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STORIE DI STILE — In una villa di NOTO riecheggia­no il glam degli anni Cinquanta e lo spirito del luogo.

In una villa di NOTO, Jacques Garcia ha creato un ideale connubio tra il gusto elegante degli anni ’50 e lo spirito di una capitale del Barocco.

- interior design di JACQUES GARCIA testo di MARIO GEROSA — fotografie di MATTIA AQUILA

Come uno scrittore che si immedesima nelle situazioni e nei personaggi che vuole raccontare, entrando in perfetta sintonia con le atmosfere e con i caratteri dei suoi romanzi, Jacques Garcia, uno dei grandi nomi dell’interior design internazio­nale, richiesto ovunque per ville principesc­he e alberghi da sogno, ha la rara capacità di accordarsi con gli ambienti che progetta, evocando e definendo segrete affinità elettive. È un approccio creativo di matrice letteraria quello di Garcia, coltissimo artefice di luoghi di grande fascino che raccontano sempre una storia. E sia ben chiaro, non si tratta sempliceme­nte della storia legata al contesto, che naturalmen­te è presente, ma spesso si tratta di storie immaginate, di narrazioni architetto­niche strutturat­e come racconti che Garcia sa dipanare con uno stile ineguaglia­bile, da grande a abulatore di spazi e di invenzioni visive. «Mi ispiro sempre ai luoghi per i miei progetti», spiega Garcia. «Anche in questo caso la Sicilia, la sua storia, Noto e la sua atmosfera mi hanno ispirato». Una magia che si ripete puntualmen­te nei suoi lavori e che ha preso vita anche nella Maison des Oliviers, una villa di ➳

Noto, gioiello della Sicilia barocca, che in origine era una fabbrica d’olio d’oliva, trasformat­a in un resort di lusso dopo una ristruttur­azione durata un anno intero. Qui Garcia ha reinventat­o con gusto e passione la grande dimora, circondata da ulivi secolari, immersa in un paesaggio dolcemente invadente, che cerca di rubare la scena all’architettu­ra stessa. Per regalare un’identità forte alla residenza, l’interior designer si è lasciato ammaliare dalle immagini della Café Society degli anni Cinquanta. Questa sarebbe stata l’ispirazion­e, la cifra stilistica, l’anima della villa abbracciat­a dagli ulivi. E in effetti, percorrend­o le stanze che compongono la villa, ora che è stata nobilitata e reinventat­a dal magico tocco di Garcia, non è difficile immaginare altre storie, il cui incipit è proprio questa originale ispirazion­e che si perde nelle più raffinate suggestion­i del gusto. Il concept voluto dall’interior designer si ritrova nelle quattro suite e nella camera della villa, così come nel grande salone a disposizio­ne di tutti gli ospiti. «Le camere sono tutte diverse le une dalle altre, a parte due suite che hanno dei letti a baldacchin­o», nota Garcia. Le opere di artisti come Yves Klein, il design aristocrat­ico di Serge Roche e Jacques Adnet, le palme di gesso che inquadrano le porte e i mosaici di specchi anticati che coprono intere pareti evocano tutto un mondo, che è poi l’idea degli anni Cinquanta più stylish che si possa immaginare. Un’idea ➳

Oggetti e opere d’arte stabilisco­no originali associazio­ni, segrete AFFINITÀ ELETTIVE

che si disvelano lentamente, quando infine si coglie il complesso concept ideato da Jacques Garcia, che ha trattato il progetto come un romanzo.

che ha preso forma nell’inventiva di Garcia, che ha saputo miscelare con grande abilità un atlante pressoché infinito di immagini viste e registrate sui libri e sui giornali dell’epoca, frammenti di film d’autore, dettagli preziosi, tutti amalgamati sapienteme­nte dalla genialità dell’interior designer. Forte di una invidiabil­e inventiva e di una puntuale conoscenza degli stili, Garcia ha reinventat­o in modo assolutame­nte originale l’idea di un periodo storico dal glam inimitabil­e. È un contesto ricco di suggestion­i, che racconta una storia parallela, una sorta di versione romanzata degli interni più eleganti delle più raffinate località di vacanza degli anni Cinquanta. Un contesto architetto­nico che di per sé è molto loquace e vitale, ma che viene ulteriorme­nte arricchito dalle importanti frequentaz­ioni che si avvicendan­o regolarmen­te nella villa, concepita come un resort di lusso, dove soggiornan­o spesso attrici, top model, artisti e letterati, corroboran­do la vocazione all’eleganza della villa tra gli ulivi.

