LA RICERCA DEL BENE
Il Sole, gli oli esausti, il legno abbattuto dalle tempeste, le lenti degli occhiali, la carta, il vetro, gli scarti industriali: 12 talenti che utilizzano risorse inaspettate per produrre oggetti funzionali. E belli
Prosper Riba Barcellona
Pochi osano lavorare con il vetro soffiato al giorno d’oggi, ma questo barcellonese, a cui la madre, scenografa, ha dato il nome del protagonista della Tempesta di Shakespeare, lo fa. Formatosi in Germania e negli Stati Uniti in questo mestiere e insieme al maestro svizzero Matteo Gonet, produce e distribuisce i propri disegni attraverso il suo marchio The Glass Apprentice (il cui nome, non casuale, è una dichiarazione di intenti). Collabora con il Museo del Vidrio de Vimbodí i Poblet (Tarragona) e la Real Fábrica de Cristales de La Granja (Segovia) e ha appena vinto il Premio Nazionale dell’Artigianato della Catalogna 2022 (categoria Emprende). «Alcune persone sono interessate ai numeri, ma io sono interessato alle forme e alla loro esecuzione, e questo è qualcosa che accade molto rapidamente nel vetro soffiato». Un recupero di mestieri ancestrali.
Marjan van Aubel Amsterdam
Di stanza ad Amsterdam, Marjan van Aubel è definita una solar designer. Sin dai suoi esordi ha focalizzato la sua ricerca sull’energia del Sole dando vita a prodotti, installazioni e anche un libro: Solar
Futures. How to Design a Post-Fossil World with the Sun, che narra come nell’antichità si “progettasse con il Sole” e spiega lo status quo di oggi e le potenzialità future. Tra i suoi progetti recenti ci sono Sunne, una lampada che si auto-alimenta di giorno immagazzinando energia solare per illuminare la stanza la sera, e
Ra (a sinistra), dal nome del dio del Sole egizio, una lampada prodotta in maniera circolare, sottile meno di 1 millimetro, che utilizza il fotovoltaico organico di terza generazione per alimentare una carta elettroluminescente. Crea suggestivi giochi di luci e, spenta, colorate ombre. Marjan van Aubel è avanti. E pluripremiata.