IL PRINCIPIO DELLA COERENZA — La bellezza della semplicità è il segno distintivo di una casa in pietra in PUGLIA.
Luce, nuove prospettive e volumi valorizzano gli ambienti di un’antica casa in pietra del SALENTO dove è la disposizione degli spazi a dettare le regole dell’interior, e non viceversa.
Acirca cinque chilometri da Santa Maria di Leuca, nella parte più meridionale della penisola salentina, il borgo di Patù accoglie una piccola e raffinata comunità di “stranieri” che si è impegnata nel recupero e nella valorizzazione delle antiche case raccolte intorno al centro storico e che preferisce le viette ombrose e le piazze di pietra al caos della costa. Dietro la Chiesa Madre, al piano terra di un palazzotto di fine Settecento cresciuto stanza dopo stanza a mano a mano che i membri della famiglia aumentavano, Roberto ed Elena Levi, lui produttore TV e cinema e lei gallerista e antiquaria a Roma, hanno fissato la loro dimora per le vacanze. «La casa non ha un valore artistico particolare sebbene rispetto ad altre vicine sia un po’ più signorile anche senza essere patrizia», spiega l’architetto Nino Filotico che con il suo studio ne ha curato la ristrutturazione, «ma ha una bellezza intrinseca, data dai muri in pietra e dalle volte, che abbiamo mantenuto nel progetto».
L’intervento, sulla pianta del pianoterra, un tempo probabilmente adibito ad alloggi della servitù, è stato massiccio, ma il risultato finale è totalmente coerente: stanze contigue chiuse e buie hanno guadagnato ampiezza e luce grazie all’apertura di grandi arcate, perfettamente in linea con le volte originali della struttura. In sequenza l’ingresso, il soggiorno, la cucina e la zona pranzo (con le stanze di servizio come una sala da bagno e una lavanderia) si susseguono senza interruzione quasi si trattasse di un open space. «Le arcate non c’erano, però sono del tipo che chiunque si aspetterebbe in una casa così. Noi abbiamo inserito una prospettiva diagonale che permette di vedere il giardino da ogni ambiente e fa sembrare l’insieme molto più grande. Abbiamo inventato un luogo che non c’era ma che sembra ci sia sempre stato», ➳