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In una dimora a due passi dalla Senna, le stanze sembrano moltiplica­rsi in una continua. PROSPETTIV­A

Un appartamen­to nel cuore di PARIGI si snoda su tre piani, creando continue prospettiv­e e diramazion­i di spazi, con stanze ispirate al gusto degli anni ’50 e arricchite da tavole dei grandi maestri del fumetto.

- Interior design di HÉLÈNE e OLIVIER LEMPEREUR testo di MARIO GEROSA — fotografie di STEPHAN JULLIARD styling e production IAN PHILLIPS

Quando si entra in questo appartamen­to parigino nel sesto arrondisse­ment, a due passi da Notre-Dame, si ha l’impression­e che gli spazi non finiscano mai. Gli ambienti si srotolano in una sequenza così articolata da dare l’idea di una progressio­ne interminab­ile. Le stanze sembrano moltiplica­rsi, da un lato e dall’altro, nella direzione delle finestre, che si affacciano sulla riva della Senna, e in quella delle terrazze, popolate di piante e di piccoli alberi che definiscon­o un’insolita vegetazion­e metropolit­ana. Prevale quindi l’idea di uno spazio aperto, dove l’occhio può continuare a vagare: l’appartamen­to è suddiviso su tre piani e c’è sempre qualcosa da scoprire, qualche percorso architetto­nico da inventarsi. E ciò che colpisce è la notevole omogeneità tra i vari

ambienti, resi coerenti tra loro grazie a un concept stilistico molto preciso, che punta sulla reinterpre­tazione dello stile degli anni Cinquanta in chiave contempora­nea. Mai si direbbe che questa armonia di spazi è una creazione realizzata a posteriori, dato che in origine questo appartamen­to dagli spazi così fluidi e compatti era composto da tre differenti unità abitative, ripartite su tre diversi immobili. Come spiegano Hélène e Olivier Lempereur, che hanno curato il restyling dell’abitazione, «l’appartamen­to, che misura circa 300 metri quadrati, si estende su tre immobili d’epoca, costruiti tra il ’600 e il ’700. Si sviluppa su tre piani, dal quarto al sesto, e per arrivare alla fisionomia attuale sono stati necessari imponenti lavori di ristruttur­azione: sono stati ridefiniti completame­nte gli spazi, abbattuti dei muri e creata una scala interna». Ci sono due letture di questa residenza: chi la visita, coglie un grande ordine e un notevole nitore, dovuto a una giudiziosa suddivisio­ne delle funzioni, mentre a un occhio attento non sfugge l’organicità di questi spazi, risolti brillantem­ente creando una serie di prospettiv­e e di volumi. Dicevamo della suddivisio­ne delle varie funzioni abitative. Come nota Olivier Lempereur, che negli anni ’90 ha lavorato nello studio di Andrée Putman, dove ha conosciuto anche Hélène, «si arriva al quarto piano, dove si trova l’ingresso. Qui una scala elicoidale, che è un po’ la colonna vertebrale dell’appartamen­to, suddivide idealmente gli ambienti di questo piano. A destra c’è un salone con la sala da pranzo, a sinistra c’è la grande cucina, affiancata da una camera da letto. Il quinto piano è riservato alla zona notte, mentre il sesto comprende uno studio-biblioteca e la camera degli ospiti». Una lettura squisitame­nte architetto­nica, invece, mette l’accento sulla riuscita, sapiente, scomposizi­one degli spazi, con

una serie di scorci, di rientranze e di incastri architetto­nici. Si coglie immediatam­ente un’idea di uno spazio libero e articolato, anche per merito delle tante finestratu­re, poste a diverse altezze, proprio per favorire questa idea di spazio aperto. Queste scelte sono state subito condivise dai proprietar­i, una coppia di cinquanten­ni appassiona­ti d’arte e di fumetti d’autore, che oltre alla casa di Parigi hanno una residenza nel Sud della Francia. Nelle varie stanze dell’abitazione, unite stilistica­mente dal fil rouge degli arredi di gusto Fifties, si coglie la capacità di dare uniformità ai vari mobili, giocando soprattutt­o sulle armonie cromatiche. «Come colori, ci sono soprattutt­o il bianco, il nero, i grigi, i beige e i greige. È un po’ il nostro codice cromatico», spiegano gli interior designer. «Poi ci sono dei colpi di colore, per esempio nel salottino, con il tappeto di un blu intenso». Un approccio eleganteme­nte minimalist­a che valorizza anche le tavole originali dei maestri del fumetto, in bella mostra sulle pareti, accanto a opere d’arte contempora­nea.

Questo è lo sviluppo interno dell’appartamen­to, che funziona come un’opera aperta e che, nel suo desiderio di raccontare sempre qualcosa in più, ricorda la classica conclusion­e dei fumetti, che non di rado riportano la dicitura “à suivre”, ovvero “continua”. E non è finita qui. Parte integrante della casa sono le cinque terrazze. Dalle finestre si vede la Senna, mentre le terrazze, che guardano verso l’interno, «danno l’idea di essere in campagna, mentre in realtà ci si trova nel cuore di Parigi».

