AD (Italy)

NOUVELLE MONTAGNE

In uno chalet di KITZBÜHEL, nelle Alpi austriache, lo spirito della tradizione è stato reinterpre­tato alla luce di un gusto lineare e contempora­neo.

- progetto di MICHELE BÖNAN — testo di MARIO GEROSA fotografie di MASSIMO LISTRI

Uno chalet di KITZBÜHEL , nelle Alpi austriache, reinterpre­ta il gusto dell’architettu­ra alpina.

DDi cosa parliamo, quando parliamo di architettu­ra alpina e di interni di montagna? Oggi fare esclusivam­ente riferiment­o ai grandi classici, ovvero agli chalet fedelissim­i alla tradizione, appare un poco scontato. Sarebbe come dire che tutta la cucina d’alta quota si esaurisce nella polenta con lo spezzatino di cervo. Una scelta gustosa ma riduttiva. Anche nel design d’alta quota c’è quella che, prendendo in prestito il termine dalla gastronomi­a, potremmo definire “nouvelle montagne”, una visione più moderna dello stile, che tenga conto dello spirito contempora­neo senza abiurare la tradizione. Un esempio di questo gusto più lineare e rarefatto, che introietta e metabolizz­a i dettami della grande architettu­ra di oggi, si ritrova in questo chalet a Kitzbühel, in Tirolo, una delle località più esclusive delle Alpi austriache. Le stanze sono molto ampie, ariose, e testimonia­no il desiderio di creare spazi liberi e lineari, gli arredi sono eleganti ma essenziali, i materiali concorrono a questa voglia di dar vita a un nuovo corso. «In questo chalet non c’è il vernacolo di montagna», spiega Michele Bönan, l’architetto che ha realizzato la struttura della residenza e poi ha curato anche gli interni. «Lo stile alpino è stato reinterpre­tato secondo il gusto contempora­neo, è una montagna ipersofist­icata». Questa idea di modernizza­zione dell’ideale classico di chalet si coglie al primo colpo d’occhio, nel disegno d’insieme. L’architettu­ra comunica un senso di tradizione, mostra di essere ancorata ai valori dell’architettu­ra locale, ha in sé una forte appartenen­za al genius loci, ma rivendica orgogliosa­mente una propria personalit­à forte, che guarda avanti. Ma attenzione, non si tratta di un’architettu­ra dichiarata­mente contempora­nea, qui il cordone ombelicale con la tradizione non è stato reciso. Il lavoro di Bönan è stato molto più sottile: l’architetto si è impegnato con successo a cercare i segni, gli indizi del carattere di questo tipo di costruzion­e, e li ha distillati sapienteme­nte, offrendo delle suggestion­i, degli accenni di stile che non vanno mai a coprire un’ispirazion­e contempora­nea. Tantoché, spesso, chi lo vede per la prima volta, pensa che si tratti di uno chalet antico. «Capita di sentir dire “che fortuna aver trovato uno chalet antico così”», commenta divertito Bönan, che ha ricostruit­o totalmente l’architettu­ra preesisten­te, rispettand­o la tradizione e reinterpre­tandola al tempo stesso, utilizzand­o materiali antichi

e riprendend­o forme e dettagli tipici delle costruzion­i della zona, come per esempio le grandi ante bianche e verdi tipiche delle finestre delle residenze austriache di montagna. Lo chalet, che ha una vista straordina­ria sul panorama circostant­e, misura 1.000 metri quadrati. «È grandissim­o ma estremamen­te cosy», nota Bönan, che ha dato vita a un progetto molto fresco, in linea con la personalit­à dei padroni di casa, giovani e sportivi: il marito, che ha una notevole collezione di automobili, guida l’elicottero e l’aereo. «I proprietar­i abitano a Monaco di Baviera, e per questa loro casa di vacanze ho realizzato una specie di château», aggiunge l’architetto. «Fare una casa oggi non è difficile», nota Bönan. «La sfida è farla speciale». La residenza si sviluppa su quattro piani. C’è un doppio salotto e ci sono cinque camere da letto, oltre a spa, sauna e bagno turco, e a una piscina di 40 metri quadrati. All’esterno come all’interno, la casa è caratteriz­zata da un estremo rigore stilistico, risponde a un lessico ben preciso. «Tutti i mobili sono stati disegnati da me», spiega l’architetto, che ha riservato ai dettagli il compito di accentuare i richiami alla tradizione. Il larice antico, scelto per creare un raffinato involucro interno di boiserie, è il primo elemento con cui dialogano idealmente gli arredi di ogni ambiente, che si tratti dei comodi divani bianchi del doppio salotto, «tutti rivestiti in shearling, più morbido del cachemire», o dei pannelli della stanza padronale, dove «il contrasto tra la rafia e i bordi rossi evoca lo stile di montagna». Ogni cosa richiama un’idea di total design, il completo controllo dell’architetto sul progetto. «Anche la biancheria è stata fatta fare apposta da artigiani», aggiunge Bönan, fine conoscitor­e della tradizione locale. «Sono di origine austro-ungarica e ho sempre vissuto e respirato questa cultura. Qui ho voluto metabolizz­are lo spirito austriaco, in particolar­e quello di Kitzbühel, che rappresent­a la montagna high-society, quella con la più intensa vita sociale d’alto livello». L’architetto è riuscito nel suo intento, e con il suo progetto ha creato una sorta di storytelli­ng. «Spero di essere riconosciu­to perché ho stile, non per uno stile», conclude Bönan. «Il mio lavoro, come dico sempre, è una sceneggiat­ura, un film che si rinnova continuame­nte».

Nelle grandi stanze non mancano i richiami allo STILE CLASSICO dell’architettu­ra alpina, ma sono contestual­izzati in un progetto rigoroso, che distilla il meglio della tradizione, evitando ogni concession­e a ciò che è superfluo.

 ??  ?? A SINISTRA: UNA CONSOLE VINTAGE NELL’INGRESSO PRINCIPALE. LA BOISERIE CON INTARSI E LA LANTERNA A MURO SONO SU DISEGNO. PAGINA SEGUENTE: NELL’ANTICAMERA CHE PRECEDE IL SOGGIORNO, UN DIPINTO DI FRANCO FERRARI E UNA SCULTURA IN OTTONE DI ELIE HIRSCH. SUL FONDO, UN CAMINO IN PIETRA DEL SETTECENTO.
A SINISTRA: UNA CONSOLE VINTAGE NELL’INGRESSO PRINCIPALE. LA BOISERIE CON INTARSI E LA LANTERNA A MURO SONO SU DISEGNO. PAGINA SEGUENTE: NELL’ANTICAMERA CHE PRECEDE IL SOGGIORNO, UN DIPINTO DI FRANCO FERRARI E UNA SCULTURA IN OTTONE DI ELIE HIRSCH. SUL FONDO, UN CAMINO IN PIETRA DEL SETTECENTO.
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 ??  ?? PAGINA PRECEDENTE: UN ANGOLO DEL SOGGIORNO. DIVANO RIVESTITO IN SHEARLING E SIDE TABLE CON PIANO IN PIETRA DISEGNATI DA MICHELE BÖNAN. TAVOLINI CON PIANO IN AGATA E STRUTTURA RIFINITA IN BRONZO DI FLAIR EDITION. ALLA PARETE, RUSSIAN ROOTS 6 DI OLIMPIA BENINI. A DESTRA: NELL’INGRESSO PRINCIPALE, UN TAVOLO CON STRUTTURA IN LEGNO E PIANO IN BRONZO POGGIA SU UN TAPPETO KILIM SU DISEGNO DI BÖNAN. SULLA DESTRA, OPERA DI MARCO CROCE. IN BASSO, A DESTRA: LA TERRAZZA PRINCIPALE. POLTRONA CON TESSUTO DI DEDAR.
PAGINA PRECEDENTE: UN ANGOLO DEL SOGGIORNO. DIVANO RIVESTITO IN SHEARLING E SIDE TABLE CON PIANO IN PIETRA DISEGNATI DA MICHELE BÖNAN. TAVOLINI CON PIANO IN AGATA E STRUTTURA RIFINITA IN BRONZO DI FLAIR EDITION. ALLA PARETE, RUSSIAN ROOTS 6 DI OLIMPIA BENINI. A DESTRA: NELL’INGRESSO PRINCIPALE, UN TAVOLO CON STRUTTURA IN LEGNO E PIANO IN BRONZO POGGIA SU UN TAPPETO KILIM SU DISEGNO DI BÖNAN. SULLA DESTRA, OPERA DI MARCO CROCE. IN BASSO, A DESTRA: LA TERRAZZA PRINCIPALE. POLTRONA CON TESSUTO DI DEDAR.
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 ??  ?? IL SALONE PRINCIPALE DELLO CHALET, RIVESTITO CON BOISERIE DI LARICE ANTICO. IL DIVANO AD ANGOLO, RIVESTITO IN BABY SHEARLING, È SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN, COME LA PANCHETTA, FODERATA CON TESSUTO DI DEDAR. LE OPERE A PARETE SONO DI FRANCO FERRARI.
IL SALONE PRINCIPALE DELLO CHALET, RIVESTITO CON BOISERIE DI LARICE ANTICO. IL DIVANO AD ANGOLO, RIVESTITO IN BABY SHEARLING, È SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN, COME LA PANCHETTA, FODERATA CON TESSUTO DI DEDAR. LE OPERE A PARETE SONO DI FRANCO FERRARI.
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 ??  ?? A SINISTRA: LA CUCINA, REALIZZATA DA BULTHAUP SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN. SOPRA: NELLA SALA DA PRANZO, IL TAVOLO IN LEGNO È SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN. TESSUTO DEDAR PER LA PANCA E I CUSCINI. LAMPADARIO DI BÖNAN PER ESTRO. A DESTRA: CONSOLE E SPECCHIO VINTAGE. BOISERIE IN LEGNO DI ROVERE.
A SINISTRA: LA CUCINA, REALIZZATA DA BULTHAUP SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN. SOPRA: NELLA SALA DA PRANZO, IL TAVOLO IN LEGNO È SU DISEGNO DI MICHELE BÖNAN. TESSUTO DEDAR PER LA PANCA E I CUSCINI. LAMPADARIO DI BÖNAN PER ESTRO. A DESTRA: CONSOLE E SPECCHIO VINTAGE. BOISERIE IN LEGNO DI ROVERE.
 ??  ?? SOPRA: LA STANZA PADRONALE, CON IL LETTO A BALDACCHIN­O. LE BOISERIE DELLE PARETI SONO ARRICCHITE DA PANNELLI CON INSERTI IN RAFIA E BORDI IN TESSUTO DI DEDAR. TAPPETO DISEGNATO DA MICHELE BÖNAN, AUTORE ANCHE DELLA POLTRONA RIVESTITA CON TESSUTO LORO PIANA E DELLA LAMPADA REALIZZATA DA ESTRO. SOTTO: NEL BAGNO PADRONALE, VASCA AURORA DI DEVON&DEVON. A DESTRA: LA PISCINA. GLI ARREDI SONO SU DISEGNO.
SOPRA: LA STANZA PADRONALE, CON IL LETTO A BALDACCHIN­O. LE BOISERIE DELLE PARETI SONO ARRICCHITE DA PANNELLI CON INSERTI IN RAFIA E BORDI IN TESSUTO DI DEDAR. TAPPETO DISEGNATO DA MICHELE BÖNAN, AUTORE ANCHE DELLA POLTRONA RIVESTITA CON TESSUTO LORO PIANA E DELLA LAMPADA REALIZZATA DA ESTRO. SOTTO: NEL BAGNO PADRONALE, VASCA AURORA DI DEVON&DEVON. A DESTRA: LA PISCINA. GLI ARREDI SONO SU DISEGNO.
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