senna, mentre le terrazze, che guardano verso l’interno, «danno l’idea di essere in campagna, mentre in realtà ci si trova nel cuore di Parigi».