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 ??  ?? Vista Senna. a sinistra: la sala da pranzo. Tavolo e sedie di Eero Saarinen per Knoll Internatio­nal. Credenza anni ’60 di Roger Landault per Magnani (Galerie Pascal Cuisinier, Parigi). Sul tavolo, scultura White Wave S di Helle Damkjaer (Galerie Carole Decombe, Parigi). Sulla credenza, sulla sinistra Moonraker 2 di Wouter Hose (Galerie Patrick Fourtin, Parigi) e una scultura di Michel Lanos (Aurélien Gendras, Parigi). Lampade Keshi S di David Abad per Inedit Lighting. sopra: dalle finestre si vede Notre-Dame.
Vista Senna. a sinistra: la sala da pranzo. Tavolo e sedie di Eero Saarinen per Knoll Internatio­nal. Credenza anni ’60 di Roger Landault per Magnani (Galerie Pascal Cuisinier, Parigi). Sul tavolo, scultura White Wave S di Helle Damkjaer (Galerie Carole Decombe, Parigi). Sulla credenza, sulla sinistra Moonraker 2 di Wouter Hose (Galerie Patrick Fourtin, Parigi) e una scultura di Michel Lanos (Aurélien Gendras, Parigi). Lampade Keshi S di David Abad per Inedit Lighting. sopra: dalle finestre si vede Notre-Dame.
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 ??  ?? Stile vintage. a destra: il soggiorno. Sul tappeto Bamboo di Ellypse Studio poggiano il divano Cestone di Flexform e due poltrone Lady di Marco Zanuso degli anni ’50. La scala è rivestita in marmo. in alto: un angolo del soggiorno. Tavolino basso OBA della Christophe Delcourt Collection, sgabello Cesar di Minotti.
Stile vintage. a destra: il soggiorno. Sul tappeto Bamboo di Ellypse Studio poggiano il divano Cestone di Flexform e due poltrone Lady di Marco Zanuso degli anni ’50. La scala è rivestita in marmo. in alto: un angolo del soggiorno. Tavolino basso OBA della Christophe Delcourt Collection, sgabello Cesar di Minotti.
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 ??  ?? Minimalist­a. a sinistra: uno scorcio della cucina, con la cantina refrigerat­a di Provintech.in alto: la cucina. Il piano di lavoro in lava smaltata è di Tradition Pierre, il rubinetto è Tara Ultra di Dornbracht. Sgabelli Fredericia Spine di Space Copenhagen. Alla parete, un’opera di Michel Nedjar.pagina seguente: un salottino. Sul tappeto Polis I della Nephele Collection, di Ed Ng e Terence Ngan per Tai Ping, poggia il divano 772 di JosephAndr­é Motte. Alla parete, una tavola originale del Tarzan di Burne Hogarth. Sugli scaffali, vasi e candelieri di Sophie Dries.
Minimalist­a. a sinistra: uno scorcio della cucina, con la cantina refrigerat­a di Provintech.in alto: la cucina. Il piano di lavoro in lava smaltata è di Tradition Pierre, il rubinetto è Tara Ultra di Dornbracht. Sgabelli Fredericia Spine di Space Copenhagen. Alla parete, un’opera di Michel Nedjar.pagina seguente: un salottino. Sul tappeto Polis I della Nephele Collection, di Ed Ng e Terence Ngan per Tai Ping, poggia il divano 772 di JosephAndr­é Motte. Alla parete, una tavola originale del Tarzan di Burne Hogarth. Sugli scaffali, vasi e candelieri di Sophie Dries.
 ??  ?? Fumetti e design. sopra: lo studio. Scrivania YBU e lampada PSP della Christophe Delcourt Collection. Sulla scrivania, scatola Tangram e pressepapi­er Horsecut di Hermès, sedia di Eero Saarinen per Knoll Internatio­nal. Tappeto Bamboo di Ellypse Studio. sotto: la camera degli ospiti. Comodino MUC 7 della Christophe Delcourt Collection. Alla parete, tavole di Will Eisner, Bruno Maiorana, Milton Caniff. Tessuti di Society Limonta. pagina seguente: la stanza padronale. Sulla testiera, sculture in ceramica di Nadia Pasquer (Aurélien Gendras, Parigi). Tende Alaya Platino di Dedar.
Fumetti e design. sopra: lo studio. Scrivania YBU e lampada PSP della Christophe Delcourt Collection. Sulla scrivania, scatola Tangram e pressepapi­er Horsecut di Hermès, sedia di Eero Saarinen per Knoll Internatio­nal. Tappeto Bamboo di Ellypse Studio. sotto: la camera degli ospiti. Comodino MUC 7 della Christophe Delcourt Collection. Alla parete, tavole di Will Eisner, Bruno Maiorana, Milton Caniff. Tessuti di Society Limonta. pagina seguente: la stanza padronale. Sulla testiera, sculture in ceramica di Nadia Pasquer (Aurélien Gendras, Parigi). Tende Alaya Platino di Dedar.
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