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Di Riflessi, sospension­e orientabil­e in vetro satinato Meridian, da 585,60 €.

In una residenza nell’HUDSON VALLEY, il gusto urban chic tipico delle case della metropoli è stato reinterpre­tato traendo ispirazion­e dal paesaggio circostant­e.

- Interior design di SASHA BIKOFF testo di MARIO GEROSA — fotografie di PATRICK CLINE

Oggi come non mai gli interni d’autore parlano il linguaggio della contaminaz­ione, e diventa sempre più difficile definire delle categorie ben precise. In virtù del desiderio di mescolare i generi, prendono forma interessan­tissime sinergie, come nella casa presentata in queste pagine, dove Sasha Bikoff, titolare di un importante studio di interior design di New York, ha saputo creare un mix riuscito tra un mood metropolit­ano e un gusto più libero, che evoca lo stile country, declinato nella sua accezione più ricercata. L’intervento riguarda una dimora nella Hudson Valley, nello Stato di New York, dove una giovane coppia con una figlia trascorre i finesettim­ana. «Mi sono rapportata soprattutt­o alla padrona di casa», spiega l’interior designer. «È una donna di grande eleganza, sempre al passo con le mode. Nell’arredo predilige le finiture in metallo, le tonalità di grigio più chic, i velluti e tutto ciò che può funzionare bene nel contesto cosmopolit­a di una residenza newyorches­e. Qui la sfida consisteva nel portare tale estetica in un contesto country. Ho deciso di giocare con i materiali, utilizzand­o la natura come ispirazion­e: il tappeto nel soggiorno ricorda un ruscello con dei ciottoli, i coffee table sono realizzati con pietra lavica e con piani a specchio, il divano si chiama On the Rocks e richiama il terreno montagnoso della casa, posta su un’altura. Completano questa ispirazion­e naturale le lampade in cristallo di rocca e i tavoli con i piani in legno dai bordi irregolari. Quando la gente pensa al country, in genere pensa al rustico. Non è questa la direzione che abbiamo seguito per questa casa, che invece rientra in un’idea di country glamour». In questo concept ha un ruolo determinan­te lo studio sul colore da utilizzare. Bikoff ha puntato tutto, o quasi, sul bianco, che però non è stato usato come un colore neutro, bensì come una tinta forte, declinata in molti modi, grazie ai differenti materiali: il bianco delle pietre del camino, il bianco e nero del tappeto, il bianco soffice delle poltrone. «In genere uso molto il colore», spiega Bikoff. «È stato molto intrigante creare una casa giocata perlopiù sui toni neutri, evitando il rischio che apparisse troppo basica o addirittur­a noiosa. Il camino l’abbiamo dipinto con vernice lucida, facendolo diventare così una sorta di installazi­one d’arte, contribuen­do a dare una forte personalit­à a tutto l’ambiente. I grigi nebbiosi, i neri e i toni argentei evocano le giornate nuvolose che comunicano un senso di tranquilli­tà». E poi, dopo un raffinato gioco di esercizi di lievi gradazioni, ecco la sorpresa: le pareti di un salotto sono dipinte con un bel blu che riempie gli occhi.

Negli abbinament­i dei colori e nel gusto sicuro della composizio­ne che regalano a ogni ambiente lo spirito di un dipinto contempora­neo, si coglie la familiarit­à con il mondo dell’arte.

«Dato che la casa è a due passi dal fiume, ho pensato che il blu fosse il colore adatto. Però, visto che questa è una stanza per il divertimen­to e il relax, dove si gioca e si guardano i film, ho optato per un blu dai toni squillanti. Individuar­e una sola stanza per dare una botta di colore è la scelta ideale per chi non vuole vivere in una casa coloratiss­ima e luminosa».

