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LA COREA DÀ SPETTACOLO

Due archistar, i capolavori dell’arte del Novecento e un omaggio al genius loci: a SEOUL apre il nuovo store di LOUIS VUITTON.

- di ELENA DALLORSO

La nuova Louis Vuitton Maison a SEOUL è firmata da Frank Gehry e Peter Marino.

PPer la prima volta insieme, Frank Gehry (gli esterni) e Peter Marino (l’interior) hanno firmato la nuova Louis Vuitton Maison Seoul, un omaggio alla cultura coreana e allo spirito della Fondation Louis Vuitton di Parigi, altro progetto di Gehry, di cui la spettacola­re facciata curva in cristallo ricorda l’architettu­ra. Fonte di ispirazion­e per l’architetto canadese sono stati alcuni edifici storici coreani come la fortezza Hwaseong del XVIII secolo ed elementi della cultura locale, come i movimenti e i costumi della danza Dongnae Hakchum. «Quello che mi ha colpito di Seoul la prima volta che ci sono stato, quasi 25 anni fa, è stato il rapporto tra l’architettu­ra e il paesaggio naturale», ha detto. La struttura di Gehry è realizzata con pannelli di cristallo curvato, ognuno dei quali modellato e attaccato a un reticolo metallico e culmina, passando attraverso una serie di terrazze, con onde di altri pannelli di vetro che danno l’impression­e che l’edificio spicchi il volo, evaporando nel cielo sovrastant­e. I muri, di pietra bianca, ribadiscon­o lo stesso senso di leggerezza. In questo spazio si è mosso Peter Marino per ideare degli interni molto variegati, dall’entrata alta 12 metri alle lounge più intime. I tre livelli dello store (dal piano terra si va al basement con l’universo Uomo o al primo piano per le collezioni Donna, con profumi, accessori e gioielleri­a) sono collegati da una scala “fluttuante”. Al centro, la collezione degli Objets Nomades, progettati da designer internazio­nali come Atelier Oï, Marcel Wanders e André Fu. Lo store di Seoul ospita al suo interno anche un Espace, dedicato all’espression­e culturale e artistica, che regala ai clienti un’inedita esperienza di shopping privato: all’interno dell’Espace sono letteralme­nte circondati dall’arte, compresi 8 capolavori di Giacometti appartenen­ti alla collezione della Fondation Louis Vuitton. Tutti i pezzi provengono dagli archivi storici o sono creazioni uniche. Sono presenti opere di Mark Hagan, Marcello Lo Giudice, Brendan Smith, Luigi Mainolfi, Martin Kline, Harmony Hammond, Bernard Aubertin e Anselm Reyle. Accanto all’arte in mostra, ne esiste una più intima e personaliz­zata: gli artigiani della Maison, presenti nello store, realizzano illustrazi­oni dipinte a mano di borse e valigie cercando di interpreta­re gusti e passioni dei singoli clienti.

Le onde dei pannelli danno l’impression­e che l’edificio SPICCHI IL VOLO.

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 ??  ?? LA FACCIATA DELLA NUOVA LOUIS VUITTON MAISON SEOUL, PROGETTATA DA FRANK GEHRY CON ONDE DI PANNELLI IN VETRO. NELLA VETRINA ALBERI IN CARTA COLORATA A GRANDEZZA NATURALE ISPIRATI AI MODELLINI IN SCALA DELL’ARCHITETTO CANADESE.
LA FACCIATA DELLA NUOVA LOUIS VUITTON MAISON SEOUL, PROGETTATA DA FRANK GEHRY CON ONDE DI PANNELLI IN VETRO. NELLA VETRINA ALBERI IN CARTA COLORATA A GRANDEZZA NATURALE ISPIRATI AI MODELLINI IN SCALA DELL’ARCHITETTO CANADESE.
 ??  ?? A SINISTRA: SOPRA IL DIVANO BOMBOCA DEI FRATELLI CAMPANA, IN PELLE E TESSUTO, L’INSTALLAZI­ONE FLOWER FIELD CUSHION DI ATELIER OÏ ISPIRATA AI LORO ORIGAMI FLOWERS (SEMPRE NELLA COLLEZIONE OBJETS NOMADES). PAGINA SEGUENTE, IN ALTO: IL PIANO TERRA DELLA LOUIS VUITTON MAISON SEOUL. DAL SOFFITTO PENDONO TRE SEDUTE-DONDOLO COCOON, UN PROGETTO FIRMATO DAI FRATELLI CAMPANA PER LA COLLEZIONE OBJETS NOMADES.A PARETE, OPERE DI LUIGI MAINOLFI (ROSSO ROSSO, 2015), MARCELLO LO GIUDICE (EDEN BLU, 2015) E LAURENT GRASSO (ANECHOIC WALL, 2017). SOTTO: LA FACCIATA DELLA LOUIS VUITTON MAISON DI SEOUL.
A SINISTRA: SOPRA IL DIVANO BOMBOCA DEI FRATELLI CAMPANA, IN PELLE E TESSUTO, L’INSTALLAZI­ONE FLOWER FIELD CUSHION DI ATELIER OÏ ISPIRATA AI LORO ORIGAMI FLOWERS (SEMPRE NELLA COLLEZIONE OBJETS NOMADES). PAGINA SEGUENTE, IN ALTO: IL PIANO TERRA DELLA LOUIS VUITTON MAISON SEOUL. DAL SOFFITTO PENDONO TRE SEDUTE-DONDOLO COCOON, UN PROGETTO FIRMATO DAI FRATELLI CAMPANA PER LA COLLEZIONE OBJETS NOMADES.A PARETE, OPERE DI LUIGI MAINOLFI (ROSSO ROSSO, 2015), MARCELLO LO GIUDICE (EDEN BLU, 2015) E LAURENT GRASSO (ANECHOIC WALL, 2017). SOTTO: LA FACCIATA DELLA LOUIS VUITTON MAISON DI SEOUL.
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