Jan Ullrich. Il più forte, il più fragile
«Jan era l’arma finale che non veniva mai usata. Penso che questo sia uno degli aspetti che rendono la sua storia così affascinante: un uomo che ti dà l’impressione di poter bombardare tutti e tutto, ma che alla fine si rivela quasi una forza benevola. Questo lo rendeva il contrappunto pressoché perfetto di Lance Armstrong».
Jan Ullrich è stato probabilmente il più grande talento della sua generazione. Quando nel 1997, al primo arrivo in salita del Tour de France, sbaragliò gli avversari con una padronanza disarmante, i media annunciarono che era nata una stella. Ullrich, a ventitré anni, vinse quel Tour con più di nove minuti di vantaggio sul secondo in classifica e tutti dissero che, per almeno dieci anni a venire, il ciclismo aveva trovato un nuovo padrone. La storia però andò diversamente.
Jan Ullrich. Il più forte, il più fragile è il frutto di una lunga e documentata ricerca che ha indagato la vicenda umana e sportiva del campione tedesco: l’infanzia difficile a Rostock; la formazione di uno straordinario talento atletico all’interno dei programmi di educazione sportiva dell’allora Germania Est; la rapida ascesa tra i dilettanti e il dirompente esordio nel professionismo; il fenomeno Telekom e l’ubriacante consacrazione nello star system dello sport; quindi, l’incrinarsi della favola a causa delle proprie incorreggibili fragilità psicologiche, della dilagante diffusione del doping e della dittatura imposta da un inattaccabile antagonista: Lance Armstrong.
Scrivendo di Ullrich e delle vicende sportive tra la metà degli anni Novanta e i primi anni del Duemila – dal caso Festina alle indagini intorno al famigerato medico spagnolo Eufemiano Fuentes, fino, in un perfetto controcanto narrativo, all’ascesa e alla caduta di Lance Armstrong –, Friebe ha disegnato il più completo affresco di uno dei periodi più torbidi della storia del ciclismo.
L’autore, Daniel Friebe è uno dei più apprezzati giornalisti britannici di ciclismo. Da anni è al seguito delle principali corse internazionali e ne scrive su varie testate. Ha pubblicato una biografia su Eddy Merckx (Eddy Merckx. The Cannibal, 2012) e dal 2013 è una delle voci di The Cycling Podcast, uno dei podcast di ciclismo più seguiti in lingua inglese.