Contaminazioni creative
ARCHITETTURA, DESIGN E ARTE SI INCONTRANO NEL PROGETTO VIRGINEM = PARTENA, ORIGINALE MOSTRA IDEATA DA NABI INTERIOR DESIGN NEL SEGNO DI UNA NAPOLETANITÀ COSMOPOLITA.
L’ identità artistica napoletana viene spesso ricondotta a stereotipi arcaici, lontani dalla produzione culturale contemporanea. Ma dietro questa etichetta esiste una Napoli creativa, fattiva, aperta al domani. Per ricollocare adeguatamente la produzione artistica partenopea dei giorni nostri Biancamaria Santangelo, interior designer e appassionata d’arte, ha curato la mostra Virginem = Partena nella sede di Nabi Interior Design, studio da lei fondato a Napoli nel 2013. Partendo da icone della tradizione e dell’attualità, reinterpretate secondo la sensibilità di quattro artisti locali, la rassegna offre uno sguardo stimolante sull’arte contemporanea napoletana, dimostrandone la validità come paradigma colto e cosmopolita. La scelta, per tale dimostrazione, degli spazi di Nabi non è casuale: qui infatti arte e design sono soliti dialogare in una fertile contaminazione.
Nell’esposizione, di scena fino al 7 gennaio, ciascun artista espone diverse opere. Così, se Salvatore Scuotto (alias MoraleS) affronta temi di scottante attualità mediante sculture provocatorie dai tratti fumettistici (si pensi a Game over in cui un Salvini da videogiochi minaccia pistola alla mano due zombeschi migranti), Emanuele Scuotto interpreta invece, con la terracotta, tematiche eterne come il rapporto con il Sacro. Pasquale Manzo, invece, con la cartapesta dà vita a una poetica romantica, tra tradizione e modernità. C’è spazio anche per la tecnologia 3D impiegata da Marcello Silvestre come parte di un processo creativo teso a scolpire il rapporto tra uomo e città. “Sono orgogliosa di poter dare risalto a una Napoli che sperimenta, guarda al futuro, all’internazionalità. Con quella stessa apertura che è il cuore della filosofia di Nabi Interior Design”, commenta Biancamaria Santangelo.