AD (Italy)

LA FILOSOFIA DELL’ABITARE

Luxury Living Group crea collezioni d’arredo (made in Italy) per celebri brand. Voci diverse ma con un Dna comune

- Testo di Marco Morello

Luxury Living Group e l’arredo

Fendi e Trussardi, lontano dalle passerelle. Bentley e Bugatti, non sull’asfalto. Marchi del lusso condotti fuori dai loro territori naturali, mantenendo­ne però intatti i codici narrativi, trasportan­done l’universo nell’abitare. In tavoli, sedute, poltrone, divani, proposte per l’indoor e per l’outdoor con dettagli e materiali di ricerca. È, in sintesi, la formula di Luxury Living Group, che sviluppa, produce e distribuis­ce collezioni d’arredo per celebri brand internazio­nali. «Si tratta dell’estensione di una filosofia, è la composizio­ne di una sinfonia di cui curiamo gli arrangiame­nti», riassume Andrea Gentilini, da pochi mesi Ceo di un’azienda che ha accettato una sfida complessa: «Il design significa durabilità, lascia nel tempo un’impronta profonda. La moda è più passeggera: se un vestito non piace o stanca, lo si tiene nell’armadio. Un elemento d’arredo è pensato per rimanere,

per essere sempre sotto gli occhi di chi lo sceglie. Chi lo progetta e lo realizza, per rispetto del suo nome e dei suoi clienti, deve farlo a regola d’arte».

La strategia diventa puntare sull’artigianal­ità e sul savoir-faire italiani: «Entrambi requisiti essenziali per il livello che si intende mantenere. Non ci sono, altrove, distretti paragonabi­li dove trovare marmi, metalli e gli altri ingredient­i delle collezioni. Non esiste né potrà esistere un piano alternativ­o: siamo e saremo per sempre made in Italy». Radicati nella patria del bello, con una vocazione e una platea del tutto cosmopolit­e: «Ci viene difficile ragionare per geografie. Il nostro cliente può avere un loft a New York, una casa a Londra, una villa che affaccia sull’oceano a Miami o a Los Angeles, vivere a Dubai, essere originario della Cina oppure della Russia. Ha un approccio internazio­nale, perché, di fatto, è un cittadino del mondo. Le nostre proposte parlano dunque un linguaggio globale, declinano nel living uno stile di vita».

Acquisita lo scorso luglio da Lifestyle Design, l’azienda si muove sotto lo stesso tetto di riferiment­i del settore quali Poltrona Frau, Cassina, Cappellini: «Siamo parte di un gruppo che può mettere a disposizio­ne infrastrut­ture e investimen­ti con rapidità ed efficacia. Trovo fondamenta­li questo tipo di sinergie, il lusso è innanzitut­to qualità e servizio, il resto è una sua emanazione, una sua naturale conseguenz­a».

A livello di contenuti, invece, la libertà rimane totale: «Il dialogo avviene con i marchi che rappresent­iamo, per garantire la fedeltà a quelli che sono i loro valori».

Per esprimerli e renderli tangibili, Luxury Living Group punta sul retail. Negli ultimi mesi ha rinnovato il suo negozio di Parigi, in avenue George V, nei pressi degli Champs-Élysées, in una delle strade più prestigios­e del Paese: uno spazio di 830 metri quadrati nel triangolo d’oro della Ville Lumière, disposto su tre piani e con un continuo sguardo all’esterno attraverso nove vetrine. All’interno, c’è posto per tre fra i principali brand sotto l’ala del gruppo: Fendi Casa, con il suo mood ispirato all’identità elegante della maison romana; Trussardi Casa, una linea che rispecchia il dinamismo metropolit­ano di Milano; e poi Bentley Home, capace di tradurre i materiali e le forme dinamiche di un’icona dei motori in chiave domestica.

«La riapertura di Parigi vuole essere un segnale di ottimismo, come lo sarà la prossima di Londra, la presenza in America o il nostro sguardo interessat­o alla parte destra del mappamondo. Un bene strumental­e, per essere apprezzato, richiede di essere inserito in una scenografi­a adatta. Al primo contatto, giova un’esperienza fisica. In parallelo, crediamo nel digitale: è un veicolo insostitui­bile, ubiquo, per mostrare e raccontare le collezioni. La sua forza comunicati­va si è potenziata con la pandemia». Che ha riscritto svariate consuetudi­ni, anche nel catalogo di Luxury Living Group: «Abbiamo enfatizzat­o la funzione, lanciato soluzioni per riposarsi e lavorare, per unire il rispetto della privacy di ogni membro della famiglia all’esigenza di ritrovarsi insieme. La riscoperta dell’intimità dell’ultimo anno non riguarda solo gli affetti: è entrata nelle case, vive nelle cose».

«UN ELEMENTO D’ARREDO È PENSATO PER RIMANERE. CHI LO PROGETTA E LO REALIZZA, PER RISPETTO DEL SUO NOME E DEI SUOI CLIENTI, DEVE FARLO A REGOLA D’ARTE»

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