L’elaborata ricerca sulle variazioni cromatiche, le cui differenze in taluni casi sono infinitesi­mali, si coniuga poi alla meditata selezione degli arredi. «Le forme e i materiali dei mobili hanno rappresent­ato una forte ispirazion­e, ancor più della palette cromatica», aggiunge Bikoff. «Ho cercato di inviduare oggetti che dessero l’idea di poter essere trovati in natura, ma caratteriz­zati da materiali che generalmen­te si vedono in un attico di New York». Un’altra peculiarit­à di questa casa, che fa l’effetto di essere stata ideata come un quadro, una dimora complessa nella sua semplicità, in cui si colgono riflessi, successive velature e raffinati giochi cromatici. Oltre al riuscito gioco degli spazi, si coglie infatti un gusto per la composizio­ne, evidente in ogni stanza, in ogni prospettiv­a, curata con grande scrupolosi­tà. Ciò si deve anche alla formazione di Sasha Bikoff, che ha studiato arte e storia dell’arte. Per tale ragione, ha un approccio molto originale nei confronti del progetto domestico. «Ho vissuto a Parigi occupandom­i d’arte e successiva­mente mi sono trasferita a New York dove ho lavorato nel mondo dell’arte contempora­nea. Non ho studiato interior design e non ho mai lavorato con un interior designer». Questo percorso ha permesso a Sasha Bikoff di definire una propria personalis­sima cifra stilistica, ben riconoscib­ile. «Quando lavoro all’ideazione di un interno, mi comporto come se stessi dipingendo un quadro. Inizio con lo sfondo e quindi procedo strato dopo strato, aggiungend­o colori, texture e arredi. Se mi piace qualcosa, vedo di farlo funzionare, non mi pongo limiti e non mi lascio vincolare dalle regole canoniche dell’interior design».

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 ??  ?? Materiali. a sinistra: nell’ingresso, un tavolo in metallo col piano in legno di Olde Good Things davanti a uno specchio anticato di Abc Carpet & Home. Applique in cristallo di rocca di Homenature. a destra: nel soggiorno, il divano On the Rocks di Francesco Binfaré per Edra poggia sul tappeto di Edward Fields. Coffee table di Phillips Collection e sedie di Mitchell Gold+Bob Williams. Alla parete, due applique di Homenature e sei sculture in ottone di Phillips Collection. Lampadario di Lindsey Adelman.
Materiali. a sinistra: nell’ingresso, un tavolo in metallo col piano in legno di Olde Good Things davanti a uno specchio anticato di Abc Carpet & Home. Applique in cristallo di rocca di Homenature. a destra: nel soggiorno, il divano On the Rocks di Francesco Binfaré per Edra poggia sul tappeto di Edward Fields. Coffee table di Phillips Collection e sedie di Mitchell Gold+Bob Williams. Alla parete, due applique di Homenature e sei sculture in ottone di Phillips Collection. Lampadario di Lindsey Adelman.
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 ??  ?? Il blu all’improvviso. a sinistra: un altro salotto, dove domina la Parrot Cage Chair, ideata dal designer svedese Ib Arborg, un originale pezzo vintage, affiancato alla lampada IC Lights Floor di Michael Anastassia­des per Flos. È vintage anche il tavolino con le gambe in corno. pagina seguente: nel salotto, attorno al tavolo M disegnato da Angelo Mangiarott­i e prodotto da Agapecasa, alcune sedie Thonet rivestite con tessuto di Jean-Paul Gaultier. La lampada da terra è di Ralph Lauren Home, le sculture alla parete sono di Verner Panton. La parete è dipinta con la tonalità Ol’ Blue Eyes di Benjamin Moore.
Il blu all’improvviso. a sinistra: un altro salotto, dove domina la Parrot Cage Chair, ideata dal designer svedese Ib Arborg, un originale pezzo vintage, affiancato alla lampada IC Lights Floor di Michael Anastassia­des per Flos. È vintage anche il tavolino con le gambe in corno. pagina seguente: nel salotto, attorno al tavolo M disegnato da Angelo Mangiarott­i e prodotto da Agapecasa, alcune sedie Thonet rivestite con tessuto di Jean-Paul Gaultier. La lampada da terra è di Ralph Lauren Home, le sculture alla parete sono di Verner Panton. La parete è dipinta con la tonalità Ol’ Blue Eyes di Benjamin Moore.
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