VIA DALLA CITTÀ — Nella VALLÉE DE L’EURE , un romantico cottage riecheggia le serene atmosfere della campagna francese.
A poca distanza da Parigi, nella Vallée de l’Eure, un romantico cottage coperto di rose rampicanti è il buen retiro di PIERRE FREY, che l’ha arredato con pezzi d’antiquariato e contemporanei, cimeli di famiglia e preziosi tessuti della sua Maison. Per sen
La carta da parati L’Esterel è un po’ come una gigantesca finestra affacciata sul Mediterraneo, tanto realistica da farti sentire il vento che soffia tra i pini marittimi e le onde del mare.
C’è voluto un attimo, l’istante in cui Pierre Frey e sua moglie Emilie, sceneggiatrice e regista, hanno attraversato il cancello e visto il giardino romantico e la casa coperta di rose rampicanti, perché si innamorassero della proprietà. Siamo a Louye, un paesino nella Vallée de l’Eure, in Normandia. Da tempo i Frey erano in cerca di una casa dove trascorrere i weekend non lontana da Parigi, per poter portare fuori città i due figli, il primo di cinque anni e mezzo e il secondo di soli otto mesi. Volevano anche una casa grande abbastanza per accogliere e dare ospitalità a famigliari e amici. «Adoriamo stare in compagnia», commenta Pierre Frey.
La casa cittadina della famiglia si trova dalle parti di rue du Louvre, nel cuore di Parigi, dove la Maison Pierre Frey ha i suoi headquarters. L’azienda di famiglia è stata fondata nel 1935 dal nonno di Pierre per poi passare nel 1969 nelle mani di suo padre Patrick e infine in quelle di Pierre Frey e dei suoi due fratelli, che lavorano ancora insieme al papà. Pierre Frey, 42 anni, è il direttore della comunicazione dell’azienda, che oggi comprende cinque brand (Pierre Frey, Boussac, Braquenié, Fadini Borghi e Le Manach) che offrono carte da parati, tessuti, tappeti su misura, moquette e mobili, spesso realizzati in collaborazione con artigiani.
«Vivo e lavoro a Parigi e, con una vita congestionata come la mia, è bello poter scappare per il weekend nella nostra casa a Louye», dice Pierre Frey. «Quando eravamo bambini trascorrevamo i weekend e le vacanze nella casa dei miei nonni fuori Parigi. Poi mio padre ne ha comprata una per noi e oggi io amo la tradizione delle riunioni di famiglia e l’idea che i miei figli stiano già creandosi un proprio background emotivo legato alla nostra casa», aggiunge.
«Quando abbiamo acquistato la proprietà a Louye, stavamo di fatto svuotando la casa di mia nonna, che era appena mancata, a Sologne. Lei era stata un’antiquaria e una decoratrice d’interni: la casa era stracolma di mobili, molti
dei quali rivestiti in storici tessuti Pierre Frey. Ho ereditato molti di quei pezzi da mia nonna, e sono loro a rendere vivace la casa. Inoltre ho molti bei ricordi relativi a ognuno di essi».
L’edificio principale, di 150 metri quadrati complessivi, si snoda su due livelli (c’è anche una dépendance per gli ospiti, di 120 metri quadrati). Volendo preservare lo spirito originario della casa, Pierre Frey e sua moglie si sono limitati a restaurare soltanto lo stretto necessario, come nella cucina, dove, per esempio, hanno installato pensili su misura e bellissime piastrelle di Popham Design. Nuove piastrelle anche nella sala da bagno.
Ogni stanza comunica un senso di eleganza casual ed è arredata con pezzi di antiquariato, carte da parati e cuscini tutti della Maison Pierre Frey. Le pareti del salotto, al secondo livello, sono rivestite con la carta “panoramica”
L’Esterel, naturalmente Pierre Frey. È un po’ come una gigantesca finestra affacciata sul Mediterraneo, tanto realistica da farti sentire il vento che soffia tra i pini marittimi e le onde del mare. La camera da letto padronale è stata rinnovata con un nuovo parquet e uno dei muri è stato rivestito con il tessuto Indoré dell’azienda sorella Braquenié. Il pattern si ispira a un motivo dell’800 in rosa sbiadito e blu. Vivere nel cottage è facile, e la casa, con i cimeli di famiglia, i pezzi vintage affiancati a quelli contemporanei, sembra appartenere a Pierre ed Emilie Frey da sempre.