DOPPIO SCATTO
Giuseppe Molteni e Roberta Motta si sono conosciuti nei primi anni ’70: «Eravamo affascinati dal potenziale creativo della fotografia d’interni», raccontano, «allora i professionisti del settore in Italia erano pochissimi, quasi dei pionieri, e in qualche modo ci piace pensare di esserlo stati anche noi. Le dimore hanno un’anima che si svela lentamente durante il tempo dello shooting», proseguono, «in una casa qualcuno vive, ama, cresce una famiglia, bisogna che la fotografia trasmetta quella vita, il profumo del caffè in cucina e dei fiori su un tavolo in salotto».
«Fotografare in due», continua Roberta, che si occupa dello styling e delle pubbliche relazioni, mentre Giuseppe cura la parte tecnica e sta dietro la macchina fotografica, «significa condividere scelte e decisioni ma anche dare vita ad accese discussioni che di solito si risolvono con un salomonico doppio scatto».
«Sono i ricordi legati a un servizio fotografico», spiegano, «a renderlo speciale, ma è la perfetta congiunzione di tutti gli elementi che creano l’immagine a farla risultare straordinaria a distanza di tempo per chi l’ha realizzata. Lo studio della luce è fondamentale, richiede pazienza e, a volte, anche fortuna». Come nel caso della foto scelta per questa pagina che ritrae uno degli ambienti di una villa in Svizzera che, ricordano, «ci precipitammo letteralmente a fotografare su incarico dell’architetto preoccupato che la scelta di arredi del proprietario snaturasse l’essenza del suo progetto postmodernista, volutamente bianco e luminosissimo. La casa era praticamente vuota, era gennaio, poche ore utilizzabili per scattare e l’incognita del meteo: la peggior situazione per un fotografo di interni. Questo scatto è stato realizzato il primo giorno, poco prima del tramonto, con una inaspettata luce caldissima. Poi nevicò incessantemente per 36 ore. Quando finalmente smise, il sole e la neve che si era depositata in giardino crearono una luce straordinaria che inondava gli interni: madre natura e pochi mobili di design scelti e posizionati da noi diedero vita a immagini di grande effetto. Fummo tutti entusiasti del servizio (Uno Scenario di Mura Bianche, Casa Vogue, giugno 1982).