VACCINODROMI
Mario Fossati lo chiamò zeriba, perché il centro della pista del velodromo gli ricordava i recinti delle capanne libiche. Un luogo esotico ed esoterico, al cui interno si consumavano feste, alleanze e tradimenti. Mai avrebbe pensato che un giorno sarebbe toccato ai vaccini, 20.000 alla settimana. Ma il bello dei velodromi è proprio questo: la versatilità.