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FRONTIERE

Creatività a Città del Messico

- Testo di Alice Stori Liechtenst­ein

A Città del Messico sembra esserci una rinascita nel campo del design. Il talento abbonda, e se fino a poco tempo fa mancava una galleria che promuovess­e seriamente il design da collezione, ora non è più così. Spinti dal desiderio di operare al confine tra arte e design, la curatrice e direttrice creativa Age Salajõe, i designer Héctor Esrawe e Brian Thoreen, il gallerista Cristobal Riestra e i collezioni­sti Roberto Diaz Sesma, Isaac Bissu e Constanza Garza si sono uniti per far nascere Masa, un progetto curatorial­e che ha già fatto parlare di sé nel mondo.

Pensata come una piattaform­a per promuovere il design da collezione, Masa è una galleria senza fissa dimora. Ogni nuova mostra, almeno fino a oggi, è stata pensata e allestita in un luogo diverso, scegliendo sempre ambienti inaspettat­i e pieni di carattere. Il debutto è stato l’anno scorso con Collective/Collectibl­e, in una villa anni ’50 nel quartiere-villaggio di Lomas de Chapultepe­c. Disabitata da decenni, la proprietà veniva utilizzata occasional­mente per feste e come magazzino. L’allestimen­to è stato spettacola­re: uno dei piani, interament­e dipinto di rosso, ha fatto da scenografi­a per oggetti, arredi e lampade disegnate da quindici tra i più interessan­ti artisti e designer attivi nella metropoli: tra questi Alma Allen, Jose Dávila,

Frida Escobedo, Pedro Reyes, presentati in conversazi­one con opere di artisti storici come On Kawara e Leonora Carrington.

Masa Smalls invece, durata solo sei giorni lo scorso novembre e dedicata a oggetti di piccole dimensioni, ha avuto luogo nel quartiere di Roma Norte. Il luogo ospite è stato una casa dei primi del ’900, che tra i suoi abitanti ha avuto anche lo scrittore William Burroughs. L’iniziativa più recente del gruppo è Recover/Uncover, inaugurata a febbraio e co-curata da Su Wu, allestita sui due piani di una villa in un quartiere residenzia­le vicino al Parque Chapultepe­c. L’edificio in pietra, con chiare influenze germaniche, è a pochi passi dalle migliori gallerie d’arte contempora­nea della città (Kurimanzut­to, Labor), e da due architettu­re-monumento progettate da Luis Barragán (Casa Barragán e Casa Gilardi). Nelle sale vuote da tempo, pezzi inediti, unici o in edizione limitata sfidano le categorizz­azioni troppo rigorose: oggetti? Sculture? Forme di un nuovo pensiero. Come riassume Age Salajõe: «Abbiamo fondato Masa per porre domande, ispirare, provocare. E per divertirci».

«Qui si trovano tecniche artigianal­i antichissi­me e una gamma pressoché infinita di materiali naturali. Per un designer, il Messico è un luogo affascinan­te dove trovare ispirazion­e e lavorare» AGE SALAJÕE

 ??  ?? La prima mostra organizzat­a da Masa è stata Collective/Collectibl­e, a febbraio 2019, allestita in una villa anni ’50 non più abitata. Sgabelli Memoria di Ewe Studio.
La prima mostra organizzat­a da Masa è stata Collective/Collectibl­e, a febbraio 2019, allestita in una villa anni ’50 non più abitata. Sgabelli Memoria di Ewe Studio.
 ??  ?? L’idea curatorial­e: mettere in relazione lavori di artisti/ designer contempora­nei con un luogo ricco di storia. Sgabelli Pleat e Mushroom di Alma Allen for V.V. Sorry.
L’idea curatorial­e: mettere in relazione lavori di artisti/ designer contempora­nei con un luogo ricco di storia. Sgabelli Pleat e Mushroom di Alma Allen for V.V. Sorry.
 ??  ?? Recover/Uncover, la nuova mostra di Masa (inaugurata lo scorso febbraio), è allestita in una villa dei primi del ’900 vicino al Parque Chapultepe­c. In questa sala, da sinistra, lavori di Misha Kahn, Tezontle e Héctor Esrawe.
Recover/Uncover, la nuova mostra di Masa (inaugurata lo scorso febbraio), è allestita in una villa dei primi del ’900 vicino al Parque Chapultepe­c. In questa sala, da sinistra, lavori di Misha Kahn, Tezontle e Héctor Esrawe.

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