JERO -BOAM
In scienze sociali il framing è un fenomeno teorizzato da Erving Goffman secondo cui lo schema interpretativo, la cornice, è in grado di influenzare la percezione di un concetto. Di un controfiletto di manzo, ad esempio, si può dire che è grasso al 23% oppure magro al 77%. Presentata con la prima cornice, la vostra bistecca vi farà sentire decisamente in colpa; con la seconda vi sentirete dei salutisti in pace con la vostra coscienza. Eppure, la bistecca sarà sempre la stessa.
Insomma, ognuno è abituato a una bestia diversa; più o meno grassa, più o meno magra. Come la Chianina è diversa dal Wagyu giapponese. Una è più buona dell’altra? Non è questo il punto, dipende dai gusti e nessuno ha ragione. La questione però è che quando ci approcciamo a un evento gravel lo interpretiamo con la nostra cornice e ci facciamo un’idea che non necessariamente corrisponde alla realtà.
Nella sua versione lunga, Jeroboam Gravel Challenge è una bistecca di 300 chilometri e 7.000 metri di dislivello che da Erbusco si sviluppa nelle valli e sulle montagne tra i laghi di Idro e Garda per arrivare allo stesso, bellissimo, villaggio di partenza. Jeroboam come la bottiglia da tre litri di spumante, per rendere il giusto omaggio alla zona del Franciacorta che attraversa. Ma lasciamo un attimo da parte il vino e torniamo alla portata principale e al suo frame.
La prima edizione, 2018, mi ha ingolosito parecchio. Un’immagine e una comunicazione fresche e una sfida impegnativa ma, mi sembra, fattibile. C’è tutto quello che serve e decido di iscrivermi insieme a Nic. Non ci sono molte indicazioni sull’interpretazione del concetto di gravel da parte degli organizzatori e noi applichiamo la nostra, di cornice. Peccato che è una cornice barocca su un Fontana Tre Tagli. Un pugno in un occhio. E un po’ anche nelle palle, visto che è tutto bellissimo, il percorso è fantastico ma giusto un tantino più duro e disastrato di quello che ci aspettiamo e va a finire che ci ritiriamo miseramente.
2019. Uno dei tracciatori tra Niccolò e Michele deve aver investito gli ultimi dodici mesi per acquisire una seconda laurea in scienze sociali. Il frame, questa volta, è costruito alla perfezione, perché il pre-Jeroboam è tutto un brulicare di post Facebook e comunicazioni per spiegare come sarà il percorso, che gomme utilizzare, quali rapporti. Insomma, è tutto ben inquadrato - un po’ di terrorismo psicologico, bisogna
Se il ciclismo fosse un manzo, la bistecca di gravel sarebbe decisamente quella più soggetta al fenomeno del framing. Di strada e mountain bike ormai c'è poco da discutere, ma sulle percentuali di grasso di un filetto gravel il discorso è ancora aperto. C'è chi vive e pedala sugli argini dei fiumi e sulle strade di campagna e c'è chi usa una bici gravel per spingersi a esplorare montagne e sentieri più impegnativi.