IL MUSEO DEI MUSEI
Migliaia di repliche di capolavori — nei depositi dell’ATELIER di Parigi.
Nei depositi dell’ATELIER DE MOULAGE di Parigi oltre 6.000 repliche in gesso, terracotta, pietra e resina di statue di ogni epoca e provenienza salvano gli originali dalla rovina e li trasformano (anche) in elementi d’arredo. Per architetti, hotel e appassionati della patina del tempo.
UNA COLLEZIONE UNICA CON OLTRE 200 ANNI DI COMPETENZA.
La Nike di Samotracia, il Discobolo, la Venere di Milo. Ma anche il Mosè di Michelangelo, l’Apollo del Belvedere, re e regine di Francia, l’Orso polare di François Pompon, per arrivare alle oltre 6.000 referenze catalogate nell’Atelier de Moulage di Parigi. Dal 1794, quando il governo rivoluzionario volle aprirlo due soli anni dopo l’inaugurazione del museo del Louvre (dove, accanto alle sculture in marmo appartenute alla nobiltà furono aggiunte le copie dei capolavori delle collezioni del vaticane), l’Atelier replica in gesso, in resina, in terracotta o pietra ricostituita i capolavori della scultura conservati nei musei nazionali francesi e nel mondo. Missione: fornire a musei e accademie di belle arti appartenenti al circuito dei Musei Nazionali Francesi fedeli riproduzioni delle sculture antiche. Di fatto, la presenza in catalogo di molte opere andate ormai perdute o irrimediabilmente rovinate fa dell’Atelier de Moulage un vero e proprio “museo dei musei”. Sei plasmatori/fonditori che realizzano gli stampi in gesso e uno specialista di patina lavorano ogni giorno nell’edificio industriale di Saint-Denis dove l’Atelier ha traslocato nel 1997 dopo aver occupato gli spazi del Louvre e, dal 1927, quelli del Palazzo del Trocadéro. «Vendiamo dai piccoli pezzi, che si realizzano in poche ore, fino a statue molto grandi che possono richiedere settimane di lavoro», racconta Sophie Mestiri, a capo della comunicazione dell’Atelier de Moulage. «Nel 2018 abbiamo venduto circa 100 calchi, compresi quelli del Mosè e della
Pietà di Michelangelo e della Nike di Samotracia. Ma i nostri artigiani sono stati impegnati anche nel plasmare, in una resina impregnata di polvere di marmo di Carrara, le statue del giardino di Versailles, i cui originali sono al riparo dalle intemperie all’interno della reggia», aggiunge. Oggi l’Atelier, in un’anonima strada della banlieue parigina, fornisce le sue copie anche a privati (architetti, arredatori, hotel o semplici appassionati) che possono ordinare dal catalogo on line le statue, accatastate su scaffali che occupano due piani della palazzina anni Settanta in attesa di una nuova collocazione.