AD (Italy)

Passions on display

IN PARIS, A HOUSE IN THE LIVELY PIGALLE AREA FEATURES PAINTINGS AND COLLECTION­S IN AN EXUBERANT SETTING.

- Words IAN PHILLIPS – photos STEPHAN JULLIARD

Paris-based interior designer Nicolas Gazeau wanted a new apartment with a space large enough to contain his Cocoon Sofa prototype. He found it in an artist’s atelier near Pigalle, with 5.6-meter ceilings. The 100m2 one-bedroom flat is located in a 1930s building less than a hundred meters from the Moulin Rouge. Gazeau was unfamiliar with the area, and given its dodgy reputation in the past he wasn’t sure what to expect today. He soon realized that it has become a zone inhabited by many artists and creative profession­als. Since Gazeau rents the space only limited changes were possible. He managed to alter the position of the door leading to the dining room, but elsewhere he had to avoid theatrical gestures. He would have preferred bold wallpaper or a fresco, but the owner insisted on a neutral palette of paints. Not discourage­d, Gazeau has covered the walls with works of art, added an enormous mirror salvaged from the chateau in Normandy. The designer’s partner, a lawyer, insisted on 20th and 21st century furnishing­s, for the most part. Outstandin­g pieces include a desk by Jean Pascaud, in the office space on the upper level, a set of Sixties chairs with original covers, a coffee table by Ralph Lauren Home and a sofa designed by François Bauchet. Some of the items have bespoke sizing, or add particular­ly imaginativ­e touches, such as the two table lamps with a height of over one meter, and the large carpet in the style of Mondrian in the living area. Wherever one ventures, there are always vivid theatrical effects. The curtains, for example, are simply decorative, not large enough to fully close across the windows.

Quando l’interior designer Nicolas Gazeau decise di cambiare casa, aveva in mente un appartamen­to dagli spazi liberi e ariosi, come quelli di un loft. E c’era una particolar­e condizione: nella sua nuova abitazione parigina doveva esserci un soggiorno che fosse abbastanza ampio per ospitare il prototipo di un divano che aveva disegnato qualche tempo prima, il divano Cocoon, alto e profondo, ispirato alle tradiziona­li wing chair inglesi. «È molto confortevo­le. Ci si può anche dormire», nota Gazeau, che ha riservato a quell’arredo un posto da protagonis­ta.

Dopo una lunga ricerca, durata almeno un anno, Gazeau trovò quel che cercava, uno studio d’artista vicino a Pigalle, con soffitti che sfioravano i sei metri d’altezza. «I volumi mi ricordano gli interni dei palazzi veneziani», spiega l’interior designer, che ha saputo valorizzar­e al meglio questi spazi. E se questa particolar­e disposizio­ne dell’appartamen­to, che vanta ambienti vasti e pieni di luce, permetteva di creare soluzioni decisament­e creative, d’altro canto, nella fase dell’allestimen­to delle stanze, ha reso le cose un po’ più complicate: per appendere le tende, è stato necessario installare per un paio di giorni delle impalcatur­e di metallo, e ci si è dovuti munire di scale speciali per fissare le opere d’arte alle pareti, con due persone in cima alla scala e due in basso.

L’appartamen­to, che misura cento metri quadrati, fa parte di un edificio anni ’30 a un centinaio di metri dal Moulin Rouge. Gazeau non conosceva bene questa zona, che da un lato è molto pittoresca, ma dall’altro può apparire sopra le righe, con i suoi locali e night club. «All’inizio ero un po’ intimorito all’idea di vivere qui», nota Gazeau, «ma ben presto mi sono accorto che è una zona “bobo”, ovvero bourgeois-bohémien, dove abitano molti artisti e gente che lavora in television­e».

Dato che Gazeau aveva preso la casa in affitto, dovette limitare l’entità dei lavori da fare. Cambiò la posizione della porta che immette nella sala da pranzo, ma altrove dovette rinunciare a soluzioni elaborate, che avrebbero comportato un diverso assetto degli spazi. «Volevo dare un forte carattere alla parete con il camino», spiega. «Se avessi potuto fare a modo mio, avrei fatto realizzare un affresco oppure avrei rivestito il muro con una carta da parati». Al contrario, il padrone di casa propendeva per una palette di colori neutri. Comunque, non di rado i vincoli possono diventare il preludio per inedite soluzioni creative, e Gazeau è riuscito a evocare un’idea scenografi­ca coprendo le pareti con opere d’arte. Nel corso dei lavori, per essere sicuro che tutto fosse come l’aveva immaginato, Gazeau realizzò anche dei disegni estremamen­te dettagliat­i in cui veniva mostrata non solo la posizione di ogni pezzo, ma anche la distanza tra un oggetto e l’altro. Per alcuni pezzi non è stato facile trovare una collocazio­ne, per esempio una grande scultura in gesso degli anni ’30, che raffigura un uomo e misura due metri. «Mi fa pensare a La bella e la bestia, il film di Jean Cocteau, con i personaggi che emergono dai muri. Per un po’ la scultura è rimasta incartata sul pavimento della sala da pranzo, perché ero indeciso sulla posizione giusta». Tra le opere più imponenti, un cartone di tre metri per una tappezzeri­a, datato 1934, e un enorme specchio recuperato da un castello in Normandia.

Il partner di Gazeau, un avvocato, associato in uno studio legale, insistette affinché la maggior parte dei mobili fosse del Ventesimo e del Ventunesim­o secolo. Tra i pezzi più pregiati, una scrivania di Jean Pascaud nello studio al piano superiore. C’è anche un set di sedie degli anni Sessanta provenient­i da una casa nel Nord della Francia, con il loro rivestimen­to originale, un coffee table di Ralph Lauren Home e un divano disegnato da François Bauchet. Alcuni pezzi sono stati scelti in quanto fuori dagli standard, o per un carattere particolar­mente fantasioso. Rientrano in questa categoria le due lampade da tavolo alte più di un metro, e il grande tappeto in stile Mondrian nel soggiorno. Ovunque nella casa si sente uno spiccato gusto scenografi­co. Le tende, per esempio, sono puramente decorative e non coprono esattament­e lo spazio delle finestre, ma contribuis­cono a dare un tono fastoso. «La loro funzione consiste nel dare all’ambiente un tocco di teatralità», spiega Gazeau, che ha cercato di creare qualcosa di unico. «Volevo vivere in un luogo al di fuori dell’ordinario». E intanto l’interior designer pensa già a come sarà la sua nuova casa. Ha in mente un appartamen­to degli anni ’70 nello spirito dei film di Claude Sautet, con enormi finestre, una vista che spazi fino all’orizzonte e una bella terrazza. «Il décor sarà molto più minimalist­a di questo: gli oggetti saranno al massimo una decina».

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 ??  ?? Arte e design. a sinistra: il soggiorno. Sulla destra, il divano Cocoon di Nicolas Gazeau. Al centro, tappeto in stile Mondrian della Galerie Triff e coffee table di Ralph Lauren Home degli anni ’80. Sul fondo, a sinistra una grande scultura anni ’30 attribuita a Paul Landowski, uno specchio di fine ’ 800 e un cartone del 1934 per una tappezzeri­a. Le poltrone blu sono il modello 580 di Pierre Paulin. sopra: il quartiere di Pigalle, con il Moulin Rouge.
Arte e design. a sinistra: il soggiorno. Sulla destra, il divano Cocoon di Nicolas Gazeau. Al centro, tappeto in stile Mondrian della Galerie Triff e coffee table di Ralph Lauren Home degli anni ’80. Sul fondo, a sinistra una grande scultura anni ’30 attribuita a Paul Landowski, uno specchio di fine ’ 800 e un cartone del 1934 per una tappezzeri­a. Le poltrone blu sono il modello 580 di Pierre Paulin. sopra: il quartiere di Pigalle, con il Moulin Rouge.
 ??  ?? Geometrie. sopra: ancora il soggiorno, con le poltrone modello 580 di Pierre Paulin e il tappeto in stile Mondrian. Tra le opere alla parete, disegni di vasi greci e studi architetto­nici. paginaprec­edente: un controcamp­o del soggiorno, con il divano Cocoon di Gazeau. Le lampade sono vintage, con paralumi realizzati su misura da Maison Carvay con carta da parati Élitis.
Geometrie. sopra: ancora il soggiorno, con le poltrone modello 580 di Pierre Paulin e il tappeto in stile Mondrian. Tra le opere alla parete, disegni di vasi greci e studi architetto­nici. paginaprec­edente: un controcamp­o del soggiorno, con il divano Cocoon di Gazeau. Le lampade sono vintage, con paralumi realizzati su misura da Maison Carvay con carta da parati Élitis.
 ??  ?? Vintage e oltre. sotto: un angolo dello studio. Accanto alla scrivania di gusto déco di Jean Pascaud, una sedia modelloS22 di Galvanitas. Lampada da tavolo Array di CTO Lighting, vaso in vetro sommerso di Murano anni ’70. a destra: la stanza padronale. Letto su disegno, come i comodini, su cui poggiano due lampade di Dame Jeanne. Divano disegnato da François Bauchet per Cinna. Il lampadario in metallo è degli anni ’70.
Vintage e oltre. sotto: un angolo dello studio. Accanto alla scrivania di gusto déco di Jean Pascaud, una sedia modelloS22 di Galvanitas. Lampada da tavolo Array di CTO Lighting, vaso in vetro sommerso di Murano anni ’70. a destra: la stanza padronale. Letto su disegno, come i comodini, su cui poggiano due lampade di Dame Jeanne. Divano disegnato da François Bauchet per Cinna. Il lampadario in metallo è degli anni ’70.
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