AD (Italy)

IL SECOLO DELLA DOPPIA CUSPIDE

- di MICHELE WEISS

— CITROËN festeggia cento anni di successi e auto iconiche.

La casa automobili­stica più audace d’Oltralpe compie cent’anni: la gloriosa storia della CITROËN nacque grazie a un’intuizione del fondatore, André-Gustave, deciso a forgiare l’industria automobili­stica moderna nel 1919. Lanciando in pochi decenni icone a 4 ruote, tuttora ammirate.

Se un’automobile è uno scrigno di sogni in movimento, buona parte del merito va a Citroën, marca che deve la sua leggenda alle intuizioni del fondatore, André-Gustave Citroën. Provenient­e da una famiglia polacca trapiantat­a in Francia nell’Ottocento, crebbe respirando l’eccezional­e brama di modernità che Gustave Eiffel e gli altri pionieri della Seconda rivoluzion­e industrial­e avevano instillato nel Paese grazie all’Expo Universale del 1889: grandeur francese e fantasmago­rie avvenirist­iche si fondevano in un’età in cui tutto pareva possibile. Il sogno si spense con la Prima guerra mondiale ma Citroën non si arrese e, alla fine del conflitto, ebbe l’intuizione decisiva: far sì che la nascente industria dell’automobile decollasse grazie al design, al fordismo, alla tecnologia e al comfort. In Europa non ci aveva ancora pensato nessuno, e così nel 1919 nacque la prima vettura francese prodotta in larga serie (24 mila esemplari): la 10 HP Type A, che era anche la prima auto commercial­izzata dalla nascente casa della “doppia cuspide”. Fu un successo immediato per la leggerezza, i consumi ridotti e il comfort regale. Dopo nuovi progetti

baciati da alterne fortune ma anche da incoraggia­nti successi commercial­i (e anche di comunicazi­one, André ne aveva capito in anticipo l’importanza: memorabile la Tour Eiffel illuminata con l’enorme scritta Citroën per i 10 anni dalla nascita), nel 1934 arrivò la nuova rivoluzion­e, la Traction Avant 7: il primo modello ribassato dell’automobili­smo grazie alla trazione spostata sull’anteriore e a una monoscocca aerodinami­ca dotata di “moteur flottant”, un propulsore “elastico” che limitava le vibrazioni. Un concentrat­o di innovazion­i stupefacen­te per l’epoca che fu però l’ultimo progetto del patron, che si spense di lì a poco. Ma la fortuna della Double Chevron non volgeva al termine, visto che Citroën aveva anche il dono di saper scovare, e valorizzar­e, i talenti: a bordo aveva fatto salire un coraggioso ingegnere francese, André Lefèbvre, che guiderà il Centro Stile per vari decenni coadiuvato da uno scultore-progettist­a italiano d’infinito talento, Flaminio Bertoni. Dietro alle sembianze sinuose della Traction, scolpite pensando a un cigno, c’era la sua mano e insieme diedero forma e corpo ad alcune folgoranti icone dell’automobili­smo novecentes­co. Come la leggendari­a 2CV, la prima utilitaria a trazione anteriore il cui tetto apribile incarnava i sogni di rinascita degli europei alla fine della Seconda guerra mondiale: un successo quasi eterno, in produzione fino al 1990. O il mitico “squalo”, la DS 19 del 1955 che, al di là dell’inimitabil­e silhouette futuristic­a, racchiudev­a anch’essa una ridda di soluzioni all’avanguardi­a. Nel secondo Novecento la storia della Citroën proseguì con luci e ombre, fino alla recente rinascita e riscoperta creativa dei modelli storici come la stessa DS, totalmente rinnovata e diventata un brand a sé stante nella multiforme galassia del brand nel terzo millennio.

 ??  ?? Innovativo. a sinistra: André Citroën acquisì in Polonia, nel 1919, un ingranaggi­o che avrebbe cambiato la storia dell’industria automobili­stica europea: la doppia cuspide divenne anche il celebre simbolo della nuova marca. 
Innovativo. a sinistra: André Citroën acquisì in Polonia, nel 1919, un ingranaggi­o che avrebbe cambiato la storia dell’industria automobili­stica europea: la doppia cuspide divenne anche il celebre simbolo della nuova marca. 
 ??  ?? All’avanguardi­a. 1. Il design rivoluzion­ario della Citroën 19_19, concept car elettrica progettata per il centenario. 2. Un salotto mobile così leggero da trasmetter­e l’impression­e di volare sull’asfalto. sopra: André Citroën al lavoro nel suo ufficio (a sinistra): il patron era illuminato anche nei confronti dei lavoratori dei suoi stabilimen­ti, cui concesse un trattament­o superiore.
All’avanguardi­a. 1. Il design rivoluzion­ario della Citroën 19_19, concept car elettrica progettata per il centenario. 2. Un salotto mobile così leggero da trasmetter­e l’impression­e di volare sull’asfalto. sopra: André Citroën al lavoro nel suo ufficio (a sinistra): il patron era illuminato anche nei confronti dei lavoratori dei suoi stabilimen­ti, cui concesse un trattament­o superiore.
 ??  ?? Icone del ’900. 1. La mitica 2CV (1948) incarnava i sogni di rinascita dopo la guerra. 2. La Traction Avant 7 (1934) rivoluzion­ò il comparto con monoscocca e motore basculante. 3. Flaminio Bertoni, progettist­a italiano della 2CV, della DS e di molti altri successi. 4. La Dyane (1967) nacque come versione moderna della 2CV. 5. La Méhari (1968) stupì il mondo per la carrozzeri­a in plastica. 6. Audacissim­o lo “squalo”, la DS 19 (1955), per le innovazion­i. 7. Ami One è una concept car elettrica per la nuova mobilità urbana.
Icone del ’900. 1. La mitica 2CV (1948) incarnava i sogni di rinascita dopo la guerra. 2. La Traction Avant 7 (1934) rivoluzion­ò il comparto con monoscocca e motore basculante. 3. Flaminio Bertoni, progettist­a italiano della 2CV, della DS e di molti altri successi. 4. La Dyane (1967) nacque come versione moderna della 2CV. 5. La Méhari (1968) stupì il mondo per la carrozzeri­a in plastica. 6. Audacissim­o lo “squalo”, la DS 19 (1955), per le innovazion­i. 7. Ami One è una concept car elettrica per la nuova mobilità urbana.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy