Michele Bartoli
Figlio di quella gloriosa annata del 1970 che tanto ha dato al pedale azzurro, Michele Bartoli, nato a Pisa il 27 maggio, è indubbiamente uno dei cacciatori di classiche più importanti della storia del ciclismo italiano. Oltre al Fiandre del 1996, Bartoli ha conquistato, tra le sue numerose vittorie, due volte il Giro di Lombardia (2002 e 2003), due volte la Liegi-Bastogne-Liegi ('97 e '98), l'Amstel nel 2002, la Freccia Vallone nel 1999, la Tirreno-Adriatico in quello stesso anno, un Gran Premio di Zurigo ('98), un Het Volk (2001), due volte il Giro dell'Emilia ('96 e 2002), la Freccia del Brabante (1994 e 1998) e la classifica della defunta coppa del mondo ('97 e '98), una tappa al Giro (1998) e il campionato italiano (2000). Nonostante sia stato spesso tra i favoriti e protagonista nelle prove iridate, Bartoli non ha mai conquistato il titolo mondiale, finendo due volte sul podio, terzo nel '96 a Lugano e nel '98 a Valkenburg, con un quarto posto anche ai giochi di Sidney del 2000. Il suo unico cruccio, però, racconta spesso, è la Parigi Roubaix. Corsa solo una volta nel 2004, a fine carriera, Bartoli arrivò ventunesimo dimostrando di essere perfettamente tagliato anche per l'Inferno del Nord. In carriera ha vestito le maglie di Mercatone Uno, Mg-Technogym, Asics, Mapei, Fassa Bortolo, chiudendo la carriera nel 2004 con il Team CSC. Oggi Bartoli è rimasto nel ciclismo e allena diversi corridori professionisti.