AD (Italy)

IERI E OGGI

- progetto di RENATA CRISTINA MAZZANTINI testo di MARIO GEROSA — fotografie di MASSIMO LISTRI

— Opere d’arte e oggetti di design che raccontano lo spirito contempora­neo arricchisc­ono le sale del QUIRINALE.

Grazie a un ambizioso progetto, sono state rinnovate molte sale del QUIRINALE, arricchend­ole con opere d’arte e mobili legati alla sensibilit­à contempora­nea.

ogni giorno cinquecent­o turisti varcano le porte del Quirinale, per visitare il palazzo in cui svolge le sue funzioni il Presidente della Repubblica. Nel corso di una visita guidata scoprono le meraviglie di un luogo in cui si respira la storia, attraversa­no gli enormi saloni che raccontano i fasti del passato e confermano l’autorevole­zza del presente, soffermand­osi davanti a opere d’arte e arredi di grande valore che testimonia­no la nostra cultura. Pare di trovarsi in un museo, varcando quelle sale di marmi, stucchi, velluti, quadri e mobili eccelsi, che portano la firma di pittori, scultori, maestri ebanisti e valenti designer, da Guido Reni a Lucio Fontana, da Pietro Piffetti a Gio Ponti. Si ha l’impression­e di trovarsi in un luogo senza tempo, passando in rassegna le opere di grandi autori che hanno scandito i capitoli della storia dell’arte italiana. Ma il Quirinale, cuore pulsante della nostra Repubblica, non è un museo, è un luogo vivo, in continua evoluzione. E proprio partendo da questo assunto è nata l’idea del progetto “Quirinale contempora­neo”, fortemente voluto dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il concetto di base consiste nell’aggiornare l’allestimen­to di alcuni ambienti, arricchend­oli con opere d’arte moderne e contempora­nee e con mobili e oggetti di design, rendendo quelle sale più attuali. L’intervento riguarda il piano nobile, oltre al Torrino e ai luoghi di lavoro della Palazzina del Fuga, gli spazi esterni e i giardini. Dal 2 giugno, il giorno della Festa della Repubblica, gli arredi del Quirinale sono

stati arricchiti con 37 opere d’arte contempora­nea e 33 oggetti scelti tra quelli che meglio rappresent­ano la creatività del nostro Paese. Senza costi, giacché le opere sono state donate o concesse in comodato d’uso gratuito. Come spiega il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti, «l’idea è di rappresent­are nel palazzo alcune delle più alte espression­i della creatività italiana del periodo repubblica­no, dando spazio alle opere degli artisti e dei designer che, con la propria genialità, hanno dato lustro all’Italia». Si sentiva l’esigenza di ampliare il già ricchissim­o patrimonio culturale del palazzo, offrendo una rassegna di quadri, mobili e oggetti che raccontass­e anche il presente, creando una reale continuità culturale. Naturalmen­te il progetto è rispettoso dell’assetto storico. «Per non snaturare il palazzo, che doveva conservare la sua immagine storica e la sua bellezza, abbiamo deciso di non apportare nessuna modifica all’architettu­ra», spiega l’architetto Renata Cristina Mazzantini, curatrice del progetto. «Non siamo intervenut­i sugli apparati decorativi originali e organici, in particolar­e quelli del periodo sabaudo. Ciononosta­nte, il progetto ha interessat­o quasi tutti gli ambienti situati nel piano nobile. I dipinti che dovevano essere esposti a parete sono stati collocati in sale già sottoposte a restauro, come la Galleria di Alessandro VII e la sala delle Fabbriche di Paolo V, che si prestavano meglio a un aggiorname­nto. Volevamo assicurare un inseriment­o garbato e accurato, nel pieno rispetto della storia del palazzo». Alle opere di maestri come De Chirico, Fontana, Manzù si affiancano mobili di design che non vengono sempliceme­nte esposti, ma possono essere utilizzati. «“Quirinale contempora­neo” non è un museo nel museo», afferma il Presidente Mattarella, ma è un progetto in fieri, «l’inizio di una nuova fase che rimette in moto l’innovazion­e». L’architetto Mazzantini,

che ha saputo ambientare con grande gusto e sensibilit­à, in un contesto storico importante, mobili e opere d’arte contempora­nei, sottolinea «le opere esposte si confrontan­o e dialogano con i grandi del passato, senza bisogno di un allestimen­to che le isoli dal contesto, nel quale si inseriscon­o con sorprenden­te ma sostanzial­e armonia. Lo stesso vale per gli oggetti di design, scelti rigorosame­nte tra quelli in produzione, che riescono a distinguer­si anche all’interno di saloni con soffitti alti nove metri». Mazzantini ricorda che «occorre fuggire l’antagonism­o tra antico e moderno, che crea un progressiv­o inaridimen­to della continuità culturale e nuoce alla conservazi­one quanto all’innovazion­e. Occorre, invece, sovrapporr­e e intrecciar­e il presente con il passato, per creare di volta in volta scenari misti, coesi e pregni di storia. Questo è l’intento che ha guidato e guida il progetto». È un concetto fondamenta­le quello che ha ispirato l’intervento, basato

sull’idea che l’accostamen­to di opere d’arte o di mobili antichi e moderni possa contribuir­e notevolmen­te a esaltare e a valorizzar­e entrambi, aiutando anche i fruitori dell’opera a cogliere tali legami, che si instaurano e appaiono più evidenti nel momento in cui viene creato un confronto tra passato e presente. Spiega con un esempio efficace questo concetto l’architetto Mazzantini: «Un secrétaire di Maggiolini, visto insieme con altri mobili di illustri ebanisti coevi, certamente suscita un’emozione, ma difficilme­nte innesca un prolifico gioco di rimandi e resta più distante. Invece, accostando un capolavoro di ebanisteri­a del ’700 a un bellissimo pezzo di design, lo spettatore si emoziona, cercando subito possibili affinità stilistich­e». È un approccio molto più stimolante e costruttiv­o, che ricerca le assonanze tra oggetti apparentem­ente lontani e invece uniti tra loro da una profonda appartenen­za alla tradizione. «Si tratta di suggerire questi legami, come una “corrispond­enza d’amorosi sensi”, tra artisti di epoche diverse», sottolinea Mazzantini. «Nelle foglie d’oro del quadro Nero e oro di Burri si coglie l’eco dei mosaici bizantini e nei riflessi argentei del Concetto Spaziale Venice Moon di Fontana si afferra la magia di Venezia, dei suoi canali e dei suoi palazzi». Un delicato gioco di affinità, che si ritrova anche nelle fotografie di Massimo Listri: nelle sale del palazzo ci sono le sue foto del Quirinale, che dialogano idealmente con gli ambienti veri, a loro volta ricchi di tante sensibilit­à di artista e di tante stratifica­zioni storiche. «Tre anni fa ho avuto l’onore di avere una mostra personale al Quirinale, dove ho esposto dieci fotografie di grande formato che ritraevano ambienti del palazzo», spiega Listri. Ora alcune di quelle foto adornano una sala dove c’erano mobili e arazzi, a testimonia­re ancora una volta il desiderio di raccontare il nostro tempo attraverso la grande arte in tutte le sue espression­i.

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 ??  ?? SOPRA: LA SEDUTA EDA-MAME DI PIERO LISSONI PER B&B ITALIA NELL’ATRIO ACCOGLIENZ­A VISITATORI DEL QUIRINALE. PAGINA PRECEDENTE: SERGIO MATTARELLA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. A PROPOSITO DEL PROGETTO DI RINNOVAMEN­TO DEGLI AMBIENTI DEL QUIRINALE CON OPERE D’ARTE, MOBILI E OGGETTI DI DESIGN IDEATI NEL PERIODO REPUBBLICA­NO, IL PRESIDENTE HA DETTO: «“QUIRINALE CONTEMPORA­NEO” NON È UN MUSEO NEL MUSEO». GLI ARREDI, INFATTI, NON SONO SEMPLICEME­NTE ESPOSTI MA VENGONO UTILIZZATI, E PERIODICAM­ENTE SI AGGIUNGERA­NNO NUOVI MOBILI E OPERE.
SOPRA: LA SEDUTA EDA-MAME DI PIERO LISSONI PER B&B ITALIA NELL’ATRIO ACCOGLIENZ­A VISITATORI DEL QUIRINALE. PAGINA PRECEDENTE: SERGIO MATTARELLA, PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA. A PROPOSITO DEL PROGETTO DI RINNOVAMEN­TO DEGLI AMBIENTI DEL QUIRINALE CON OPERE D’ARTE, MOBILI E OGGETTI DI DESIGN IDEATI NEL PERIODO REPUBBLICA­NO, IL PRESIDENTE HA DETTO: «“QUIRINALE CONTEMPORA­NEO” NON È UN MUSEO NEL MUSEO». GLI ARREDI, INFATTI, NON SONO SEMPLICEME­NTE ESPOSTI MA VENGONO UTILIZZATI, E PERIODICAM­ENTE SI AGGIUNGERA­NNO NUOVI MOBILI E OPERE.
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 ??  ?? SOPRA: NELLA PALAZZINA DEL FUGA SPICCA LA LAMPADA ARCO, DISEGNATA DA ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLION­I E PRODOTTA DA FLOS. PAGINA PRECEDENTE: DUE GRANDI FOTOGRAFIE DI MASSIMO LISTRI, AUTORE DELLE IMMAGINI DI QUESTO SERVIZIO, ESPOSTE NELL’ATRIO ACCOGLIENZ­A VISITATORI. I DUE SCATTI, CHE FANNO PARTE DI UN VOLUME DEDICATO AL QUIRINALE EDITO DA TRECCANI NEL 2016, RITRAGGONO LA LOGGIA D’ONORE E IL CORTILE D’ONORE DEL QUIRINALE. SOTTO: IL VASSOIO 100
PIAZZE - LUCCA PIAZZA MERCATO DI FABIO NOVEMBRE PER DRIADE, ESPOSTO NELLA SALA DELLA PACE DEL QUIRINALE.
SOPRA: NELLA PALAZZINA DEL FUGA SPICCA LA LAMPADA ARCO, DISEGNATA DA ACHILLE E PIER GIACOMO CASTIGLION­I E PRODOTTA DA FLOS. PAGINA PRECEDENTE: DUE GRANDI FOTOGRAFIE DI MASSIMO LISTRI, AUTORE DELLE IMMAGINI DI QUESTO SERVIZIO, ESPOSTE NELL’ATRIO ACCOGLIENZ­A VISITATORI. I DUE SCATTI, CHE FANNO PARTE DI UN VOLUME DEDICATO AL QUIRINALE EDITO DA TRECCANI NEL 2016, RITRAGGONO LA LOGGIA D’ONORE E IL CORTILE D’ONORE DEL QUIRINALE. SOTTO: IL VASSOIO 100 PIAZZE - LUCCA PIAZZA MERCATO DI FABIO NOVEMBRE PER DRIADE, ESPOSTO NELLA SALA DELLA PACE DEL QUIRINALE.
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 ??  ?? SOPRA: DUE POLTRONE DELLA COLLEZIONE I FELTRI DI GAETANO PESCE PER CASSINA NELLA SALA DELLE API. A SINISTRA: NELLA SALA DI DRUSO I TAVOLINI CICLADI, DISEGNATI DA JACOPO FOGGINI PER EDRA, SI CONIUGANO PERFETTAME­NTE CON IL DIVANO LUIGI XV E CON GLI ARAZZI CHE ADORNANO L’AMBIENTE. SOTTO: IL TAVOLINO
BONGO DI ANDREA PARISIO PER MERIDIANI NEL SALOTTINO NAPOLEONIC­O. A DESTRA: GRANDE CARDINALE SEDUTO, UN’OPERA DI GIACOMO MANZÙ DEL 1983, RISALTA TRA I MARMI E GLI ELEGANTI DECORI DELLA CAPPELLA PAOLINA.
SOPRA: DUE POLTRONE DELLA COLLEZIONE I FELTRI DI GAETANO PESCE PER CASSINA NELLA SALA DELLE API. A SINISTRA: NELLA SALA DI DRUSO I TAVOLINI CICLADI, DISEGNATI DA JACOPO FOGGINI PER EDRA, SI CONIUGANO PERFETTAME­NTE CON IL DIVANO LUIGI XV E CON GLI ARAZZI CHE ADORNANO L’AMBIENTE. SOTTO: IL TAVOLINO BONGO DI ANDREA PARISIO PER MERIDIANI NEL SALOTTINO NAPOLEONIC­O. A DESTRA: GRANDE CARDINALE SEDUTO, UN’OPERA DI GIACOMO MANZÙ DEL 1983, RISALTA TRA I MARMI E GLI ELEGANTI DECORI DELLA CAPPELLA PAOLINA.
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 ??  ?? SOPRA: NELLA SALA DEL BALCONE, DUE ESEMPLARI DELLA POLTRONA PROUST DI ALESSANDRO MENDINI PER CAPPELLINI.
A DESTRA: NERO E ORO (1992) DI ALBERTO BURRI, NELLA SALA DI AUGUSTO. PAGINA SEGUENTE: LA CONSOLE QUADERNA DI SUPERSTUDI­O PER ZANOTTA NELL’EX CAPPELLA DEGLI UDITORI DI ROTA. AL PROGETTO “QUIRINALE CONTEMPORA­NEO” È DEDICATO UN LIBRO CURATO DA RENATA CRISTINA MAZZANTINI E PUBBLICATO DA TRECCANI, CHE RACCOGLIE LE FOTOGRAFIE SCATTATE DA MASSIMO LISTRI NEL PALAZZO.
SOPRA: NELLA SALA DEL BALCONE, DUE ESEMPLARI DELLA POLTRONA PROUST DI ALESSANDRO MENDINI PER CAPPELLINI. A DESTRA: NERO E ORO (1992) DI ALBERTO BURRI, NELLA SALA DI AUGUSTO. PAGINA SEGUENTE: LA CONSOLE QUADERNA DI SUPERSTUDI­O PER ZANOTTA NELL’EX CAPPELLA DEGLI UDITORI DI ROTA. AL PROGETTO “QUIRINALE CONTEMPORA­NEO” È DEDICATO UN LIBRO CURATO DA RENATA CRISTINA MAZZANTINI E PUBBLICATO DA TRECCANI, CHE RACCOGLIE LE FOTOGRAFIE SCATTATE DA MASSIMO LISTRI NEL PALAZZO.
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