LA NOSTRA OASI PRIVATA
Un padiglione lineare pieno di verde e di particolari sofisticati. Con una grande piscina. Una nuova idea di “pool house” che mette in dialogo benessere, immagine e sostenibilità
Una nuova idea di “pool house” che mette in dialogo benessere, immagine e sostenibilità
Scriveva il critico d’arte John Ruskin che «l’architettura è l’adattarsi delle forme a forze contrarie». Un adattamento che spesso diventa la sfida che renderà il progetto più entusiasmante. Per Gianluca Zollino, architetto e co-founder dello studio bolognese Rizoma Architetture, ideare la piscina di una villa seicentesca immersa nei morbidi pendii dell’Appennino tosco-emiliano si è rivelato una sfida di questo tipo. Il progetto iniziale, evocazione di un’orangerie articolata su una struttura in vetro e acciaio in stile Liberty, non incontrava l’autorizzazione comunale, in quanto “non abitabile”. Ma come spesso accade
nella gestazione creativa, la sinergia con la committenza — una coppia italo-francese appassionata di piante e giardini — ha fatto superare le difficoltà ripensando il progetto in modo radicale: perché non creare una casa a tutti gli effetti, un segno contemporaneo in dialogo con la villa, che presentasse come elemento dominante una spettacolare piscina indoor?
Evoluzione della classica pool house e improntata su forme che rivisitano la semplicità funzionale dell’architettura nordeuropea, la nuova struttura ospita un piccolo appartamento e una piscina termale di 90 m², punteggiata da oasi di piante tropicali. Dotata di tutti i comfort di una Spa professionale, la casa-piscina è concepita come «un organo vivo: consuma e crea energia (attraverso una pensilina fotovoltaica utilizzata come parcheggio), arriva a un dispendio minimo quando non utilizzata e consuma quello che serve per il miglior comfort di chi la vive», spiega Zollino, che sin dall’inizio
«LA CASA-PISCINA È UN ORGANO VIVO CHE CONSUMA E CREA ENERGIA: ARRIVA A UN DISPENDIO MINIMO QUANDO NON UTILIZZATA» gianluca zollino
«IL GIOCO DI EQUILIBRI TRA NATURA CIRCOSTANTE E AVANGUARDIA NASCE DA MATERIALI E DETTAGLI STUDIATI AD HOC»
ha concepito la luce naturale come l’elemento cardine del progetto, amplificandola mediante i lucernari ottenuti dalla struttura a falde slittanti del tetto.
L’equilibrio tra spazio domestico e avanguardia tecnologica nasce da materiali e dettagli studiati in maniera sartoriale, «come il sistema di ventilazione naturale che, grazie alle tecnologie bioclimatiche, cambia l’aria garantendo una temperatura costante», illustra l’architetto; un “abitare secondo natura” che si rispecchia nell’elegante décor del giardino, articolato sui pezzi della collezione Outdoor di Visionnaire, realizzati con fibre lavorate a mano secondo la tradizione artigianale del made in Italy, come il rattan naturale e la canapa intrecciata. Poltrone e daybed utilizzati con fluidità sia negli spazi outdoor sia negli interni, dove invitano al relax dopo un tuffo nel blu ottanio della piscina. a sinistra Poltrona Poule in legno iroko e corda di lino e divanetto Kathryn, entrambi di Giuseppe Viganò. Tavolini Breeze di Manzoni Tapinassi.
sotto Riflessa nell’acqua, una serie di lampadari Brunilde di Alessandro La Spada e Samuele Mazza. In questa pagina, tutto Visionnaire.