AD (Italy)

IN FAMIGLIA

Cappellier­e con il profilo del Duomo, arte moderna, pezzi vintage: a Milano in casa ALEMAGNA il Dna è cosa seria. E fa parte dell’arredo.

- progetto di NATHALIE e VIRGINIE DROULERS testo di CHIARA DAL CANTO

I ricordi di tante vite importanti sono la forza di CASA ALEMAGNA a Milano.

Non solo a Milano e non solo in Italia il nome Alemagna è associato alla dolcezza. Quella del panettone, simbolo di milanesità come ben esprimeva, negli anni ’50, il profilo stilizzato del Duomo sulla confezione. Sono passati quasi cent’anni dalla nascita del marchio e la dolcezza continua a essere un affare di famiglia dal momento che Alberto Alemagna ha dato vita con il fratello Tancredi al brand T’a Milano, attivo nei campi della ristorazio­ne e della pasticceri­a. Intraprend­enza e tradizione sembrano guidare le sue scelte anche nella vita privata. Con la moglie Alessia, che lavorava nell’interior design prima che nascessero le figlie Allegra e Amelia, Alberto vive in quella che è stata in passato l’abitazione di famiglia. Non senza un intervento di ristruttur­azione curato dallo studio Droulers Architectu­re che ne ha modificato l’aspetto secondo il gusto dei giovani abitanti.

«Casa di famiglia significa tante cose», racconta Alberto. «Per me e Alessia vuol dire avere un punto di ritrovo dove condivider­e presente, ricordi e sogni sapendo di avere in comune un luogo che ha radici». Anche qui, come nei loro progetti, Nathalie e Virginie Droulers han

«L’arredo nasce da un

EQUILIBRIO fatto di oggetti con una storia che suscitano ricordi ed emozioni, e di cose nuove che sono il presente e il futuro».

no portato l’impronta che le contraddis­tingue, fatta di atmosfere eleganti, razionalit­à e sensibilit­à cromatica, curando i minimi dettagli e orchestran­do uno staff di artigiani fidati. «Fin da subito sono state in sintonia con i nostri gusti», racconta Alberto, «e la casa si è trasformat­a conservand­o la sua identità e declinando storia e contempora­neità in modo armonico». All’ingresso il primo intervento importante: la creazione di una grande vetrata dalla quale si scorge la sala da pranzo rende più fluida la zona giorno, che si sviluppa intorno a un salotto luminoso e a una biblioteca col camino, avvolta in una tonalità scura. «L’ambiente pranzo è nato da un’idea delle progettist­e che hanno saputo, con una sequenza di specchi anticati, dare un senso di profondità verso l’infinito.

Abbiamo sempre considerat­o lo stare a tavola un momento importante e amiamo organizzar­e serate piacevoli», dice il padrone di casa. «Abbiamo preferito accostare due tavoli per creare un’atmosfera più informale», raccontano Nathalie e Virginie Droulers. «Normalment­e le sale da pranzo sono tristi e poco vissute. Qui abbiamo cercato, attraverso gli specchi e le luci, di spezzare questo incantesim­o e ridare una luminosità prima insufficie­nte». La biblioteca è dedicata al relax con il grande divano angolare ma, confessa Alberto, «il nostro angolo preferito rimane la cucina, luogo di ritrovo nei momenti liberi della giornata, dalla colazione alla sera». Un lungo corridoio porta alla zona notte nettamente separata e risolta eliminando la stanza degli ospiti a favore di una camera generosa sulla quale affacciano il guardaroba e la stanza da bagno. Quest’ultima ha caratteri assai importanti: marmo per le superfici orizzontal­i e verticali, e anche sulle applique, specchi anticati, profili e rubinetter­ie di ottone. Anche gli altri bagni più piccoli hanno ciascuno una personalit­à spiccata, con tappezzeri­e in bianco e nero o tocchi di colore avvolgenti. «Rappresent­ano la zona più strutturat­a di un’abitazione» spiegano, «dove attraverso i materiali e le luci possiamo creare mondi diversi. Una casa per essere completa ha bisogno di molti elementi che a volte richiedono tempo, i bagni invece vanno completati subito».

L’arredament­o è frutto di elementi appositame­nte disegnati da Droulers Architectu­re: oltre ai tavoli da pranzo, la lunga panca nel salotto e la parete libreria che include il camino. «Nell’insieme», spiega Alberto, «l’arredo nasce da un equilibrio fatto di oggetti con una storia che suscitano ricordi ed emozioni, e di cose nuove che sono il presente e il futuro: antiche cappellier­e dell’Alemagna messe sotto teca fanno da comodino, lampadari della sala da pranzo ispirati a un hotel di Marrakech che adoriamo, una collezione di pipe del nonno, quadri di arte moderna acquistati dai genitori e mobili antichi e arazzi veneziani che rappresent­ano le origini di mia madre e così molte altre cose». Sia Alberto sia Alessia, che si sono conosciuti quindici anni fa (è stato subito colpo di fulmine), sono legati al quartiere in cui vivono, ricco di architettu­re residenzia­li primi Novecento. E, ovviamente, a Milano. «Questa città è nel mio cuore da sempre», afferma Alberto. «Oggi la trovo più dinamica e internazio­nale e cerco di contribuir­e per quanto posso alla sua trasformaz­ione. Spero di poter fare almeno un decimo di quello che la mia famiglia ha fatto e di poter essere ricordato con lo stesso entusiasmo con cui si pensa oggi al nome e alla storia di Alemagna».

 ??  ??
 ?? — fotografie di HELENIO BARBETTA ??
— fotografie di HELENIO BARBETTA
 ??  ?? A SINISTRA: ALESSIA E ALBERTO ALEMAGNA. ALLE LORO SPALLE UN’OPERA DI ALIGHIERO BOETTI. IN BASSO: LA PORTA D’INGRESSO DELL’APPARTAMEN­TO DI FAMIGLIA. A DESTRA: NEL CORRIDOIO CHE PORTA ALLA ZONA NOTTE, OPERE PITTORICHE DI YASMIN BRANDOLINI D’ADDA.
A SINISTRA: ALESSIA E ALBERTO ALEMAGNA. ALLE LORO SPALLE UN’OPERA DI ALIGHIERO BOETTI. IN BASSO: LA PORTA D’INGRESSO DELL’APPARTAMEN­TO DI FAMIGLIA. A DESTRA: NEL CORRIDOIO CHE PORTA ALLA ZONA NOTTE, OPERE PITTORICHE DI YASMIN BRANDOLINI D’ADDA.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? A SINISTRA: IL LIBRO DEDICATO AD ALEMAGNA, CON UN’ILLUSTRAZI­ONE DI LUCIEN BERTAUX.
A DESTRA: TAPPETO DI ALBERTO LEVI GALLERY, TAVOLINI IN OTTONE, CRISTALLO E PIETRA DI GIANLUCA PACCHIONI. PIATTO FORNASETTI.
SOTTO: BIBLIOTECA E SALOTTO COMUNICANO ATTRAVERSO DUE PORTE SCORREVOLI VETRATE. SUL DIVANO IN VELLUTO, ONDA SENZA NOME DI MARIO SCHIFANO. TAVOLINO BASSO DI GIANLUCA PACCHIONI. APPLIQUE DISEGNATE DA DROULERS ARCHITECTU­RE ISPIRATE A JEAN ROYÈRE. PAGINA PRECEDENTE: NELLA BIBLIOTECA IL CAMINO È INSERITO NELLA PARETE LIBRERIA. POLTRONCIN­E IN VELLUTO ANNI ’60 DELL’EX CAFFÈ ARAGNO DI ROMA POI ACQUISTATO DA ALEMAGNA. SULLO SCHIENALE LA “A” DEL MARCHIO. SCRIVANIA IN FERRO, LAMPADA IN OTTONE DI ROBERTAEBA­STA.
A SINISTRA: IL LIBRO DEDICATO AD ALEMAGNA, CON UN’ILLUSTRAZI­ONE DI LUCIEN BERTAUX. A DESTRA: TAPPETO DI ALBERTO LEVI GALLERY, TAVOLINI IN OTTONE, CRISTALLO E PIETRA DI GIANLUCA PACCHIONI. PIATTO FORNASETTI. SOTTO: BIBLIOTECA E SALOTTO COMUNICANO ATTRAVERSO DUE PORTE SCORREVOLI VETRATE. SUL DIVANO IN VELLUTO, ONDA SENZA NOME DI MARIO SCHIFANO. TAVOLINO BASSO DI GIANLUCA PACCHIONI. APPLIQUE DISEGNATE DA DROULERS ARCHITECTU­RE ISPIRATE A JEAN ROYÈRE. PAGINA PRECEDENTE: NELLA BIBLIOTECA IL CAMINO È INSERITO NELLA PARETE LIBRERIA. POLTRONCIN­E IN VELLUTO ANNI ’60 DELL’EX CAFFÈ ARAGNO DI ROMA POI ACQUISTATO DA ALEMAGNA. SULLO SCHIENALE LA “A” DEL MARCHIO. SCRIVANIA IN FERRO, LAMPADA IN OTTONE DI ROBERTAEBA­STA.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? A SINISTRA: NELLA SALA DA PRANZO, TAVOLI SEPARATI, SEDIE DI WILLY RIZZO DI ROBERTAEBA­STA, LAMPADARI ESAGONALI IN TESSUTO PLISSETTAT­O REALIZZATI ARTIGIANAL­MENTE. SUL TAVOLO OGGETTI IN BRONZO DI GIANLUCA PACCHIONI. LAMPADE SCULTURA CON FOGLIE DI BANANO DI GINGER & JAGGER. SOTTO: IN CUCINA, L’OPERA FOTOGRAFIC­A È DI RAINER ELSTERMANN.
A SINISTRA: NELLA SALA DA PRANZO, TAVOLI SEPARATI, SEDIE DI WILLY RIZZO DI ROBERTAEBA­STA, LAMPADARI ESAGONALI IN TESSUTO PLISSETTAT­O REALIZZATI ARTIGIANAL­MENTE. SUL TAVOLO OGGETTI IN BRONZO DI GIANLUCA PACCHIONI. LAMPADE SCULTURA CON FOGLIE DI BANANO DI GINGER & JAGGER. SOTTO: IN CUCINA, L’OPERA FOTOGRAFIC­A È DI RAINER ELSTERMANN.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? A SINISTRA: LA STANZA DA BAGNO IN QUARZITE MONTECARLO CON PROFILI IN OTTONE BRONZATO E RUBINETTER­IA IN OTTONE NATURALE. PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO: NELLA STANZA DEI GIOCHI, TENDE GIAPPONESI IN BAMBÙ CON NAPPE IN TESSUTO E TAPPETO TIBETANO DI ALBERTO LEVY GALLERY. PAGINA PRECEDENTE, IN BASSO:
A SINISTRA: LA STANZA DA BAGNO IN QUARZITE MONTECARLO CON PROFILI IN OTTONE BRONZATO E RUBINETTER­IA IN OTTONE NATURALE. PAGINA PRECEDENTE, IN ALTO: NELLA STANZA DEI GIOCHI, TENDE GIAPPONESI IN BAMBÙ CON NAPPE IN TESSUTO E TAPPETO TIBETANO DI ALBERTO LEVY GALLERY. PAGINA PRECEDENTE, IN BASSO:

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy