Earth and sky
AT CHIENES, PUSTER VALLEY, A CONTEMPORARY, ECOLOGICAL HOUSE WHERE WOOD IS BOTH CLADDING AND STRUCTURE.
Chienes, lower Puster Valley, forests and mountains, typical rural dwellings. The one seen here is a courageous project for the Rubner family, owners of a large company specialized in wooden architectural structures. The bidding was won by the architect Stefan Hitthaler, based in Brunico. «On my first visit I realized I did not want to make an extension of the existing building, but an independent volume – three of them, in fact, one for each of Peter Rubner’s sons», he says. But discussions with the clients led to the idea of a single building as a home for the youngest son (on the two upper levels) and a space for parties and events below, facing a courtyard. The house has an original form: two long narrow wings form a V, with the main entrance at the point, on the middle level, since the lower floor is a semi-basement. The main floor contains a large kitchen and living area, each in one wing of the V. The upper level is for a bathroom and two bedrooms, with windows facing private terraces. The kitchen-living spaces are fully glazed, with the two overhanging blocks of the bedrooms, clad in wood, above them. There are no visible supports: the load-bearing function is performed by wooden beams inside the walls. A second kitchen for parties serves the lower event space. The furnishings, chosen together with the interior designer Barbara Mayr, combine traditional and custom pieces.The minimum ecological impact of the house relies on energy self-sufficiency supplied by geothermal heating. The project is perfectly inserted in the natural context, and through the use of wood it grants a new form to an age-old constructive tradition of excellence.
Dal desiderio di ampliare un maso a CHIENES, nella bassa Val Pusteria, ha preso forma un progetto totalmente contemporaneo e dall’anima ecologica. Dove il legno è usato come rivestimento ma anche con funzione strutturale. E la terra offre protezione e calore.
La casa è su tre livelli: visti dalla corte interna, i due più bassi hanno la facciata totalmente vetrata. Mentre il più alto, che ospita le camere, è rivestito in legno. Due volumi aggettanti che sembrano volare.
Chienes, nella bassa Val Pusteria, è terra di boschi e di monti. E di masi, tipiche abitazioni di origine rurale. La casa di queste pagine rappresenta l’ampliamento di uno di questi. Un progetto coraggioso e interessante a iniziare dai committenti: la famiglia Rubner, titolare di una grande azienda specializzata nella realizzazione di strutture architettoniche in legno. Per l’occasione la famiglia ha indetto un concorso a inviti. Il vincitore è risultato Stefan Hitthaler, che ha lo studio a Brunico. «Dopo un primo sopralluogo ho capito che non volevo costruire un’estensione dell’edificio esistente ma fare un edificio autonomo – anzi tre, uno per ciascuno dei figli di Peter Rubner. E ho scelto io dove costruire. Credo che sia stato questo approccio così propositivo Convivialità. in alto: nella sala del piano inferiore, ideata per ospitare eventi, pezzi tradizionali sono messi in dialogo con arredi contemporanei, come il grande tavolo in legno. pagina precedente, in alto: l’edificio visto dalla corte. Al primo livello ci sono l’acetaia, sulla sinistra, e la sala per cene e feste. Al piano intermedio, la cucina e il living. In alto sono poste le camere. pagina precedente, in basso: la cucina ha elementi verticali con ante in legno e una lunga isola con piano in pietra. In tutta la casa i materiali evocano la natura che la circonda. a farmi vincere il concorso», racconta l’architetto. Il punto di partenza è stato individuare, all’interno della proprietà, la parcella su cui costruire: un’area da cui si domina il paesaggio della vallata. Dialogando con la famiglia l’idea originaria di tre volumi distinti è stata accantonata a favore di un unico edificio che prevede una casa per il figlio più giovane (sui due piani più alti) e un luogo pensato per feste ed eventi ricavato al livello più basso affacciato su una corte.
La casa ha una forma originale: due parallelepipedi lunghi e stretti disposti a formare una V, con l’accesso principale posto al vertice. Da qui si entra al livello di mezzo, quello inferiore infatti è seminterrato. La corte centrale, versione contemporanea di un’aia contadina, è stata ricavata sfruttando il dislivello del terreno. Il piano di ingresso ospita una grande cucina e un living, uno per braccio della V. Da qui una scala essenziale porta al piano superiore: i gradini sono blocchi in legno massiccio fissati alla parete bianca da una parte e a una grande lastra di vetro dall’altra. E sembrano così galleggiare nell’aria. Al piano superiore i due bracci dell’edificio ospitano ciascuno un bagno e due camere, tutte con una parete vetrata che si affaccia su un suo piccolo terrazzo privato e da qui sul paesaggio. «Questi balconi sono i posti che preferisco nella casa, anche se – credo – i meno utili. Forse per fare yoga la mattina?», prosegue Hitthaler. «Ognuno inquadra una direzione, sono come delle cornici
per il panorama». Visto dalla corte, i due piani inferiori sono totalmente vetrati, una trasparenza su cui sono appoggiati i due corpi aggettanti delle camere, rivestiti in legno. «Sembra che volino», dice l’architetto. Non ci sono appoggi: la funzione strutturale di sostegno è assolta da travi di legno lamellare poste all’interno delle pareti. Al livello seminterrato, invece, pavimenti in pietra per l’acetaia, dove è ricavata anche una seconda cucina, e per la sala delle feste. Qui è disposta una collezione di tele tutte a soggetto naturalistico (molte sono opera di Peter Rubner). L’arredamento, curato insieme alla designer Barbara Mayr, accosta pezzi tradizionali e altri realizzati su disegno. Come il grande tavolo in legno massiccio, sul cui piano i segni del tempo diventano una decorazione naturale.
Il progetto ha anche un’anima ecologica. «Abbiamo voluto costruire un edificio dal minimo impatto ambientale, capace Tradizione 2.0. in alto: l’acetaia al piano inferiore, dove viene lavorato e messo a invecchiare l’aceto balsamico che la famiglia Rubner produce per sé e per gli amici. sotto: la scala che porta al piano delle camere. I gradini in legno, ancorati alla parete e appoggiati alla grande lastra di vetro, sembrano galleggiare nello spazio. a destra: in una delle quattro camere il letto è posato su una pedana realizzata con pallet. pagina seguente: la casa vista dalla piscina. Lo specchio d’acqua ricrea non solo l’aspetto ma anche l’equilibrio di vita di un piccolo lago naturale, con piante acquatiche che depurano l’acqua. di essere autosufficiente dal punto di vista energetico grazie all’utilizzo di un sistema geotermico. A partire da 10 metri di profondità il sottosuolo presenta una temperatura costante per tutto l’arco dell’anno. La geotermia sfrutta questo calore estraendolo dal sottosuolo tramite una sonda e cedendolo a una pompa di calore che lo incrementa ulteriormente e lo distribuisce all’edificio. Lo stesso processo, ma inverso, avviene durante il periodo estivo per raffrescare i locali», spiega Hitthaler. Ha preso forma così un progetto che si inserisce in modo ottimale nell’ambiente e che, utilizzando il legno, dà nuova forma a una tradizione antica. D’eccellenza: «È stato magnifico incontrare persone capaci di realizzare al 100% la mia idea», conclude l’architetto. «E anche lavorare con un interlocutore così aperto. Peter Rubner dice di essere un conservatore. Ma si è fatto costruire una casa rivoluzionaria».