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Quarant’anni dopo

Alla fine degli anni ’70 FRANK GEHRY progettò la propria residenza a Santa Monica, creando un’architettu­ra iconica studiata in tutto il mondo. Oggi ha cambiato casa.

- PAUL GOLDBERGER

DESIGN D’AUTORE. 1. Un angolo del soggiorno. I divani Strips disegnati da Cini Boeri per Arflex circondano il tavolino in vetro ideato da Frank Gehry. Sculture di Ken Price. 2. Nella sala da pranzo è protagonis­ta la struttura in legno d’abete che riprende anche all’interno il gusto per la scomposizi­one degli spazi. Il tavolo, le Fish Lamps e i divani in pelle sono disegnati da Frank Gehry. Sulla sinistra, in fondo, una scultura di Ken Price. Sulla destra, vaso di Peter Voulkos. 3. Un grande pianoforte Steinway & Sons verde realizzato su misura troneggia nella sala della musica.

La casa che Frank Gehry ideò nel 1978 a Santa Monica per sé e per sua moglie Berta, e che ristruttur­ò nei primi anni ’90, ha contribuit­o a consolidar­e la sua reputazion­e di protagonis­ta dell’architettu­ra contempora­nea. In questa residenza i coniugi Gehry hanno vissuto per molto tempo, e qui sono cresciuti i loro due figli. A febbraio Frank Gehry ha compiuto 90 anni, e ha deciso di cambiare casa. L’ha trovata in una delle strade più belle di Santa Monica, a ridosso del Santa Monica Canyon e con vista sull’oceano. La casa non aveva una particolar­e identità, poteva essere demolita senza provare sensi di colpa. Sam Gehry lavorava nello studio del padre come progettist­a, e si decise che avrebbero ideato insieme quella residenza. Sam pensò a un disegno che potesse combinare le qualità di una villa sontuosa e l’energia prorompent­e delle architettu­re scultoree di suo padre. Con volumi spigolosi, tetti a doppia falda, ampie superfici vetrate e una struttura interna con massicce travi di abete, la casa ha l’aria di una versione moderna di un lodge dei monti Adirondack. Sam decise che questa casa sarebbe stata più sostenibil­e di quella precedente,

così pensò di optare per un riscaldame­nto passivo e incluse nove pozzi geotermici per approvvigi­onarla di energia. Venne concepito uno schema per una casa in due parti distinte: c’è una parte frontale attorniata da un patio arricchito dalla vegetazion­e che Frank Gehry definisce l’“entertainm­ent plaza”, pensato come il luogo ideale per riceviment­i en plein air con vista sull’oceano. In quell’ala della villa ci sono un soggiorno dal soffitto molto alto e una sala da pranzo in cui spiccano le

Fish Lamps a forma di pesce disegnate da Frank Gehry. Dietro queste grandi stanze si susseguono un soggiorno, la cucina e uno studio. Al piano di sopra c’è la stanza padronale, con un ampio terrazzo proteso verso l’oceano. La seconda parte della casa si sviluppa a una certa distanza da questa struttura, separata da un giardino con piscina: nella parte posteriore ci sono una sala per la musica dove si tengono concerti, una palestra e tre stanze per gli ospiti. □

LA VILLA È PERVASA DALL’ENERGIA PROROMPENT­E DELLE ARCHITETTU­RE SCULTOREE DI FRANK GEHRY.

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 ??  ?? INTERSEZIO­NI. 1. Un ampio divano a ridosso della finestratu­ra dello studio affacciata sul giardino. 2. Nel soggiorno si delinea in modo deciso l’idea della frammentaz­ione degli spazi. Arricchisc­ono l’ambiente opere di Ed Ruscha, Alejandro Gehry, Carrie Jenkins, Cecily Brown. Sulla credenza, sculture di Ken Price. 3. La residenza è caratteriz­zata da una sapiente scomposizi­one di volumi e da ampie superfici vetrate che si intersecan­o, dando vita a uno spazio dinamico. La casa è stata progettata facendo riferiment­o ai principi dell’architettu­ra sostenibil­e. 1
INTERSEZIO­NI. 1. Un ampio divano a ridosso della finestratu­ra dello studio affacciata sul giardino. 2. Nel soggiorno si delinea in modo deciso l’idea della frammentaz­ione degli spazi. Arricchisc­ono l’ambiente opere di Ed Ruscha, Alejandro Gehry, Carrie Jenkins, Cecily Brown. Sulla credenza, sculture di Ken Price. 3. La residenza è caratteriz­zata da una sapiente scomposizi­one di volumi e da ampie superfici vetrate che si intersecan­o, dando vita a uno spazio dinamico. La casa è stata progettata facendo riferiment­o ai principi dell’architettu­ra sostenibil­e. 1
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