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Corona Virus & Home Design

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Il pozzo dei desideri della vita contempora­nea ha la profondità delle ricerche su internet. Ecco che scorrendo gli ultimi dati raccolti dall’osservator­io SevenData-ShinyStat, realizzato per monitorare i comportame­nti degli italiani sul web, si scopre quanto la cura della casa abbia assunto un ruolo centrale negli ultimi mesi: a novembre, rispetto a giugno, i siti che trattano prodotti di design hanno fatto registrare un incremento di traffico pari al 50,7 per cento; quelli che si occupano nello specifico di mobilio del 9 per cento. Mentre eBay segnala che nel 2020, rispetto al 2019, sono aumentati del 49 per cento gli ordini mirati ad allestire una postazione di lavoro domestica.

«La casa è diventata il centro nevralgico della vita di tutti noi. Tutto ciò ha portato alla

necessità di rivedere i layout, apportare migliorie, fare acquisti rimandati da tempo e così la filiera delle aziende collegate a quel mondo ha subito meno gli effetti negativi della pandemia», conferma Claudio Feltrin, presidente di Federlegno­Arredo. Andando in controtend­enza, il mercato delle soluzioni per la casa ha contenuto l’impatto delle frenate in altri ambiti, come la ristorazio­ne o l’ospitalità, bloccate dal crollo del turismo: «Non significa», chiarisce Feltrin, «che la crisi non ci sia stata anche per noi. Per tornare ai livelli pre-Covid bisognerà aspettare il 2022, ma possiamo ipotizzare che a fine anno l’intera filiera potrebbe segnare un meno 10-12 per cento. Visto all’interno di una panoramica globale, siamo moderatame­nte fiduciosi per il futuro».

Intanto, mentre si perfeziona­no i vecchi ambienti, se ne sognano di nuovi. Con un obiettivo in testa: maggiore spazio. A causa delle restrizion­i imposte dal coronaviru­s, il desiderio è quello di allargarsi: stando alle ricerche effettuate sul sito Immobiliar­e.it durante i lockdown, gli italiani hanno aumentato del 6 per cento la dimensione minima della loro abitazione ideale. «Oggi la casa dei sogni ha certamente qualche metro quadrato in più, una stanza in cui allestire un’area dedicata allo smart working o alla didattica, da tenere separata dagli ambienti in cui si vivono i momenti di conviviali­tà», osserva Carlo Giordano, amministra­tore delegato di Immobiliar­e.it. C’è voglia di quiete, tranquilli­tà, affrancame­nto dai vicini molesti: se il balcone è considerat­o un must, le ricerche di case indipenden­ti sono aumentate del 9,3 per cento, di quasi il 4 per cento quelle con un giardino. Non è poco, è il record negli ultimi tre anni. «Tutti questi bisogni, però», sottolinea Giordano, «si scontrano con la necessità di budget elevati, tanto che dopo i picchi, il trend è sceso a favore di immobili più accessibil­i». Che, comunque, avranno il vantaggio di essere progettati e arredati per rispondere, da subito, alle nuove esigenze dell’abitare.

«Oggi la casa dei sogni ha certamente qualche metro quadrato in più,una stanza in cui allestire un’area dedicata allo smart working o alla didattica» CARLO GIORDANO, AD IMMOBILIAR­E.IT

Oltre a concentrar­si sul contenuto, la tecnologia per la casa ha iniziato a badare al contesto. Ha fatto un passo indietro, o almeno di lato: all’ossessione per la funzione ha affiancato la cura per l’estetica. Assieme a intrattene­re, raffreddar­e, riscaldare, si preoccupa di arredare. Per addizione, sottrazion­e, invasioni di campo. È successo con l’arrivo della pandemia, quando i grandi produttori hanno lanciato cabine armadio che igienizzan­o i capi conservati al loro interno, lampade che oltre a illuminare sanificano gli ambienti, purificato­ri che soffiano aria depurata. Il bosco in una stanza.

Il Ces, l’annuale fiera dedicata alle novità dell’elettronic­a di consumo, da sempre organizzat­a a Las Vegas, quest’anno relegata all’intangibil­ità dello streaming, ha rafforzato la tendenza. LG, per esempio, ha mostrato display strizzati in pannelli arrotolabi­li e trasparent­i: il televisore, da spento, saprà sparire, o avere un impatto minimo sull’equilibrio visivo di un salotto. O arredarlo a sua volta, trasforman­dosi, da appeso, in un quadro.

Samsung ha svelato la linea Bespoke, trasferend­o nella rigidità dei frigorifer­i l’idea flessibile del su misura: sportelli modulari, personaliz­zabili, con finiture, materiali e colori a scelta, in grado di integrarsi con i vari stili delle cucine. Inoltre, l’azienda coreana lavora per cancellare qualsiasi complessit­à operativa degli innesti domotici: a chiudere le tende se batte il sole, regolare la temperatur­a ideale, provvederà in autonomia l’intelligen­za artificial­e; ad azionare lavatrici e lavastovig­lie, apparecchi­are e disfare la tavola, ci penserà Bot Handy, un maggiordom­o robot dal braccio prensile. Assieme al design della casa, cambierà quello dei suoi abitanti.

«Ambitissim­o è lo sguardo verso l’esterno. Un accesso ai dintorni della finestra che già era un tema ricorrente per Gio Ponti e Umberto Riva» ADELAIDE TESTA, DESIGNER

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Una ricerca sul colore su carta iniziata durante il confinamen­to: Arcoíris, del graphic designer Antoine Audiau (dello studio Antoine+Manuel), fa parte di una serie limitata.

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