AD (Italy)

TRA IL PALAZZO E IL CIELO

- Testo di Ana Cardinale Foto di Matthieu Salvaing

Essenza francese, Art Déco e Bauhaus in un appartamen­to nel cuore di Parigi

Essenza francese,tocchi di Berlino e di Vienna.Art Déco e Bauhaus.Un ambiente pieno di luce,di dettagli,di riferiment­i dosati con sicurezza.Di fronte,il cuore di Parigi

«APPENA VISTO L’APPARTAMEN­TO ABBIAMO DECISO CHE SI DOVEVA RIPENSARE TUTTO. PERÒ MANTENENDO IL CARATTERE DELL’EDIFICIO: PAVIMENTI, STUCCHI, CAMINI»

Gli architetti Yann Le Coadic e Alessandro Scotto hanno fondato lo studio parigino che porta il loro nome nel 2001, giovanissi­mi. Negli anni hanno avuto la fortuna di potersi confrontar­e con progetti fuori dal comune, come questo appartamen­to disegnato per Carlos Couturier, messicano e fondatore della catena di boutique-hotel Grupo Habita, che sognava da tempo un pied-à-terre a Parigi. Sempre alla ricerca di nuovi talenti, Couturier ha fatto conoscere molti architetti affidando loro la progettazi­one dei suoi alberghi nel mondo. L’eleganza discreta di Le Coadic e Scotto era nel suo radar da tempo, e lo studio ha lavorato al progetto come se fosse un abito, concentran­dosi sul look e affinando i dettagli: non è un caso, visto che i due architetti, che hanno progettato boutique per Nina Ricci, Rochas, Boucheron e Aurélie Bidermann, sono vicini al mondo della moda. «Carlos Couturier è venuto a trovarci una quindicina di anni fa, ma era troppo presto... Qualche tempo dopo è tornato per affidarci il progetto del suo appartamen­to parigino. Gli è piaciuto il nostro lavoro e ha deciso di fidarsi completame­nte di noi, dandoci carta bianca», raccontano gli architetti.

L’appartamen­to è nel complesso architetto­nico di Palais-Royal, dove hanno abitato la regina madre Anna d’Austria e poi i duchi d’Orléans, le cui sale oggi ospitano il Consiglio di Stato ma anche il

«ABBIAMO CERCATO DI RICREARE UN APPARTAMEN­TO PARIGINO DEI PRIMI DEL XX SECOLO, MA I TOCCHI METALLICI RICORDANO PIÙ LO SPIRITO VIENNESE O LO STILE BAUHAUS. È COME SE AVESSIMO DEFINITO UN ASSE PARIGI-BERLINO»

teatro della Comédie-Française (dove ha lavorato a lungo Molière con la sua compagnia). Un luogo importante della storia francese, della vita parigina. E pieno di magia, perché incornicia un rettangolo di giardino che è un’oasi di pace nel cuore della città, un privilegio raro. È per questo che è sempre stato amato da artisti come Colette o Jean Cocteau, che hanno vissuto qui.

L’appartamen­to è esposto a sud e coglie anche il minimo raggio di sole. Dalle sue finestre lo sguardo abbraccia tutte le ordinate file di tigli del giardino. Quando gli architetti sono entrati la prima volta hanno trovato uno spazio di 140 metri quadrati con soffitti alti tre metri e mezzo. E che aveva bisogno di lavori importanti ma da condurre col massimo tatto: «Abbiamo deciso che si doveva ripensare tutto. Però mantenendo il carattere dell’edificio: pavimenti, stucchi, camini». L’idea di base, da subito, è stata creare un ambiente elegante, caldo e confortevo­le secondo gli standard della sensibilit­à contempora­nea, dove mettere en majestŽ mobili e oggetti di epoche diverse. Il punto di partenza è

stato individuar­e materiali, colori e superfici da utilizzare, un aspetto che Le Coadic e Scotto seguono sempre con attenzione meticolosa. Come, in una fase successiva, creare il gioco di accostamen­ti tra stili anche lontani tra loro. Un approccio che spiega bene il loro modo di lavorare: non si lasciano condiziona­re da vincoli estetici superficia­li ma cercano di individuar­e la vera essenza delle cose. Amano tutto ciò che è ben progettato, ben strutturat­o, con linee semplici e forti. Seguono un’idea di classicism­o senza tempo. «In termini di atmosfera, abbiamo cercato di ricreare un

appartamen­to parigino dei primi anni del XX secolo, ma i tocchi metallici ricordano più lo spirito viennese o lo stile Bauhaus. È come se avessimo definito un asse Parigi-Berlino», spiegano.

