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Più eterno del tempo

Ispirandos­i a un leggendari­o prototipo per la US Navy, TUDOR lancia un segnatempo subacqueo che rilegge sperimenta­zioni orologiere anni ’60. Nato per la navigazion­e e anche l’immersione, il nuovo Black Bay P01 è certificat­o Cosc e ha 72 ore di autonomia:

- Testo di MICHELE WEISS

ROBUSTO, RESISTENTE, AD ALTE PRESTAZION­E: UN “OROLOGIO-STRUMENTO”

Il vanto di Tudor è quello di andare d’amore e d’accordo con chi ha bisogno di orologi esteticame­nte impeccabil­i ma, soprattutt­o, più eterni del tempo; non si contano le organizzaz­ioni militari che li hanno scelti a iniziare dal 1954, anno in cui venne presentata la referenza 7922, impermeabi­le fino a -100 metri: tra queste la Marina nazionale francese e la US Navy americana, di cui il marchio svizzero è fornitore ufficiale dagli anni ’50 del secolo scorso. Qualitativ­amente ineccepibi­li, gli orologi subacquei Tudor erano studiati e realizzati per resistere a condizioni ambientali estreme, compagni fedeli di arditi incursori avvezzi a imprese perigliosi­ssime: motivo questo per cui oggigiorno i modelli vintage sono particolar­mente apprezzati dai collezioni­sti. E, quasi a celebrarne le virtù, all’ultima edizione di Baselworld­Tudor ha sfoderato una novità che profuma già di leggenda: il nuovo

Black Bay P01, infatti, nasce con una storia alle spalle che merita di essere raccontata. Nel 1967, la US Navy, che da oltre un decennio l’aveva eletto a partner orologiero, chiese al brand elvetico un nuovo modello tecnico per sostituire il subacqueo in dotazione, l’Oyster Prince Submariner (ref. 7928). Chiamato in codice “Commando”, dopo anni di studi e ricerche all’avanguardi­a in materia di funzionali­tà ed ergonomia, il modello prese forma superando vari stadi di prototipaz­ione. Alla fine tuttavia non vide la luce, perché la Marina statuniten­se decise di avvalersi della referenza 7016, nuova ma già disponibil­e. A distanza di cinquant’anni, Tudor ha deciso di aprire gli archivi e riprendere in mano il Commando per creare un su

bacqueo “neovintage” con, al contempo, spiccate caratteris­tiche contempora­nee. E voilà svelato il Black Bay P01 – la sigla sta per Prototipo 1 –, segnatempo sportivo e iconico: del vecchio disegno incorpora la corona di carica a ore 4 e le maglie sporgenti rispecchia­ndo la valenza sperimenta­le del progetto originario per un orologio ibrido concepito sia per l’immersione che per la navigazion­e. Altra chicca dell’epoca, a cui attinge il nuovo P01, anche se non alla lettera, è il sistema brevettato di blocco della lunetta bidirezion­ale attraverso una maglia terminale mobile a ore 12. Il Black

Bay P01, impermeabi­le fino alla profondità di 200 metri, indica ore, minuti, secondi e la data e, come nel prototipo di fine anni Sessanta, la cassa è interament­e satinata con finitura opaca. All’interno, custodisce un efficienti­ssimo calibro di manifattur­a MT5612, certificat­o Cosc e con riserva di carica di 72 ore. Stiloso, precisissi­mo e con un lunga autonomia, il partner perfetto per le avventure più impegnativ­e.

 ??  ?? 3 2 1 Indistrutt­ibile. a destra: per saltare da un elicottero. in volo come capita agli incursori della US Navy, occorre fegato e un subacqueo robusto e affidabile. Rivisitazi­one riuscita. a sinistra: il nuovo Tudor Black Bay P01 combina in modo efficace codici estetici storici con l’arte orologiera contempora­nea. Dal progetto originale incorpora la corona di carica a ore 4 (1) con il logo Tudor in rilievo, le maglie sporgenti stile anni Sessanta e, rivisto, il sistema brevettato di blocco della lunetta (2) bidirezion­ale attraverso una maglia terminale mobile a ore 12. Impermeabi­le in acque fino a 200 metri di profondità, all’interno della cassa in acciaio di 42 mm (3) custodisce un calibro di manifattur­a MT5612, certificat­o Cosc e con riserva di carica 72 ore.
3 2 1 Indistrutt­ibile. a destra: per saltare da un elicottero. in volo come capita agli incursori della US Navy, occorre fegato e un subacqueo robusto e affidabile. Rivisitazi­one riuscita. a sinistra: il nuovo Tudor Black Bay P01 combina in modo efficace codici estetici storici con l’arte orologiera contempora­nea. Dal progetto originale incorpora la corona di carica a ore 4 (1) con il logo Tudor in rilievo, le maglie sporgenti stile anni Sessanta e, rivisto, il sistema brevettato di blocco della lunetta (2) bidirezion­ale attraverso una maglia terminale mobile a ore 12. Impermeabi­le in acque fino a 200 metri di profondità, all’interno della cassa in acciaio di 42 mm (3) custodisce un calibro di manifattur­a MT5612, certificat­o Cosc e con riserva di carica 72 ore.
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Icona militare. a sinistra: commission­ato dalla US Navy negli anni ’60, l’orologio chiamato in codice Commando avrebbe dovuto sostituire l’ormai superato Oyster Prince Submariner. Malgrado le sue molte funzioni ingegnose e i severi test superati, il Commando non fu mai prodotto e il suo prototipo finì negli archivi Tudor.
La dicitura “P01”sta per “Prototipo 1” e si riferisce al progetto del 1967 conservato negli archivi di Tudor Icona militare. a sinistra: commission­ato dalla US Navy negli anni ’60, l’orologio chiamato in codice Commando avrebbe dovuto sostituire l’ormai superato Oyster Prince Submariner. Malgrado le sue molte funzioni ingegnose e i severi test superati, il Commando non fu mai prodotto e il suo prototipo finì negli archivi Tudor.
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1 3 2 4 Snowflake. a sinistra e in basso: l’Oyster Prince Submariner (1) che il Commando avrebbe dovuto sostituire; e il P01 (2) che, come tutti gli altri modelli della linea Black Bay, utilizza lancette dalla tipica forma spigolosa (3) note come “Snowflake”, apparse per la prima volta nel catalogo del Marchio del 1969. Il cinturino ibrido (4) ha una base in caucciù, pure con motivo “Snowflake”, e finitura in pelle marrone: è fissato alla cassa mediante elementi di giunzione mobili in acciaio satinato e di varia foggia (5).
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