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JERO -BOAM

- Testo Federico Damiani Foto Nicola Da Monte

In scienze sociali il framing è un fenomeno teorizzato da Erving Goffman secondo cui lo schema interpreta­tivo, la cornice, è in grado di influenzar­e la percezione di un concetto. Di un controfile­tto di manzo, ad esempio, si può dire che è grasso al 23% oppure magro al 77%. Presentata con la prima cornice, la vostra bistecca vi farà sentire decisament­e in colpa; con la seconda vi sentirete dei salutisti in pace con la vostra coscienza. Eppure, la bistecca sarà sempre la stessa.

Insomma, ognuno è abituato a una bestia diversa; più o meno grassa, più o meno magra. Come la Chianina è diversa dal Wagyu giapponese. Una è più buona dell’altra? Non è questo il punto, dipende dai gusti e nessuno ha ragione. La questione però è che quando ci approcciam­o a un evento gravel lo interpreti­amo con la nostra cornice e ci facciamo un’idea che non necessaria­mente corrispond­e alla realtà.

Nella sua versione lunga, Jeroboam Gravel Challenge è una bistecca di 300 chilometri e 7.000 metri di dislivello che da Erbusco si sviluppa nelle valli e sulle montagne tra i laghi di Idro e Garda per arrivare allo stesso, bellissimo, villaggio di partenza. Jeroboam come la bottiglia da tre litri di spumante, per rendere il giusto omaggio alla zona del Franciacor­ta che attraversa. Ma lasciamo un attimo da parte il vino e torniamo alla portata principale e al suo frame.

La prima edizione, 2018, mi ha ingolosito parecchio. Un’immagine e una comunicazi­one fresche e una sfida impegnativ­a ma, mi sembra, fattibile. C’è tutto quello che serve e decido di iscrivermi insieme a Nic. Non ci sono molte indicazion­i sull’interpreta­zione del concetto di gravel da parte degli organizzat­ori e noi applichiam­o la nostra, di cornice. Peccato che è una cornice barocca su un Fontana Tre Tagli. Un pugno in un occhio. E un po’ anche nelle palle, visto che è tutto bellissimo, il percorso è fantastico ma giusto un tantino più duro e disastrato di quello che ci aspettiamo e va a finire che ci ritiriamo miserament­e.

2019. Uno dei tracciator­i tra Niccolò e Michele deve aver investito gli ultimi dodici mesi per acquisire una seconda laurea in scienze sociali. Il frame, questa volta, è costruito alla perfezione, perché il pre-Jeroboam è tutto un brulicare di post Facebook e comunicazi­oni per spiegare come sarà il percorso, che gomme utilizzare, quali rapporti. Insomma, è tutto ben inquadrato - un po’ di terrorismo psicologic­o, bisogna

Se il ciclismo fosse un manzo, la bistecca di gravel sarebbe decisament­e quella più soggetta al fenomeno del framing. Di strada e mountain bike ormai c'è poco da discutere, ma sulle percentual­i di grasso di un filetto gravel il discorso è ancora aperto. C'è chi vive e pedala sugli argini dei fiumi e sulle strade di campagna e c'è chi usa una bici gravel per spingersi a esplorare montagne e sentieri più impegnativ­i.

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