Il tono viene definito già dall’ingresso, sobrio, elegante e illuminato da un lampadario antico ma dalla linea sempliciss­ima. Di fronte, passata una porta a vetri, si accede a uno studio che è anche sala da pranzo: il piano della scrivania si apre raddoppian­do la superficie e rivelando un interno verde brillante, che si intona a quello più scuro delle pareti, occupate da un grande mobile-vetrina dove sono esposti libri e opere d’arte. A destra c’è la cucina, illuminata da un grande lucernario, che è stata completame­nte ridisegnat­a. A sinistra invece c’è il soggiorno con le sue pareti gris de Paris, tutto giocato su contrasti tra superfici opache e lucide che evocano i tetti di zinco della città: è il centro dell’appartamen­to, che si riflette all’infinito in due grandi specchi fronteggia­nti. La zona notte, più privata, è un dedalo di corridoi che portano a camere confortevo­li e raccolte. Spazi definiti da dettagli di sobria raffinatez­za: le porte nascoste, le armadiatur­e, i materiali dei rivestimen­ti. Elementi riuniti con un profondo senso dell’equilibrio e che creano un’eleganza naturale, fuori dagli schemi.

IL SOGGIORNO, CON LE SUE PARETI GRIS DE PARIS, È TUTTO GIOCATO SU CONTRASTI TRA SUPERFICI OPACHE E LUCIDE: È IL CENTRO DELL’APPARTAMEN­TO, CHE SI RIFLETTE ALL’INFINITO IN DUE SPECCHI FRONTEGGIA­NTI

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 ??  ?? a destra Attorno al coffee table in palissandr­o, due divani Jansen rivestiti in velluto (Dedar). A sinistra dello specchio, una scultura dell’artista tedesco Meuser. Il tappeto, realizzato su su disegno degli architetti, è un omaggio all’installazi­one di Daniel Buren presente nel primo cortile del palazzo. sotto Il soggiorno ha due grandi finestre affacciate sul giardino e specchi su tre pareti: luce pura. Da qui la scelta di non mettere tende all’interno, solo gli scuri in legno laccato. In primo piano, una poltrona Art Déco provenient­e dal mercato Paul-Bert, una delle sezioni più raffinate del Marché aux Puces.
a destra Attorno al coffee table in palissandr­o, due divani Jansen rivestiti in velluto (Dedar). A sinistra dello specchio, una scultura dell’artista tedesco Meuser. Il tappeto, realizzato su su disegno degli architetti, è un omaggio all’installazi­one di Daniel Buren presente nel primo cortile del palazzo. sotto Il soggiorno ha due grandi finestre affacciate sul giardino e specchi su tre pareti: luce pura. Da qui la scelta di non mettere tende all’interno, solo gli scuri in legno laccato. In primo piano, una poltrona Art Déco provenient­e dal mercato Paul-Bert, una delle sezioni più raffinate del Marché aux Puces.
 ??  ?? pagina seguente, in alto Una delle camere per gli ospiti dimostra l’attenzione ai dettagli che caratteriz­za l’intero progetto. Il gioco chiaro/scuro delle pareti, ripreso dalle tende come a disegnare un orizzonte; il contrasto tra blu lucido e azzurro opaco; il ritmo creato dalle cerniere dei pannelli dietro al letto, tutte ante che nascondono armadiatur­e. Copriletto Le Monde Sauvage, sedia d’epoca in stile Thonet.
pagina seguente, in alto Una delle camere per gli ospiti dimostra l’attenzione ai dettagli che caratteriz­za l’intero progetto. Il gioco chiaro/scuro delle pareti, ripreso dalle tende come a disegnare un orizzonte; il contrasto tra blu lucido e azzurro opaco; il ritmo creato dalle cerniere dei pannelli dietro al letto, tutte ante che nascondono armadiatur­e. Copriletto Le Monde Sauvage, sedia d’epoca in stile Thonet.
 ??  ?? sotto Per la cucina sono state scelte piastrelle di cemento. Zona pranzo informale con panca e tavolo su disegno. Le sedie, in stile Thonet, vengono da un antiquario di Berlino. Piano cottura La Cornue. pagina accanto La camera del padrone di casa. La testata del letto è un pezzo originale anni ’20.
sotto Per la cucina sono state scelte piastrelle di cemento. Zona pranzo informale con panca e tavolo su disegno. Le sedie, in stile Thonet, vengono da un antiquario di Berlino. Piano cottura La Cornue. pagina accanto La camera del padrone di casa. La testata del letto è un pezzo originale anni ’20.
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 ??  ?? sotto Nell’ingresso, poltrona e portaombre­lli dal Marché aux Puces. In fondo al corridoio le camere degli ospiti.
sotto Nell’ingresso, poltrona e portaombre­lli dal Marché aux Puces. In fondo al corridoio le camere degli ospiti.
 ??  ?? in alto Sopra al camino del soggiorno, specchio con cornice in foglia d’oro bianco. Applique BFA Créations.
in alto Sopra al camino del soggiorno, specchio con cornice in foglia d’oro bianco. Applique BFA Créations.
 ??  ?? a destra Lusso e ordine per il bagno padronale, interament­e rivestito in marmo e con armadiatur­e “tecniche”.
a destra Lusso e ordine per il bagno padronale, interament­e rivestito in marmo e con armadiatur­e “tecniche”.

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