Un convegno di ALTAGAMMA sulle abitudini e gli stili di vita di oggi e domani.
Casa (e ufficio), mobilità, cibo, moda: come saranno domani? Un CONVEGNO a Milano offre l’occasione per fare il punto.
Nuove tecnologie. Nuove necessità. Che si traducono in nuove abitudini, nuovi stili. Capire dove vanno il gusto e i desideri delle persone è affascinante. E, per molti, fondamentale: progettisti, produttori, professionisti di diversi settori (dalla vendita alla comunicazione). Altagamma, la fondazione che dal 1992 riunisce le imprese dell’alta industria culturale e creativa italiana, ha avuto l’idea di organizzare un momento di riflessione multidisciplinare per capire questa evoluzione: “Next Design Perspectives”, che ha debuttato lo scorso anno e che torna il 29 ottobre con la curatela di Deyan Sudjic (vedi box). «Il ritmo con cui il mondo cambia – sia in termini valoriali che tecnologici – influenza tutti gli aspetti della società e dell’industria, a partire da quelli design-based delle imprese culturali e creative italiane che rappresentiamo», spiega Andrea Illy, presidente di Altagamma. «Queste imprese operano in un mercato in costante crescita – 1.200 miliardi di euro il valore totale del settore luxury, di cui i brand italiani sono protagonisti con quote di mercato
che arrivano fino a più del 30% – e con una fortissima competizione a livello mondiale. Oggi l’interpretazione delle tendenze attuali e la previsione di quelle future costituiscono una necessità vitale per tradurre i bisogni ed essere protagonisti del nostro futuro progettando modelli di business e prodotti più allineati con le nuove esigenze e con un approccio sostenibile». Il convegno chiama a confrontarsi esperti di discipline diverse, con discussioni articolate attorno a specifiche aree tematiche. Afferma Sudjic: «Ognuno dei temi – mobilità, cibo, casa e lavoro, futuro della moda – riguarda il modo in cui le persone si comportano e il loro aspetto, ma anche la cultura, l’economia e la tecnologia. In ogni settore cercheremo di avviare una conversazione tra i diversi tipi di specialisti che danno loro forma, ma che raramente comunicano tra loro. È importante vedere questi problemi da più prospettive». Perché tutto è collegato: «Più preferiamo i social media a libri e riviste, meno avremo bisogno di librerie; più ordiniamo pasti a domicilio sui nostri smartphone, meno sarà probabile che avremo un tavolo da pranzo», prosegue. «Le idee vengono quando la gente è curiosa, osserva, prova a capire i comportamenti. Creatività è quando uno studente usa una sedia come appendiabiti, o una lampada da cantiere ne ispira una da tavolo». Un approccio ampio, perché il design è anche questo. Come riassume Illy: «È quell’attitudine mentale, schema interpretativo e operativo, che permette di leggere la realtà e intervenire su di essa per progettare il futuro».