 ??  ?? A SINISTRA: UNA SCULTURA DI HUBERT LE GALL IN UNO DEI SALONI DELLA VILLA, DOVE DOMINA UN GUSTO SCENOGRAFI­CO.
PAGINA SEGUENTE: LE COLONNE IN GESSO, SIMILI A PALME, RICHIAMANO LO SPIRITO DEL DESIGN DEGLI ANNI CINQUANTA, MOTIVO CONDUTTORE DEL PROGETTO DELLA MAISON DES OLIVIERS. IL GRANDE SPECCHIO È DI SERGE ROCHE.
A SINISTRA: UNA SCULTURA DI HUBERT LE GALL IN UNO DEI SALONI DELLA VILLA, DOVE DOMINA UN GUSTO SCENOGRAFI­CO. PAGINA SEGUENTE: LE COLONNE IN GESSO, SIMILI A PALME, RICHIAMANO LO SPIRITO DEL DESIGN DEGLI ANNI CINQUANTA, MOTIVO CONDUTTORE DEL PROGETTO DELLA MAISON DES OLIVIERS. IL GRANDE SPECCHIO È DI SERGE ROCHE.
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 ??  ?? A DESTRA: LA PISCINA DELLA VILLA, CIRCONDATA DA PALME E ULIVI E DALLA VEGETAZION­E MEDITERRAN­EA. SOTTO: UN ALTRO AMBIENTE DELLA MAISON DES OLIVIERS. PAGINA SEGUENTE: UN DIPINTO DI YVES KLEIN SOPRA UN MOSAICO DI SPECCHI ANTICHI. SULLA MENSOLA, UN’OPERA DI CLAUDE LALANNE.
A DESTRA: LA PISCINA DELLA VILLA, CIRCONDATA DA PALME E ULIVI E DALLA VEGETAZION­E MEDITERRAN­EA. SOTTO: UN ALTRO AMBIENTE DELLA MAISON DES OLIVIERS. PAGINA SEGUENTE: UN DIPINTO DI YVES KLEIN SOPRA UN MOSAICO DI SPECCHI ANTICHI. SULLA MENSOLA, UN’OPERA DI CLAUDE LALANNE.
 ??  ?? SOPRA: OGNI ANGOLO DELLA VILLA È UN EPISODIO A PARTE DI UN’IDEALE NARRAZIONE. QUI UN SECRÉTAIRE BIEDERMEIE­R SORMONTATO DA UNA FOTOGRAFIA DI PIERRE-YVES HERVY-VAILLANT. PAGINA SEGUENTE: NELLA SALA DA PRANZO DOMINA UN GRANDE DIPINTO DELL’ARTISTA SVIZZERO JOHN ARMLEDER. SUL TAVOLO, UN GLOBO DI JACQUES ADNET.
SOPRA: OGNI ANGOLO DELLA VILLA È UN EPISODIO A PARTE DI UN’IDEALE NARRAZIONE. QUI UN SECRÉTAIRE BIEDERMEIE­R SORMONTATO DA UNA FOTOGRAFIA DI PIERRE-YVES HERVY-VAILLANT. PAGINA SEGUENTE: NELLA SALA DA PRANZO DOMINA UN GRANDE DIPINTO DELL’ARTISTA SVIZZERO JOHN ARMLEDER. SUL TAVOLO, UN GLOBO DI JACQUES ADNET.
 ??  ?? SOPRA: ALL’OMBRA DEL PERGOLATO, IDEALE PER CENARE ALL’APERTO, SEDIE IN FERRO BATTUTO E GRANDI OTRI IN TERRACOTTA.
A SINISTRA: OGGETTI E OPERE D’ARTE DI DIVERSI PERIODI E STILI UNITI DA INEDITE AFFINITÀ DI STILE CREANO ANGOLI DI GRANDE SUGGESTION­E ALL’INTERNO DELLA VILLA. PAGINA PRECEDENTE: UN PARAVENTO CON UN RITRATTO DI AUDREY HEPBURN IN UN’ALTRA SALA DA BAGNO.
SOPRA: ALL’OMBRA DEL PERGOLATO, IDEALE PER CENARE ALL’APERTO, SEDIE IN FERRO BATTUTO E GRANDI OTRI IN TERRACOTTA. A SINISTRA: OGGETTI E OPERE D’ARTE DI DIVERSI PERIODI E STILI UNITI DA INEDITE AFFINITÀ DI STILE CREANO ANGOLI DI GRANDE SUGGESTION­E ALL’INTERNO DELLA VILLA. PAGINA PRECEDENTE: UN PARAVENTO CON UN RITRATTO DI AUDREY HEPBURN IN UN’ALTRA SALA DA BAGNO.
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