AD (Italy)

UNA DOPO L’ALTRA

Prima un piano, poi un secondo, infine due dimore per farne una intera, accostando epoche e mondi diversi.Un mix molto londinese, ma secondo un’estetica personalis­sima

- Testo di Paolo Lavezzari Foto di Rachael Smith

Epoche e mondi diversi: un mix molto londinese, ma secondo un’estetica personalis­sima

Da lassù, dalla piccola nuvola sopra Kensington («my little cloud», come Cécile Gavazzi definisce il suo appartamen­to che va dal terzo al quinto piano di due edifici a schiera vittoriani), la vista spazia libera sulle guglie delle chiese, i platani e i sottostant­i tre bei giardini di Cornwall Gardens. «Ultimi piani così luminosi», dice, «non si trovano facilmente a Londra, dove di solito è tutto un po’ più piccolo e scuro». È una luce quasi mediterran­ea, che per associazio­ne rimanda alle origini francesi della mamma di Cécile e alle vacanze in campagna, da piccola, quando, proprio come ora, «tutto ciò che possiamo sentire è il canto degli uccelli».

A Londra dal 1989, Cécile e il marito Roberto Daccò si sono trasferiti nel 2000 in quella che allora era una semplice nuvoletta a due piani. «All’inizio abbiamo comprato il quarto piano e poi il quinto. Abbiamo cominciato a vivere con due cucine, era tutto un po’ patchwork».

Poi, vent’anni di work in progress e di allargamen­ti hanno fatto lievitare la nuvola fino a essere una casa con cinque camere da letto per i coniugi e i loro tre figli. «Prima si è aggiunto il terzo piano e infine un monolocale – ora accoglie l’ingresso, la cucina e una zona “break shot” con piccolo tavolo – al quarto piano del palazzo accanto, che ha un minuscolo ascensore», ricorda Cécile. «Fino a quando non è nata mia figlia, 14 anni fa, non l’avevamo: tre gravidanze su per le scale e con le borse della spesa sono state impegnativ­e».

È a questo punto che è sorta la necessità di una grande ristruttur­azione «per unire i tanti spazi in un unico appartamen­to con tutto un suo “flow originale”», oltre, va detto, a riorganizz­are le →

tante collezioni che Cécile alimenta con frequenti acquisizio­ni. «Le cose stavano diventando frenetiche. Avevo bisogno di aiuto per combinare i diversi elementi».

Per ideare e realizzare «in ogni dettaglio» il vasto progetto Cécile ha chiamato le amiche di sempre Nathalie e Virginie Droulers, un’autorità nel campo. «Ci conosciamo fin da ragazzine», ricorda Virginie, «ci siamo incontrate di nuovo a Londra quando lei è andata a viverci». Tra loro, oltre all’amicizia, corre un rapporto che va oltre quello committent­e-fornitore. «C’è grande rispetto fra noi», spiega Nathalie. «Stimo molto le scelte estetiche di Cécile, noi le abbiamo sempliceme­nte valorizzat­e. La sua è la casa di una donna spesso in viaggio, che torna sempre con qualcosa e non ha paura a mischiare il pannello giapponese con la carta da parati di Idarica Gazzoni».

La padrona di casa, che conferma – «Mi piace il lavoro di brainstorm­ing, di cocreazion­e» –, ha peraltro un background “genetico” importante, se si considera che le seterie Gavazzi furono dal ’700 e per buona parte del ’900 il più importante importator­e di seta dalla Cina e dal Giappone.

E oggi, con il suo brand Morpho + Luna, Cécile realizza elegantiss­imi pigiami di seta, nonché una inedita collezione di homewear, il tutto adesso toccabile con mano nel nuovo spazio in via Melegari 4, a Milano. «Ho un mio gusto definito, ma sono molto aperta a “bounce ideas”. È così che realizzo anche le mie collezioni, lavorando con artisti, stampatori e ricamatori. Una cosa è certa, lo scriva: senza gli input di Nathalie e Virginie questa casa non l’avrei mai fatta».

«LA CASA DI CÉCILE È QUELLA DI UNA DONNA SPESSO IN VIAGGIO, CHE TORNA SEMPRE CON QUALCOSA E NON HA PAURA A MISCHIARE IL PANNELLO GIAPPONESE CON LA CARTA DA PARATI DI IDARICA GAZZONI»

 ??  ??
 ??  ?? sopra Paravento giapponese Edo (XVIII secolo) e divano in velluto Métaphores di Droulers Architectu­re, come l’ottomana. a destra Tavolo Regency ridipinto da Andrea Bizzarro (Hook Design). Pannelli giapponesi Edo (inizio XVIII secolo). pagine precedenti Sulla libreria su disegno applique Mid-Century di Svend Aage Holm Sørensen.
sopra Paravento giapponese Edo (XVIII secolo) e divano in velluto Métaphores di Droulers Architectu­re, come l’ottomana. a destra Tavolo Regency ridipinto da Andrea Bizzarro (Hook Design). Pannelli giapponesi Edo (inizio XVIII secolo). pagine precedenti Sulla libreria su disegno applique Mid-Century di Svend Aage Holm Sørensen.
 ??  ??
 ??  ?? a sinistra, dall’alto Dalla sala da pranzo la scala che unisce i tre piani. La boiserie su misura da Papers & Paints nasconde ampie armadiatur­e. Stuoia Tuareg in paglia decorata in pelle di cammello. a destra Scrivania e sedie stile Luigi XVI, fine XIX secolo. Paravento Edo, XVIII secolo.
a sinistra, dall’alto Dalla sala da pranzo la scala che unisce i tre piani. La boiserie su misura da Papers & Paints nasconde ampie armadiatur­e. Stuoia Tuareg in paglia decorata in pelle di cammello. a destra Scrivania e sedie stile Luigi XVI, fine XIX secolo. Paravento Edo, XVIII secolo.
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ??
 ??  ?? sopra Libreria di Vinycomb Bate; tappeto e vasi di Guinevere Antiques, Londra. a sinistra Il salotto aperto sui Cornwall Gardens. pagine precedenti Il salotto. I bordi del divano di Droulers Architectu­re sono stati immersi nel tè nero per un effetto antico, espediente imparato dalla madre, autrice degli interni dell’hotel Villa d’Este a Como.
sopra Libreria di Vinycomb Bate; tappeto e vasi di Guinevere Antiques, Londra. a sinistra Il salotto aperto sui Cornwall Gardens. pagine precedenti Il salotto. I bordi del divano di Droulers Architectu­re sono stati immersi nel tè nero per un effetto antico, espediente imparato dalla madre, autrice degli interni dell’hotel Villa d’Este a Como.
 ??  ?? a destra La camera da letto padronale, con carta da parati Tree of Life e lino
Mughal Damasc (sulla testiera) di Arjumand’s World. Andrea Bizzarro ha disegnato il comodino rivestito di lino. sopra Il rosso squillante di un antico kilim acquistato a Tangeri illumina il disimpegno accanto alla sala da pranzo dove Cécile Gavazzi ha collocato un pianoforte verticale.
a destra La camera da letto padronale, con carta da parati Tree of Life e lino Mughal Damasc (sulla testiera) di Arjumand’s World. Andrea Bizzarro ha disegnato il comodino rivestito di lino. sopra Il rosso squillante di un antico kilim acquistato a Tangeri illumina il disimpegno accanto alla sala da pranzo dove Cécile Gavazzi ha collocato un pianoforte verticale.
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy