SENZA PERDERE LA LEGGEREZZA
Compie 15 anni Pin-Up, influente rivista alternativa dedicata al mondo dell’architettura. Il fondatore Felix Burrichter ne racconta lo spirito: orgogliosamente print
ad: Cos’era Pin-Up quand’è nato?
fb: Un progetto egoistico. Il punto di congiunzione tra Harper’s Bazaar di Fabien Baron e Butt magazine. Trovavi realtà che solo in Pin-Up potevano stare assieme: come Zaha Hadid e Anca Petrescu, autrice dell’orrido Parlamento di Bucarest – chiamato anche “Casa del Popolo”. No gerarchie, ma storie. E presto ha finito per rappresentare una comunità. La cosa strana è che prima che me ne potessi accorgere, avendo creato un magazine che si ribellava ai “gatekeeper” (opinion leader, esperti, ndr), ero visto io stesso come tale.
ad: Il sottotitolo recita: “Magazine for architectural entertainment”. Ci spieghi. fb: Per la cronaca, la prima maquette riportava “for adult architectural entertainment”. Ma “per adulti” è subito stato fatto saltare; viene associato alla pornografia e avrebbe creato problemi in dogana. Il senso era
«PER UN ARCHITETTO, OGGI, “RADICALE” È RITIRARSI DALL’AUTOPROMOZIONE E DEDICARSI SERIAMENTE AL LAVORO» felix burrichter iniettare leggerezza – anche un po’ sexy – in un mondo che si prendeva molto sul serio (e dove giravano tantissimi soldi, era l’epoca dei colossali progetti a Hong Kong, Macao e Medio Oriente). Col tempo direi che le cose si sono addirittura ribaltate. ad: Cosa rimane oggi dello spirito della fanzine di allora?
fb: L’amore per il prodotto di carta. Un certo tono di rottura.
ad: Cosa è cambiato?
fb: L’ultimo numero è decisamente patinato. Celebriamo una leggenda come Frank Gehry, 92 anni. Mi ha stupito quanto si senta disincantato, disconnesso; percepisce se stesso come un outsider, forse più vicino al mondo dell’arte. E poi buttiamo un occhio al futuro con una rassegna di nuovi architetti a New York.
ad: Chi sono gli architetti che oggi sfidano lo status quo?
fb: Sarebbe facile pescare da Pin-Up ma sinceramente penso siano quelli che operano a stretto contatto con le loro comunità e di cui non sappiamo nulla. “Radicale” è ritirarsi dai media e dall’auto-promozione e dedicarsi seriamente al lavoro.
ad: Lei che ne ha incontrati tanti, ci rivela un vizio da architetto?
fb: Il sentirsi “Renaissance man”; pensano di saper fare qualsiasi cosa: dalla grafica al design, alla moda. E poi… forse scarso senso dell’umorismo?