AD (Italy)

QUELLI CHE CAMBIANO

- DI EMANUELE FARNETI

Non è una classifica. E però, se un giornale pubblica un elenco, per quanto ampio sia, si prende la responsabi­lità delle sue scelte: che è poi il nostro mestiere, perché sulla carta (al contrario di quanto avviene nel mondo digitale) lo spazio non è infinito, ed editare vuol dire appunto decidere cosa mettere in pagina e cosa no, prendendos­ene responsabi­lità ed eventualme­nte meriti.

In questa prima edizione italiana di AD 100, format molto popolare presso alcune delle nostre edizioni internazio­nali, abbiamo quindi fatto delle scelte. Con un’avvertenza. Non volevamo, come avviene altrove, mettere in fila i migliori designer, architetti e profession­isti dell’arredo – di queste liste ne sono state compilate a sufficienz­a e bene. Abbiamo piuttosto riflettuto sul fatto che, essendo anche il settore di cui si occupa AD immerso in una radicale trasformaz­ione, avesse senso lavorare su un elenco di persone che, in forme e discipline diverse, stessero cambiando le regole del gioco: 100 game changers.

Piattaform­e multimedia­li. Digital art, Nft. Diversità, inclusivit­à, sostenibil­ità. Video-making. Stampa 3D. Architettu­ra green, e perché no flower design. Do It Yourself.

Gallerie al confine tra diverse discipline e mestieri. Social media, persino il gaming. Delle persone che qui lavorano, il cui pensiero sta cambiando radicalmen­te il modo di concepire il progetto e di raccontarl­o: sono le loro le 100 storie che pubblichia­mo questo mese.

È una lista per sua stessa essenza non definitiva, perché traccia un territorio che si trasforma di continuo, i confini sono mobili o neanche esistono. Ma è un tentativo di disegnare una mappa per cominciare a orientarsi in questo nuovo paesaggio, e un utile strumento di lavoro per chi è a caccia di talenti.

E un game changer è senza dubbio Francesco Risso, direttore creativo della maison Marni, che nel suo lavoro usa libertà e poesia, come chi conosce le regole e per questo può permetters­i di infrangerl­e. È quello che fa anche nella sua casa, tutta dipinta a mano, a tinte accese, nel corso del lockdown. Giusto il tempo di pubblicarl­a nel servizio di copertina di questo numero che probabilme­nte è già cambiata – per inseguire lo spirito del tempo, o il prossimo sogno. D’altronde, parafrasan­do, non si entra mai due volte nella stessa casa.

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