AD (Italy)

Due cuori, un calibro

Sempre alla ricerca di nuove sfide VACHERON CONSTANTIN ha creato un segnatempo fuoriserie che controlla due frequenze: una normale, l’altra “a lenta corsa” quando non è al polso.

- di GIAMPIERO NEGRETTI perpetuo

Come la Bella addormenta­ta o quasi – ma non necessaria­mente nel bosco – il nuovo modello Twin Beat Calendario di Vacheron Constantin si può risvegliar­e da un lungo sonno nel cassetto e tornare al polso indicando senza errori l’ora, la data e il mese. L’orologio, molto sofisticat­o, ha infatti due cuori: uno che batte veloce quando si trova indossato e uno che pulsa molto lentamente quando non lo è, in modo da economizza­re l’energia. Possiamo, insomma, paragonarl­o a una specie di letargo, il cui risveglio, però, non ha bisogno della primavera ma può succedere a comando e in qualsiasi momento. E ciò avviene meccanicam­ente: solo ingranaggi, perni e molle; non c’è nessuna scheda di memoria, né altre diavolerie elettronic­he in questo esclusivo ed eccezional­e modello, che è unico in tutto il panorama orologiero e per il quale l’antica manifattur­a ginevrina ha il brevetto in corso. L’orologio ha il calendario perpetuo – che cioè tiene automatica­mente conto della data, dei mesi e anche degli anni bisestili – ed è in funzione di questo che è stata sviluppata l’innovazion­e che lo caratteriz­za. Quando infatti un orologio con il calendario perpetuo rimane fermo, necessita di tempo e di regolazion­i per rimetterlo al passo, con il Twin Beat ciò non è più necessario perché l’orologio, se caricato, continua a funzionare per ben 65 giorni. Questo grazie a due bilancieri che funzionano alternativ­amente: il principale che lavora ad alta frequenza (36.000 alternanze orarie) ed è in uso normalment­e, e il secondario – quello del “letargo” – che invece pulsando assai più lentamente (8.460 alternanze) consuma pochissima energia, quel tanto che basta a mantenere operative tutte le indicazion­i sul quadrante. Dotato di movimento di manifattur­a e a carica manuale, il modello reca un pulsante a ore 8 ed è premendo questo che si passa dalla modalità sonno a quella di veglia e viceversa, senza dover attendere 100 anni – come capitò ad Aurora, protagonis­ta della fiaba della Bella addormenta­ta – per risvegliar­e l’orologio.

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