alvento

Siamo sporchi

- Di Emilio Previtali

Sono in piedi sui pedali e insieme a me ce ne sono altri cinquanta almeno. Stiamo salendo uno strappo sterrato alla Granfondo Strade Bianche che è abbastanza duro, ieri in questo stesso punto ricordo di avere visto dei profession­isti e andavano relativame­nte piano anche loro, figuriamoc­i noi. Qualcuno tenta di sfruttare l’inerzia e pesta sui pedali, altri lavorano più sapienteme­nte con il cambio. Altri ancora cedono quasi subito alla tentazione di scalare i rapporti e salgono pedalando troppo agili restando inesorabil­mente indietro a mangiare la polvere. Alle Strade Bianche mangiare la polvere non è un modo di dire. Davanti a me, da un bel tratto ormai, c’è un tizio con la maglia della nazionale belga che procede più o meno al mio stesso ritmo, ci siamo già superati e risuperati varie volte. È uno che avrà la mia stessa età o forse qualche anno in meno, è un tizio ben messo e con le gambe muscolose. Penso che è bella, la maglia del Belgio. Penso che il Belgio è un luogo dove la cultura ciclistica è profonda e radicata nella gente, e indossare la maglia della propria nazionale è un bel modo di celebrare questa passione e questo entusiasmo per il ciclismo. O più probabilme­nte è soltanto la combinazio­ne dei colori della sua maglia che è bella da vedere, in fondo io non mi sono mica mai messo indosso un kit con i colori della Nazionale Italiana, per andare pedalare.

La salita molla un po’, ci risediamo tutti sui pedali ed è il momento giusto per alimentars­i e bere. Il tizio belga deve avere pensato la stessa cosa che ho pensato io, lo vedo togliere una mano dal manubrio e prendere un gel di maltodestr­ine dalla tasca posteriore della maglia. Altri cinquanta metri e mentre a mia volta sto succhiando una bustina di gel vedo il belga lanciare nei prati la confezione vuota, come niente fosse. Siamo in un bellissimo tratto di sterrato, in Toscana, in uno dei luoghi più belli del pianeta in cui pedalare. E siamo amatori. Queste strade sono ciò che ci resta di centinaia di anni di storia e di cultura tramandata da generazion­i e siamo qui per pedalare insieme, per divertirci. Se vogliamo dirla molto pomposamen­te siamo qui per celebrare il ciclismo e la sua storia. E questo idiota venuto dal Belgio, lancia i rifiuti a bordo strada.

È domenica mattina e oggi mi sono alzato più tardi. Ho tempo solo per un giro breve prima di pranzo, prendo la bicicletta e mi dirigo a Nembro per fare la salita di Selvino, che è la mia salita. Mentre salgo vedo buttata a terra sull’asfalto una bustina di maltodestr­ine in gel vuota. Poco dopo un’altra. Sono combattuto tra il fermarmi a raccoglier­la e il continuare a pedalare, ma continuo. Mi sento in colpa per questo. Noto un altro incarto di gel vuoto, ancora. E poi un’altro. Inizio a farci caso, ce n’è dappertutt­o a bordo strada. Arrivo in cima alla salita e scendo, rientro a casa. Mi faccio una doccia e pranzo. Poi nel pomeriggio prendo la bicicletta, uno zainetto e un sacco dell’immondizia e torno a Selvino. Rifaccio la salita un’altra volta e questo giro mi fermo a raccoglier­e tutte le bustine di gel e gli incarti di prodotti energetici che trovo a bordo strada, recenti e meno recenti, quello è sporco che abbiamo portato noi. Non avete idea di quanto ce n’è.

E voi che ci leggete mi chiedevo, che tipo di ciclista siete?

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy