UNA FAVOLA IN AZZURRO
A Shanghai una mostra-evento racconta la storia (e il mito) di TIFFANY. Con documenti d’epoca, gioielli da sogno, invenzioni lungimiranti. A partire da quel colore speciale che è diventato un simbolo.
A Shanghai, una mostra racconta la magica epopea di TIFFANY.
C’è uno dei più grandi (128,54 carati) e rari diamanti gialli al mondo. C’è il copione di Colazione da
Tiffany, con le annotazioni di Audrey Hepburn. Ci sono i gioielli creati da maestri della creatività come Jean Schlumberger ed Elsa Peretti. La mostra “Vision & Virtuosity” alla Fosun Foundation di Shanghai (fino al 10/11), edificio spettacolare disegnato da Foster + Partners insieme a Thomas Heatherwick, è un tributo alla storia di Tiffany & Co. immaginato non come un percorso storico ma come un viaggio visionario. Lo spiega Richard Moore, Vice President, Creative Director of Store Design and Creative Visual Merchandising: «Quando progetti una mostra di questa portata – più di 300 pezzi disposti in un arco temporale di oltre 180 anni – accetti la sfida di creare un’esperienza che va oltre la retrospettiva. Abbiamo voluto far entrare i visitatori in un altro mondo, da
esplorare e scoprire. In questo modo la nostra storia è diventata un’esperienza da vivere, non solo una serie di date da leggere». La mostra è divisa in sei capitoli che raccontano una storia fatta di intuizioni e di innovazioni. Ma soprattutto di stile. Come quell’azzurro, che in natura è quello delle uova di pettirosso, e che è diventato un simbolo. Non a caso è il tema della sezione iniziale, Blue Is the Color of Dreams. Il racconto procede mettendo insieme creazioni favolose dall’archivio della casa, documenti storici, fotografie d’epoca, idee rivoluzionarie come il Tiffany Setting, il primo anello di fidanzamento moderno, o il
Blue Book, il primo catalogo di vendita per corrispondenza degli Stati Uniti, che dal 1845 propone collezioni di alta gioielleria (in mostra la prima edizione). Poi, naturalmente, diamanti: a loro è dedicata un’intera sezione. «Con questa mostra onoriamo il passato e mostriamo come la bellezza e la maestria artigianale siano senza tempo. E sempre molto importanti», afferma Reed Krakoff, che di Tiffany & Co. è Chief Artistic Officer. La mostra è anche un sentito omaggio a Charles Lewis Tiffany, l’uomo da cui tutto questo ha avuto inizio. Alle sue idee e al suo coraggio. «Nel 1837, anno di nascita dell’azienda, niente lasciava supporre che New York fosse pronta per articoli di lusso», prosegue Krakoff. «Ma lui aveva un’idea chiara di quello che voleva costruire, e la portò avanti puntando all’eccellenza: a livello di materiali, servizio, lavorazioni, stile. Il meglio, senza compromessi. Visione e virtuosismo continuano a essere i valori che ci guidano. Sono alla base di tutto quello che facciamo». Una storia che guarda anche al futuro: per questo la scelta della sede per la mostra è caduta su Shanghai, capitale globale dal ricco capitale culturale e in velocissima evoluzione. Il presente di Tiffany passa anche da qui e disegna il suo domani. Seguendo un filo azzurro.