UNA VOLTA CASE
C’erano e in un certo modo ci sono ancora. Per dieci anni un fotografo ha girato l’Italia a caccia di luoghi abbandonati: ora un libro testimonia il suo viaggio nel tempo
Il Grand Tour di un fotografo
Cosa succede alle case quando non sono più case? Se lo è chiesto il fotografo Thomas Jorion che, negli ultimi dieci anni, ha viaggiato per tutta l’Italia con una macchina analogica di grande formato. Era in cerca di palazzi, ville e masserie costruiti tra il XVIII e il XX secolo e ormai congedati dalla vita. Luoghi dimenticati dal mondo, teatri polverosi del tempo che fu. Oggi Jorion li ha raccolti nel libro Veduta (Editions de la Martinière): «Il titolo è un tributo al vedutismo, la corrente artistica del ’700. La mia fotocamera, infatti, non è altro che l’evoluzione della camera ottica usata da pittori come Canaletto, Guardi o Carlevarijs, per rappresentare fedelmente la prospettiva dei paesaggi urbani».
ad: Il suo è anche un’evoluzione del Grand Tour.
tj: Come Giovanni Battista Piranesi e Hubert Robert, che raffigurarono le rovine dell’antica Roma, è stata un’occasione per riscoprire luoghi silenziosi di cui nessuno si preoccupa più. Ho voluto riecheggiare la loro passata grandezza, ma anche mettere a confronto vari stili architettonici e i loro habitat, dalla Lombardia alla Sicilia, dalla Toscana alla Puglia.
ad: Gli edifici che ha “violato” hanno ancora un’anima? tj: Assolutamente sì: ho dovuto “ascoltare” quello che i muri avevano da dirmi prima di passare alla fotografia. Mi sono lasciato trasportare dai ricordi visibili nei fogli sparsi sui pavimenti, dai divani sfiorati dalla luce, da sensazioni, odori e vegetazione. ad: Qual è la dimora che l’ha più affascinato?
tj: “La villa incantata”, in Emilia-Romagna. Distrutta dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, è stata poi abbandonata. Non ci sono più né tetto né pavimento e gli alberi sono liberi di crescere al centro delle stanze che, nonostante tutto, hanno mantenuto molte decorazioni. Credo sia proprio questo lo stereotipo
PIEMONTE, 2017
«Questa villa è stata trasformata più volte dai vari proprietari. Uno di loro si è ispirato a un guscio di capasanta per decorare la sontuosa scala».
EMILIA-ROMAGNA, 2017
«Le pareti di questa villa hanno mantenuto decorazioni di altissima qualità, degne dei più grandi maestri italiani. Una scoperta incredibile».
EMILIA-ROMAGNA, 2018
«Rimasi colpito da questa abitazione. Dai quadri e dai libri sparsi per terra ho percepito l’inclinazione artistica dell’ultimo proprietario».
LOMBARDIA, 2016
«Questa scalinata appartiene a Villa Borromeo d’Adda, ad Arcore. A oggi è l’unica delle dimore fotografate che verrà salvata da un restauro». della romantica rovina dipinta da Piranesi.
Cos’ha scoperto delle persone che l’abitavano?
Non molto. Di ciascuna casa ho sentito tante storie, spesso piuttosto strane. Sicuramente le due guerre mondiali sono state lo spartiacque di un cambiamento. E, in alcuni casi, in mancanza del proprietario, i custodi hanno gradualmente rubato e venduto tutti i mobili, per poi abbandonare la struttura.
Alcune delle ville fotografate sono state poi oggetto di restauro?
Villa Borromeo d’Adda, ad Arcore. Ma, per motivi di degrado avanzato, questioni ereditarie o per mancanza di denaro, molte di queste sontuose dimore muoiono nel silenzio. Anche in Francia succede la stessa cosa a numerosi castelli rinascimentali. Raramente vengono trasformati in musei, agriturismi o appartamenti, sperando che non ne venga stravolta l’essenza. Cosa si porta dietro di questo viaggio? Il piacere della scoperta – entrare in un edificio per la prima volta, da solo, senza sapere cosa ti troverai davanti – e la gioia di vivere qualche ora nel passato. Il tempo si ferma, la tua bocca si secca, non esiste nient’altro. Non sono mancate le delusioni, per esempio trovare una dimora crollata così come le sue decorazioni spettacolari, ma ne è comunque valsa la pena.
«LE IDEE CHE LE ROVINE RISVEGLIANO IN ME SONO GRANDIOSE. TUTTO SI ANNICHILISCE, TUTTO MUORE, TUTTO PASSA. C’È SOLO IL MONDO CHE RIMANE. SOLO IL TEMPO DURA» denis diderot