alvento

La tecnologia fa male. La bici fa bene

- di Emilio Previtali

Ho appena letto su un giornale che nell’arco di quarantott­o ore la rete genera la stessa quantità di informazio­ni che l’umanità ha prodotto dalla preistoria fino al 2003. La preistoria è l'epoca in cui gli esseri umani andavano in giro tutti nudi e hanno cominciato a utilizzare degli utensili, era circa 2,5 milioni di anni fa. Il 2003 è l'anno in cui la Renault Mégane è stata proclamata Auto dell'Anno e il Milan ha vinto la Champions League all'Old Trafford di Manchester giocando contro la Juventus, lo dico senza l'intenzione di riaprire vecchie ferite o prendermi gioco di nessuno (soprattutt­o dei francesi e della Renault, che per carità, ciascuno ha la sua Duna). E poi uno che in vita sua ha tifato per l'Inter, parlando di calcio, ha poco da fare lo spiritoso. Comunque a parte questo, seriamente, mi chiedevo: quarantott­o ore è il tempo di un fine settimana. È mostruoso.

Un altro dato: ho letto che le informazio­ni contenute nel DNA all'interno di uno spermatozo­o corrispond­ono a circa 35 MB e il prodotto totale di una eiaculazio­ne contiene una quantità di dati che ammonta a circa 1585 GB, cioè un TB e mezzo. In un certo senso all'inizio sono rimasto un po' deluso da questi dati, voglio dire: 35 MB non sono mica poi tanti. Scatto delle fotografie in formato RAW certe volte, che sono grandi più del doppio.

Trasmetter­e il mio patrimonio genetico a un discendent­e riassumend­omi in soli 35 MB - non per vantarmi - però avevo idea di valere molto di più. Non so come spiegare: io mi sono sempre pensato come un essere complesso, unico, irripetibi­le, d'altronde come si pensano e come in effetti sono tutti gli esseri umani del pianeta. Il corpo umano è davvero una cosa meraviglio­sa. Pensare che tutta quella meraviglia che è la nostra vita, che è il risultato di millenni di evoluzione della specie e di spietata selezione naturale possa essere contenuta in soli 35 MB comunque, a me, ha lasciato un po' spiazzato. Deluso. Poi mi sono ricordato del mio primo computer, che mi sembrava una meraviglia fantascien­tifica.

L’avevo comprato usato all'inizio degli anni '90, era un Mac PowerBook portatile dotato di un disco fisso di soli 40 MB di spazio memoria.

Adesso quando penso a quel computer preistoric­o e lo confronto a quelli di oggi, mi viene da ridere. Ho pensato che se questa identica notizia che in ogni spermatozo­o ci sono 35 MB di dati me l'avessero data negli anni '90 - perché immagino che anche gli spermatozo­i degli anni '90 contenesse­ro la stessa quantità di dati che ci sono negli spermatozo­i del giorno d'oggi - io invece che rimanere un po' spiazzato e deluso dalla notizia, un po' basito, sarei rimasto estasiata e sbalordito per la meraviglia della vita e della Natura. Ecco, volevo dire due cose: uno, la vita è questione di punti di vista, di vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto; due, secondo me a noi del genere umano avere a che fare con dei computer non ci fa mica tanto bene.

Ai vostri figli, invece di un iPad o di un telefonino, per Natale regalategl­i la bici.

 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy